News02 agosto 2021 07:23

Il Parco, nonostante Toti

Dopo anni di inerzia regionale, il Parco Nazionale di Portofino è realtà grazie all'intervento ministeriale. Ma il lieto fine è molto parziale, e non tutti sono soddisfatti

Legambiente assegna la bandiera nera a Regione Liguria

Legambiente assegna la bandiera nera a Regione Liguria

“Assegniamo la bandiera nera alla Regione Liguria per la mancata istituzione del Parco Nazionale di Portofino e le politiche condotte nei confronti dei parchi regionali e le aree protette. Per non aver ritirato il permesso alla ricerca di titanio nel comprensorio del Beigua e non aver ampliato i confini dell'area protetta al Comune di Urbe. Per aver depotenziato gli Enti parco sottraendo il personale distaccato dalle dipendenze dirette dei parchi alla Regione. Per i continui tentativi di modifica della disciplina quadro dei parchi regionali indirizzati ad indebolire il sistema delle aree protette anziché rafforzare la tutela del territorio e della biodiversità”: il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico così sintetizzava, agli inizi di luglio, i motivi di scontento verso la Regione guidata da Giovanni Toti.

Ora, dichiara il consigliere regionale Dem Luca Garibaldi, “il Parco di Portofino è finalmente realtà: dopo anni e anni di ostruzionismo da parte di Regione Liguria finalmente si è arrivati alla sua istituzione.

Dopo il giudizio del Tar del Lazio, è arrivato il Ministero a presentare un progetto di Parco che finalmente - continua Garibaldi - renderà giustizia al nostro territorio. Economia, turismo e lavoro sono solo alcuni degli ambiti in cui il Parco potrà svilupparsi e quindi far crescere la nostra regione.

Perché l'ambiente è lavoro e futuro. Sono passati tre anni da quando la Regione avrebbe dovuto fare una ricognizione con i Comuni e i Sindaci del territorio, ma invece di affrontare il tema e parlare con i propri cittadini l’ex Assessore Mai prima, e l’Assessore Piana adesso, hanno scelto di mettere la testa sotto la sabbia sperando che non parlandone loro, il progetto si sarebbe fermato.

Sono quindi proprio loro, la Regione e i leghisti, che ora si lamentano e gridano al diktat, che avrebbero dovuto in questi anni darsi da fare e affrontare il tema con un dialogo aperto con le realtà del territorio, disegnando e proponendo dei confini proprio come voleva la legge. 

La proposta di perimetrazione provvisoria è perfezionabile e migliorabile, ma si tratta di una buona base di partenza. Ora, bisogna recuperare e definire assieme la strada per un parco capace di valorizzare il territorio e di creare sviluppo e sostenibilità.

Meno contenti sono i ragazzi di Fridays For Future Liguria che dichiarano:
“Ci rendiamo conto che il Ministero sia dovuto intervenire solamente perché così è previsto dalla legge, definendo provvisoriamente un parco che non desse troppo “fastidio”.

La riteniamo comunque una scelta incoerente e progettualmente vuota, fatta solo per provare a mettere a tacere chi invece in questo progetto ci crede.
In questi giorni stiamo assistendo, oltretutto, all’ennesima sceneggiata di politici che per anni hanno ostacolato ed eluso in tutti i modi i processi partecipativi, infrangendo la loro promessa e gestendo regione e comuni come feudi medievali e che oggi, sono indignati per la decisione “calata dall’alto”.

Sono anni che noi chiediamo a regione e sindaci di essere ascoltati, chiediamo di poter informare loro e i loro uffici, chiediamo di rendere i cittadini partecipi sulle reali opportunità di avere un grande Parco Nazionale e invece mai ci è stato concesso un incontro pubblico, mai uno studio, mai una relazione tecnica, non abbiamo neanche ricevuto risposta alle nostre mail.

Solo quando ci siamo presentati in 15.000 ragazzi sotto al palazzo della Regione abbiamo ottenuto un selfie con le solite frasi fatte, da campagna elettorale, e poi il nulla.

Non commentiamo la loro totale mancanza di coerenza ed etica politica, non commentiamo la loro totale impreparazione su uno sviluppo sostenibile del territorio…
Semplicemente, invitiamo le persone, i cittadini, soprattutto i giovani, a non ascoltare soltanto il parere di politici o di giornalisti faziosi e di parte, che cercano di difendere il loro feudo di voti, ma li invitiamo a informarsi direttamente, perché su questa partita si gioca il futuro del nostro territorio, di migliaia di persone e il futuro di noi giovani…

Per poter crescere oggi e resistere ai grandi cambiamenti economici, ambientali e sociali che ci attendono, abbiamo bisogno di un Ente Parco forte, capace di gestire, sviluppare il territorio e sostenere le sfide che ci attendono.”
 
 

LNS

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