Chissà se il capitano si chiederà chi amministra questa città di provincia, quando vedrà i cartelli della Lega che incitano “facciamo pulizia”.
Probabilmente farà come Toti e difenderà l’indifendibile col trito mantra della colpa di quelli di prima.
E probabilmente neppure lui ammetterà che anche quelli di adesso non hanno fatto un gran lavoro, se dopo cinque anni e mezzo di mandato del centrodestra Savona è ridotta come la vediamo e l’annusiamo.
Un gruppo di cittadini savonesi che non gradisce la visita del segretario leghista ha protestato in un flash mob silenzioso e distanziato, nel pomeriggio, proprio in quella Piazza Pertini che ospiterà il comizio leghista: quella piazza che la destra s’intesta senza pudore, mentre è noto che sarebbe stata intitolata al Presidente fin dal 2013, quando la destra occupava sparuta i banchi dell’opposizione e nessun aruspice avrebbe potuto neppur prevedere l’era Caprioglio.
Ma, ironia della sorte, la democrazia che permette a uno come Salvini di venire a manifestare al grido di “prima gli italiani” la dobbiamo a uno come Pertini.
Quindi chi vuole tra un’oretta potrà ascoltare il segretario della Lega mentre arringa la piazza, senza dimenticare che è merito della Resistenza antifascista se oggi proprio tutti possono parlare.
Anche lì.