Salute & Veleni31 maggio 2022 19:56

Un'indagine epidemiologica a Vado? Non serve

Processo Tirreno Power, Uniti per la Salute: "Ascoltiamo allibiti chi dice che in base alle norme nemmeno c’era motivo di fare un’indagine epidemiologica, meno male che quelle indagini sono state disposte ed eseguite ed hanno evidenziato i gravi problemi sulla salute e sull’ambiente. Fortunatamente le decisioni in merito non dipendono dai consulenti delle aziende ma dalla Magistratura"

Un'indagine epidemiologica a Vado? Non serve

Nell’udienza di oggi per il processo per disastro sanitario e ambientale a carico di 26 fra dirigenti e amministratori della Tirreno Power è stato nuovamente ascoltato come consulente delle difese l’ing Fruttuoso.

"Così continua - dichiarano da Uniti per la Salute - l’audizione dei molti  consulenti delle difese nell’intento di scalfire l’impianto accusatorio. Anche durante le precedenti esposizioni di altri consulenti delle difese abbiamo dovuto ascoltare, tra l’altro, che le emissioni della centrale (ricordiamo ben oltre un milione di tonnellate di carbone bruciate all'anno) non avrebbero influito sulla qualità dell'aria. In quella circostanza abbiamo chiosato su come questa affermazione  abbia dolorosamente colpito la nostra sensibilità e a nostro parere anche un elementare senso logico."

"Oggi - sottolinenano dall'associazione - siamo arrivati al punto  di ascoltare, nell’ esposizione dell’ing.Fruttoso, secondo quanto riportato nel comunicato della stessa Tirreno Power,  che “in base alle norme nemmeno c’era motivo di fare un’indagine epidemiologica”.

Come cittadini che vivono e respirano su questo territorio siamo allibiti e possiamo affermare: meno male che quelle indagini sono state disposte ed eseguite dai periti incaricati dal Magistrato che hanno evidenziato i gravi problemi sulla salute e sull’ambiente. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo senza quelle indagini,  peraltro avvalorate dal successivo studio di coorte effettuato da un gruppo di scienziati del CNR.

Abbiamo sentito in aula il prof. Bianchi, dirigente di ricerca del CNR, uno tra i più importanti epidemiologi a livello nazionale e internazionale, che ha illustrato diffusamente lo studio di coorte e ribadito in aula gli esiti con i drammatici numeri sulla mortalità emersi su questo territorio dove si è evidenziato che nei 12 comuni considerati, nelle aree a maggiore esposizione a inquinanti sono stati riscontrati eccessi di mortalità per tutte le cause (sia uomini che donne) del 49%, con punte del 90% per malattie dell'apparato respiratorio negli uomini. Esiti in linea con lo studio dei consulenti della Procura della Repubblica Crosignani-Franceschi-Scarselli.

Come cittadini possiamo concludere dicendo che fortunatamente in questo nostro Paese, come in ogni altra democrazia, le  decisioni sulle indagini epidemiologiche (almeno sino ad oggi) non dipendono dai consulenti delle aziende, ma dalle valutazioni degli Enti di ricerca indipendenti e dalla Magistratura."

com

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