News21 gennaio 2022 18:23

Rissa in porto, i residenti: di sporadico solo il video

Il Questore ha chiuso per dieci giorni il locale di fronte al quale è avvenuta la rissa di sabato notte. Nel frattempo, i residenti della darsena e del centro storico scrivono ai giornali

Rissa in porto, i residenti: di sporadico solo il video

Il Questore della Provincia di Savona ha chiuso per 10 giorni l’esercizio commerciale di fronte al quale è avvenuta la rissa in Darsena.

Il provvedimento, fanno sapere dalla Questura, " è stato emesso per motivi di ordine e sicurezza pubblica, a seguito del violento episodio di “malamovida” verificatosi nella notte tra sabato e domenica scorsa nell’area della vecchia darsena del porto quando alcuni avventori, ripresi dalle telecamere di sicurezza,  hanno preso parte ad una rissa avvenuta per motivi di viabilità, proprio all’esterno del citato locale.

Otto dei partecipanti all’episodio criminale sono stati identificati e denunciati  nei giorni scorsi dai poliziotti della Squadra Mobile."

Il locale in questione era già stato oggetto di analogo provvedimento per aver somministrato bevande alcoliche a minorenni. "Si tratta - concludono dalla Questura - di un altro provvedimento di prevenzione  per garantire la sicurezza e la vivibilità della Darsena in qualsiasi orario".

Nel frattempo un gruppo di cittadini della darsena e del centro storico di Savona scrive ai giornali: "Siamo un gruppo di persone residenti in darsena e nel centro storico: visto che ultimamente si parla molto del porto vorremmo dire la nostra, dal punto di vista di semplici cittadini.

Concordiamo con l’Assessore alla Sicurezza Barbara Pasquali e con il Questore Alessandra Simone quando affermano che il problema vada oltre la rissa dello scorso sabato notte: si tratta principalmente di instaurare una convivenza pacifica tra abitanti, esercenti e fruitori della zona, senza negare il disagio (giovanile e non solo) che purtroppo è diventato una cifra caratterizzante di molte città europee.

Non comprendiamo invece come dalla Prefettura si affermi che il fatto è sporadico: l’unica cosa sporadica è che stavolta un video è finito sui giornali, perché chiunque abita qui denuncia da diversi anni il degrado in cui sono finite le notti della movida tra karaoke a tutto volume, discoteche in piazza, risse schiamazzi e atti vandalici di ogni tipo.

L’importante risorsa economica rappresentata dalla vita notturna non può prescindere dalla qualità di vita di chi in queste zone abita e ha contribuito a riqualificarle ristrutturando appartamenti, tetti e facciate.
Siamo felici di abitare in un quartiere vivo, ma vivo non significa allo sbando. Ci teniamo che rimanga una zona strategica, in cui sia garantita anche la qualità di vita di chi ci abita.
Anche per questo riteniamo che gli esercenti siano i primi ad avere interesse che i nostri quartieri siano vivibili e gradevoli. E la maggior parte di loro lavora in questo senso, a fronte purtroppo di qualche irresponsabile interessato solo al proprio immediato guadagno, che non capisce che se la zona si degrada poi il suo locale non vale più nulla. Coloro che se ne sono andati l’hanno fatto dopo aver chiesto ripetutamente a queste persone di abbassare il volume.

Volume insostenibile ad orari insostenibili. Musica di terz’ordine che contribuisce ad aggregare personaggi disturbanti che continuano fin verso l’alba con i loro schiamazzi da ubriachi o strafatti.

Quindi noi diciamo sì a tutti i locali che offrano dall’aperitivo al dopo cena, purché non fomentino insonnia, sbronze e frastuono di decibel.
Non chiediamo una zona militarizzata, desideriamo solo equilibrio tra le esigenze di tutti; e siamo ben disposti ad aiutare le autorità segnalando episodi gravi anche documentandoli con riprese video, ma chiediamo anche risposte a chi è preposto a darle perché la responsabilità e l’azione dei cittadini non può e non deve soppiantare quella delle Istituzioni.

E tutte le cose che chiediamo sono già contenute nel regolamento comunale, che andrebbe semplicemente fatto applicare."

red

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