Una pagina buia, anzi nera, quella di oggi, con l'abbattimento di alcune casette nel campo Sinti alla Fontanassa, per la città di Savona.
La nostra città era conosciuta per essere all'avanguardia, già dalla fine degli anni settanta del secolo scorso, nel campo dei servizi sociali e di difesa dei soggetti più fragili e deboli. Ora sarà conosciuta per il pugno di ferro nei loro confronti.
Che a pandemia ancora in corso si demoliscano abitazioni, seppur abusive (ma in un periodo in cui gli stessi sfratti sono congelati), dove vivono donne, bambini, disabili e anziani, rappresenta un atto di cattiveria inusitata.
Solo in alcuni casi si sono trovate alternative concordate. Uno spiegamento di forze che non si vedeva dai tempi del G 8 si sono presentate stamani, senza alcun preavviso, alla Fontanassa, ad eseguire l'ordinanza muscolare del Comune.
Vogliamo ricordare che esistono normative europee e regionali a difesa dei diritti delle Comunità Sinti, Rom e Camminanti e delle loro scelte di vita.
Ciò anche a ricordare il debito che abbiamo verso queste Comunità, visto che 500.000 loro componenti sono stati sterminati dalla follia nazifascista.
Il 30 giugno è stato annunciato che verrà tolta anche l'acqua potabile, in sfregio agli elementari diritti umani.
Una delle pagine più buie della Savona democratica del dopoguerra.
Franco Zunino, presidente ARCI Savona