Cultura07 agosto 2021 07:34

C’è un giovane?

Uno spazio per gli studenti nella rubrica del sabato (di Chiara Pasetti)

C’è un giovane?


Anni fa il caporedattore dell’inserto della Domenica de Il Sole24ore su cui scrivo da diversi anni aveva lanciato quattro pagine, un inserto nell’inserto, dal nome “Q”. Dedicate a bambini e ragazzi in età scolare, si rivolgevano direttamente a loro e contenevano recensioni di testi, disegni, fumetti, una rubrica (“Le parole imparavolate”, ossia parole desuete di cui in molti non conoscono il significato, che ora è diventata un libro illustrato a cura di Sabrina D’Alessandro), consigli di lettura e molto altro.

Così, da autrice di recensioni di libri di letteratura, storia, filosofia, mi ero ritrovata a scrivere anche di testi per ragazzi; era stata un’esperienza molto interessante che mi aveva arricchito e dato l’opportunità di leggere libri che diversamente non avrei probabilmente considerato. Alcuni di questi mi sono rimasti nel cuore.

“Q, il cui nome viene da una domanda che si immaginava posta da una bambina, “C’è qualcuno che sa leggere?”, era durato circa due anni; per problemi di foliazione era stato eliminato, come molte altre pagine non solo su quella testata…

Ho rimpianto la fine di quell’esperienza perché credo che mai come ora i ragazzini abbiano bisogno di spazi esclusivamente dedicati a loro, e se “c’è qualcuno che sa scrivere”, per parafrasare il titolo dell’inserto della Domenica ormai non più esistente, credo abbia il dovere di cercare di immaginare, prevedere e intercettare i loro gusti, tendenze, passioni, emozioni e di parlarne, facendo anche parlare loro. Di ascoltare e far esprimere in qualsiasi modo una fascia di età che per mille motivi, e dalla pandemia in poi ancora di più, è considerata dormiente, se non inesistente.

E quindi ho pensato che nello spazio della mia rubrica settimanale su questa testata, almeno una volta ogni tanto, è possibile provare a replicare l’esperienza di “Q”, tenendo conto del fatto che sono passati diversi anni, c’è una pandemia in corso da tempo e nel frattempo la tecnologia si è ulteriormente evoluta, i ragazzini hanno un proprio cellulare a partire dai tre anni, alcuni anche prima, e che parlare di libri, di carta, di cose da leggere diventa sempre più difficile. Ma forse, essendo questo un online e non un giornale cartaceo, potrebbe non essere così impensabile che leggano questi articoli, perché in fondo basta un click.

Certamente, ora come allora, penso che si debba essere ancora più bravi, quando si scrive per una fascia di età così giovane, la cui attenzione va catturata fin dalle prime righe e va mantenuta con contenuti e argomenti originali e al contempo alla loro portata… Ci si può provare. È una sfida che mi sento di affrontare, vediamo chi avrà voglia di raccoglierla!

Ciò che mi piacerebbe, diciamo un desiderio che coltivo, sarebbe che i miei giovani lettori, cui magari inizialmente saranno i genitori a leggere loro i pezzi nella speranza che poi li aspettino, li cerchino e li leggano da soli, mi scrivessero per dirmi di cosa hanno il desiderio che si parli in questo spazio tutto per loro. Non solo recensioni di libri, dunque, ma anche qualcosa che vorrei fossero proprio i bambini e i ragazzi a suggerirmi. Si tratta di un esperimento, di un progetto in fieri che mi auguro possa interessare non tanto i genitori (“guarda, c’è una rubrica che si indirizza a ragazzi come te, leggila…”) ma i ragazzini stessi.

Chiaramente più i genitori (e i docenti), nel tempo, avranno invogliato i figli a leggere, a informarsi, dando prima di tutto l’esempio e poi leggendo con loro alcuni articoli di interesse comune, più questo esperimento incontrerà giovani menti e occhi pronti a scorrere sul cellulare per arrivare alla fine di queste righe.

Non ho ancora deciso il nome dello spazio, anche questo vorrei foste voi a suggerirlo… “c’è un giovane?” mi sembra simpatico perché richiama “Q” e al contempo getta una domanda provocatoria nel mare dell’etere. Se, tuttavia, non vi piace o ci sono idee migliori, possiamo cambiarlo.

Sono certa che tra i miei lettori ci siano genitori con figli tra i 6 e i 18 anni… Forse possiamo cominciare da loro, e forse poi loro avranno voglia di parlare di questo appuntamento a un’amica, a un compagno, chissà.

Il tutto senza vincoli, senza obblighi, senza giudizi e senza valutazioni circa i contenuti e le idee che vorrete inviarmi.

Mi piacerebbe anche che dei libri che suggerirò io, naturalmente per ragazzi, foste voi studenti a comunicarmi le vostre impressioni, magari qualcuno tra i più audaci a farne una sorta di recensione che senz’altro sarà più puntuale della mia perché non filtrata dall’età e da mille altre componenti che entrano in punta di penna quando a scrivere è una persona abituata a recensire libri.

Mi piacerebbe che ci fosse anche uno spazio per i disegni, abilità se non talento che non ho mai avuto e che ammiro moltissimo in chi invece li possiede.

Mi piacerebbe raccontare le storie di bambini e ragazzi che in questo anno e mezzo di pandemia e di “dad” hanno trovato un modo per superare la tristezza, la paura, la noia, inventandosi un hobby o coltivandone uno già esistente.

Vorrei, insomma, parlare ai ragazzi attraverso queste pagine e ascoltare, soprattutto, ciò che hanno da dire.

Non solo libri, anche se ci saranno, ma anche lettere, esperienze, storie di vita, emozioni, creazioni.

E dal momento che questa è una sorta di inaugurazione di una rubrica nella rubrica, mi fermo qui perché se voglio farmi leggere dai giovani la prima regola è non essere prolissi, e consiglio un testo che anni fa mi aveva fatto sognare (per ragazzi dalla scuola media in su), che mischia thriller, fantasy, magia, mistery, storia, scienza: L’Albero delle bugie, di Frances Hardinge, Mondadori ragazzi, Milano.

Se non riceverò nessun commento la prossima volta ne scriverò la recensione, ma spero di cuore di essere inondata di mail di ragazzini e ragazzi che leggeranno sotto l’ombrellone, in un bosco o chissà dove questo enigmatico, splendido libro, e di affiancare dunque alle mie considerazioni quelle di chi sentirà il piacere e il desiderio di scrivermi.

“C’è un giovane?” Se sì, sono tutta occhi e orecchie!

Buon mese di agosto a tutti i lettori, grandi e piccoli.

Chiara Pasetti

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