News10 gennaio 2023 09:51

Provincia: e vissero tutti divisi e scontenti

Le elezioni provinciali savonesi, che si sono svolte ieri e hanno sancito la riconferma del totiano Pierangelo Olivieri, hanno lasciato macerie un po’ ovunque: se la destra regionale è divisa, le cose non vanno meglio in casa centrosinistra

Provincia: e vissero tutti divisi e scontenti

L’ente è di secondo grado, ma gli scontri sono certamente di primo: da quando si è concretizzata l’anomalia savonese, con solo due sfidanti entrambi appartenenti al centrodestra che sostiene in Regione la giunta di Toti, la maschera della pace è caduta a terra rovinosamente in piazza De Ferrari.

Per settimane si sono alternati comunicati stampa furibondi di Lega e Lista Toti, l’un contro l’altra armate: la prima in sostegno di Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito, sostenuto anche da Fratelli d’Italia, la seconda in difesa del presidente uscente, sindaco di Calizzano.

L’assenza di un candidato del campo progressista non ha però lasciato indenne neppure il centrosinistra savonese: se Marco Russo e la sua maggioranza a Palazzo Sisto hanno optato per Olivieri considerandolo il male minore, alcuni si sono comprensibilmente rifiutati di partecipare a una competizione in cui a sfidarsi erano esclusivamente anime di destra.

È il caso di Marco Ravera, capogruppo di Sinistra per Savona in Comune, e del consigliere comunale alassino Jan Casella.

Dopo i risultati, che hanno visto prevalere Olivieri con un netto distacco rispetto allo sfidante (372 voti ottenuti contro i 212 di Canepa) è di stamattina il duro affondo del consigliere regionale Ferruccio Sansa, che due anni fa aveva sfidato Toti unendo il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle e che alle scorse amministrative aveva sostenuto il Patto per Savona di Russo:

“A Savona per l'elezione del presidente della Provincia la lista Toti e gran parte del centrosinistra si sono uniti per sostenere il candidato Pierangelo Olivieri (Toti) contro l'altro candidato di centrodestra Giancarlo Canepa (Lega e Fdi)."

"Insomma, il candidato di Toti ha vinto grazie a buona parte del centrosinistra (tra gli altri PD, la solita Italia Viva che a Genova sta con Bucci e il Patto per Savona). Per la gioia di Angelo Vaccarezza, braccio destro di Toti, signore degli arancioni nel savonese, che nei giorni di riposo va a commemorare i caduti di Salò.

Sarebbe troppo lungo tirare fuori qui il discorso sull'assurda riforma delle Province che dovevano essere abolite e invece esistono ancora. Con la sola differenza che a votare i presidenti non sono i cittadini, ma i politici. Una scelta senza senso peraltro nata con il Governo Renzi di centrosinistra."

"Il punto è un altro: come si fa a votare la mattina un candidato di Toti in Provincia a Savona e al pomeriggio a fare opposizione in Liguria? Come si pensa di essere credibili come opposizione quando si è alleati part time?
Come si fa a mettere in discussione la politica di Toti sulla sanità, sul federalismo quando si votano i suoi candidati?
Come si possono criticare le folli propagande da decine di milioni (pubblici), quando poi non si deve scontentare troppo Toti perché sei anche suo alleato?"

Soprattutto: come si può mettere in discussione il suo sistema di potere quando alla fine si fa parte proprio di quel sistema?
Vedrete, adesso qualcuno dei soccorritori di centrosinistra si prenderà un vice presidente."

"Noi NON ci stiamo. E per fortuna anche nel centrosinistra savonese non sono mancati gli astenuti che hanno mostrato libertà e indipendenza. NON ci stiamo perché abbiamo un'idea diversa di politica. NON ci stiamo perché gli elettori ce lo hanno fatto capire in tutte le salse: basta manovre e tattiche, basta inciuci. Vogliamo più coraggio” conclude Sansa.

«Una brutta pagina della politica ligure» anche per Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Regione:

"Quando la politica non solo sbaglia ma si rivela inutile e controproducente.

Ieri si sono svolte le elezioni per la presidenza della Provincia di Savona. Quello che è successo è sconcertante ma racconta bene quanto siano imbarazzanti alcune scelte politiche, scelte che raccontano bene l’insieme di difficoltà e interessi che in parte sono tipici di quel territorio.

Toti stravince a Savona con l’appoggio di una parte del centrosinistra che non presenta una sua candidatura. Ma, udite udite, Toti stravince contro un candidato sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Il tutto avviene in una logica di prove generali del grande centro, abilmente costruito dagli esponenti savonesi di “Cambiamo”.

Potete solo immaginare cosa provoca una scelta del genere tra gli elettori.

