Contromano23 febbraio 2021 09:02

Liguria: a quando una sana operazione verità?

Il copione è immutato: i contagi salgono ma non si prende alcun provvedimento fino a quando gli ospedali non scoppiano di ricoverati ed è ormai troppo tardi

Liguria: a quando una sana operazione verità?

È andata così con La Spezia prima delle elezioni regionali, con Genova prima del salone nautico, con Imperia prima del Festival di Sanremo. 

Meno male che a Savona non succede mai nulla e l’ultimo evento risale al tempo di Napoleone, così magari portiamo a casa la pelle. 

Però Toti dovrebbe almeno finirla di coglionarci sull’efficienza ligure quando nella nostra regione si permette ai focolai di divampare fino a diventare incendi, si vaccina meno che in tutte le altre regioni d’Italia, il presidente nonché assessore alla Sanità sta sempre a Roma a tesser le sue tele politiche e quando sta a casa fa più danni che altro. 

Pochi giorni fa scriveva in un tweet “Ormai è un anno che combattiamo il #Covid19. E sapete che vi dico? Secondo me ci sono parecchi virologi, epidemiologi, scienziati, sedicenti esperti e qualche politico preoccupati che il virus finisca, la paura passi e ci si dimentichi di loro!”

La solita battuta che spicca per grettezza e che non ha sollevato un coro di reazioni furiose solo perché in Liguria evidentemente ci sono molti anziani e pochi virologi.

La narrazione di Toti non ammette sbavature, e si può riassumere in una frase: “qui va tutto benissimo”.

Invece il riassunto che scegliamo noi è quello che ha scritto ieri sera il consigliere Dem Luca Garibaldi, e che vale per un anno di gestione dell’epidemia in Liguria: 

“Con due settimane di colpevole ritardo, Toti firma l'ordinanza che introduce restrizioni nei distretti sanitari di Ventimiglia e Sanremo, per i prossimi 10 giorni. 

I dati erano evidenti già da inizio febbraio, ne avevamo discusso anche in Consiglio Regionale. Evidenti a tutti, meno che a Toti, evidentemente:  prima si è detto che non era competenza della Regione, poi che doveva essere il Ministero a fare le zone rosse, poi che si aspettava ancora un po'. 

Ora, ci si aspettava la zona rossa visto il numero dei contagi, invece si è scelto per misure più blande, oltre che tardive. 

Così servirà più tempo per abbattere la curva e ridurre la diffusione rispetto ad un intervento immediato (e più leggero) che si poteva attuare già ad inizio febbraio.”

LNS

Le notizie de LA NUOVA SAVONA

venerdì 20 giugno
martedì 12 novembre
venerdì 20 settembre
domenica 25 febbraio
domenica 28 gennaio
venerdì 29 dicembre
mercoledì 29 novembre
giovedì 07 settembre
lunedì 07 agosto
martedì 18 luglio