Ne dà notizia oggi il Decimonono, che riporta le parole del Sindacato inquilini: "In assenza di una politica abitativa seria, soluzioni a portata di mano non ce ne sono”.
Certo che se salate tasse continuano a colpire i proprietari come se l’affitto lo percepissero regolarmente ogni mese, gli sfratti diventeranno una necessità.
Per non parlare dell’edilizia popolare, tema che il glorioso Piano di Ripresa e Resilienza a quanto pare non prevede neppure.
Il cosiddetto governo dei migliori pare essersi dimenticato di una grave emergenza sociale, se neanche l’ultima finanziaria prevede un intervento specifico per alleggerire la scure che sta per colpire centinaia di famiglie solo qui da noi.
Un’ulteriore peso che si appoggerà sulle spalle già sovraccariche del Terzo settore e del volontariato, mentre le responsabilità come al solito non son di nessuno: non delle case inagibili di Arte, non della Regione di Toti che getta sette milioni in propaganda e non trova i soldi per aumentare i fondi destinati a chi ha bisogno, non della politica nazionale tanto dedita a impedire il voto per non perdere un anno di stipendio da offendere il Paese con la sola ipotesi di Silvio Berlusconi come futuro presidente della Repubblica.