“Un blitz compiuto, guarda caso sotto elezioni, per nascondere le incapacità e le contraddizioni del centrodestra di Savona.
Si poteva e si doveva gestire il percorso in modo diverso, vista anche la disponibilità di numerosi soggetti sociali” è il commento di Marco Russo, candidato sindaco del Patto per Savona.
“Quello di questa mattina - continua - è un blitz messo in scena non certo per risolvere il problema del campo nomadi della Fontanassa.
Fermo restando il rispetto della legalità, questo è un gesto che strumentalizza persone e che sfrutta una situazione difficile dellacittà e della società a fini politici”.
Il candidato sottolinea anche che soltanto adesso che l’amministrazione ha messo in strada 35 persone - tra cui minori e una bambina con disabilità - si pone il problema di trovare una sistemazione e di dove farle dormire.
“Il blitz non è dimostrazione di decisionismo, né di difesa della legalità - è la conclusione di Russo - ma la reazione nervosa allapropria incapacità di trovare soluzioni."
Anche secondo il gruppo Dem in Comune "Quanto accaduto è lo specchio dell'inadeguatezza di questa amministrazione, che si è occupata solo a fine mandato e in maniera demagogica di una questione importante e che era da affrontare.
Questo - proseguono dal PD - è il frutto di una delle tante divisioni in maggioranza che non è stata in grado di gestire questo passaggio che coinvolge la vita delle persone, anche di persone fragili.
Si tratta di un esempio plastico delle cose fatte tardivamente e non programmate, condivise. I risultati sono questi.
Comunque la si pensi ci sono due cose che non si possono prescindere: la tutela delle persone e della loro dignità e l'assunzione di responsabilità di chi amministra e gestisce."