Premesso che non sono mai stato d’accordo sull’eliminazione delle province, una delle cose peggiori voluta dall’allora ministro Del Rio. Si tratta di un ente più utile degli altri in relazione alla gestione del territorio e delle aree interne.

Premesso che è quantomeno discutibile una elezione di secondo livello in cui votano solo i Consiglieri Comunali con un voto che ha un valore diverso a seconda dell’importanza del Comune da cui provengono.

Ma veramente non c’è alcuna diversità tra un pensiero progressista e la confusione che si genera nell’appoggiare il candidato di Toti?

Ma davvero non c’è un’ idea diversa e alternativa del territorio?

Spiace constatare che ci vorrà più di un congresso per risolvere il problema di visione all’interno del Partito Democratico.

Perché se è vero che è del tutto legittima un’autonomia territoriale su scelte politiche, risulta difficile comprendere l’appoggio al candidato totiano. È lo stesso modus operandi che ha portato tempo fa il Pd ad appoggiare la candidatura a Varazze di Alessandro Bozzano, divenuto poi Consigliere Regionale nella lista di Toti.

Dunque è iniziata la corsa al grande centro ma mi chiedo: nessuno ritiene che queste scelte aumenteranno ulteriormente il distacco delle persone dalla politica?" conclude Pastorino.

"Nessun patto col centrodestra" per Sinistra Italiana, che specifica in una nota: "Dispiace dover tornare un'altra volta sulla questione delle elezioni del presidente della provinciali di Savona che hanno decretato la vittoria di Pierangelo Olivieri.

Un'elezione che ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, il fallimento di un centro destra eterogeneo che non ha mai trovato gli accordi per poter governare in modo efficace la provincia di Savona . Un centro destra disunito su tutto e che non ha dato risposte alle tante amministrazioni comunali di centro destra e centro sinistra che chiedevano confronto e coordinamento su questioni fondamentali come le politiche per i rifiuti, l'ATO per la gestione delle acque ed il trasporto pubblico.

Disaccordi che si sono espressi negli ultimi tempi con un vero e proprio immobilismo.

In questo scenario l'implosione della ex maggioranza di centro destra che ha creato le condizioni per un cambio nei rapporti tra le forze politiche provinciali.

Sinistra Italiana ha sempre auspicato la presentazione di un candidato del centro sinistra, magari nella persona del sindaco del comune di Savona, che avrebbe ben potuto interpretare sia una discontinuità che esprimere l'importante ruolo istituzionale del capoluogo, cio' alla fine non è stato possibile e non certo per l'azione di Sinistra Italiana. 

Le elezioni ci hanno posto davanti ad un dilemma rappresentato dalla scelta di un candidato di centro destra moderato ed un candidato definibile come di destra-destra . In questa situazione Sinistra Italiana in un grande processo di democrazia interna ha lasciato libertà di voto alle sue decine di consiglieri sparsi in tutti i comuni della Provincia dopo aver rimarcato la totale assenza di un accordo politico con spezzoni del centro destra.

Chi meglio dei nostri consiglieri comunali impegnati sul territorio poteva valutare le implicazioni di doversi confrontare con un presidente della provincia molto lontano politicamente ed amministrativamente oppure con il confronto trasparente con un presidente meno lontano politicamente reso disponibile da un diverso dato politico ad un confronto più vero e dinamico.

I consiglieri hanno scelto la loro posizione politica ed alcuni, anche in modo comprensibile hanno scelto l'astensione, altri hanno scelto il candidato meno lontano dalle loro posizioni, entrambe comprensibili e dignitose politicamente.

Quindi non esiste alcun patto, alcuna alleanza con soggetti politici di centro destra.

Per avere delle convergenze politiche bisogna prima discutere sui temi, sui programmi per poi sviluppare delle proposte in grado di governare il nostro territorio.

Spiace quindi aver dovuto assistere a ricostruzioni fantasiose e superficiali di quello che sarebbe accaduto, Sinistra Italiana  ha espresso nelle due diverse posizioni la comprensione delle difficoltà del territorio e ha rimarcato che nei processi importanti è sempre e comunque presente.

Non ci resta che augurare al riconfermato Presidente Pierangelo Olivieri un buon lavoro ed assumere una visione aperta e più incentrata sui problemi del territorio, su ciò troverà Sinistra Italiana sia sul territorio che in consiglio provinciale disponibile a confrontarsi con trasparenza e coerenza, pronta a rappresentare tutti i diversi punti di vista di una sinistra diffusa nelle amministrazioni comunali che anche in queste elezioni ha dato prova di essere presente e vitale" concludono da Sinistra Italiana.

 

LNS