News20 settembre 2021 18:32

La sinistra si ritrova a Savona

Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana: “La lista Sinistra per Savona è una buona notizia nella buona notizia rappresentata dall’ampia coalizione intorno a Marco Russo. L’ambientalismo radicale è condizione necessaria per la lotta alle diseguaglianze. Cingolani? Forse ha letto male l’intestazione del suo Ministero”

Nicola Fratoianni con Maria Gabriella Branca, candidata di Sinistra per Savona

Nicola Fratoianni con Maria Gabriella Branca, candidata di Sinistra per Savona

Tra i tanti big della politica italiana che in questi giorni visitano Savona per la campagna elettorale Nicola Fratoianni è l’unico che, a sinistra, sta all’opposizione del governo Draghi.

Abbiamo chiesto al leader di Sinistra Italiana, reduce da un confronto con i lavoratori di Funivie e di ATA (domani in sciopero), cosa pensa della situazione politica savonese che va finalmente controcorrente rispetto all’eterna frammentazione della sinistra.

A Savona infatti si è compattata, a sostegno della candidatura di Marco Russo, una vasta coalizione politica che va da Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista fino a Italia Viva ed Azione, con la novità rappresentata dalla lista Sinistra per Savona che unisce sotto il suo simbolo rappresentanti della sinistra e dell’ambientalismo.

Onorevole Fratoianni, possiamo dire che la sinistra si ritrova a Savona? La nostra città assume un’altra volta le caratteristiche di un laboratorio politico nazionale, come appare chiaro in un appello pubblicato proprio in questi giorni che ha come primi firmatari Luciana Castellina - fondatrice del "Manifesto" e presidente nazionale onoraria dell’ARCI -, Aldo Tortorella - già componente della segreteria nazionale del PCI - e il costituzionalista Felice Besostri (https://www.lanuovasavona.it/2021/09/19/leggi-notizia/argomenti/news-1/articolo/la-sinistra-unita.html)

La coalizione ampia a sostegno di Marco Russo è già una buona notizia, peccato l’assenza del Movimento Cinque Stelle ma conto sul secondo turno perché anche a Savona venga data la giusta ampiezza a un progetto realmente alternativo alla pessima destra italiana: corrono per Savona gridando “Sicurezza”, ma è la loro ricetta ad aver governato la città negli ultimi cinque anni, era un leghista l’assessore alla sicurezza.

E la lista Sinistra per Savona che oggi sono qui a sostenere è una buona notizia nella buona notizia, perché indica la strada: l’ambientalismo radicale è ormai una condizione necessaria alla stessa lotta alle diseguaglianze che la sinistra deve perseguire.

Se in una regione storicamente a sinistra come la Liguria il centrosinistra ha conosciuto una stagione regressiva è anche a causa delle decisioni non abbastanza coraggiose prese in passato: oggi non è sufficiente riproporre la dialettica classica centrosinistra - centrodestra, è necessario portare elementi di forte innovazione nei programmi, nei contenuti.

La sinistra deve parlare meno di se stessa e mostrare la sua capacità di stare dalla parte della maggioranza dei cittadini, partendo dall’importanza della transizione ecologica.

A proposito di transizione ecologica, lei rappresenta l'unica forza di sinistra all’opposizione di questo Governo, e dall’altra parte c’è l'ultradestra di Giorgia Meloni. Hanno fatto molto discutere le parole del ministro Cingolani. Che ne pensa?

Penso che forse il ministro Cingolani ha letto male l’intestazione del suo Ministero: transazione e non transizione.

Abbiamo sentito parlare di Ponte sullo Stretto, di nucleare, di “ambientalisti radical chic” quando siamo uno dei Paesi ai primi posti in Europa per consumo di suolo: l’Italia avrebbe bisogno di grandi investimenti proprio sulla transizione energetica, e il paventato aumento della bolletta non è colpa della transizione ecologica bensì del ritardo con cui ce ne stiamo occupando.

E questo Governo con le sue azioni rischia di scaricare il costo sulla maggioranza dei cittadini: i tre miliardi messi sul tavolo sono una presa in giro, se comparati ai fatturati incredibili delle aziende che finora hanno guadagnato nel nostro Paese.

Forse è venuto il momento di dividere i profitti, e proprio per questo stiamo promuovendo una legge di iniziativa popolare per una patrimoniale.

Il lavoro deve essere ripensato con uno sguardo lungimirante, ed è questo il motivo per cui serve un’alternativa a quel che stiamo vedendo anche qui: il caso savonese di Funivie, per esempio, dice molto sulla schizofrenia delle politiche pubbliche quanto a transizione ecologica. Si sta continuando a rimandare la rimessa in opera di una struttura che eviterebbe centinaia di TIR sulle strade.

 

Giovanna Servettaz

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