L’ultimo schiaffo agli esercenti sono stati i giovedì di luglio, andati talmente male da convincere gli organizzatori ad annullare l’ultima serata prevista per il 5 agosto.
Colpa dei savonesi che non sono usciti, o piuttosto dei concerti piazzati sulla fortezza del Priamar?
Nulla di meglio del Priamar per i concerti, sia chiaro: ma se si organizzano quattro serate per aiutare il commercio e poi gli eventi stanno da un’altra parte la presa per i fondelli è totale.
Hanno lasciato a macerare nell’aceto ogni attività culturale per cinque anni, non hanno mosso un dito per valorizzare il Priamar e adesso son riusciti nell’impresa di riesumare all’ultimo entrambe le cose col risultato di far infuriare i commercianti, già duramente provati da un anno e mezzo di limitazioni e chiusure a spot.
Game, set, match.
Perdonateci se non riusciamo proprio a credere alle magnifiche sorti e progressive annunciate dal centrodestra: non è stata Ilaria Caprioglio la causa di tutti i mali, perché c’era una giunta con tanto di assessori a cultura e commercio, che magari son pure pronti a fare il bis.
A spese nostre.