Contromano06 giugno 2023 17:42

Le parti non civili e i sequestri scomparsi

Ha ragione Matteo Ceruti, avvocato di Uniti per la Salute, a chiedersi perché gli enti locali non si siano costituiti parte civile in un processo, quello a Tirreno Power, che ha segnato profondamente la tormentata relazione tra lavoro e salute nel Savonese

Le parti non civili e i sequestri scomparsi

Perché non c’è la Regione, perché non c’è il Comune?

Forse per lo stesso motivo per cui se cerchi su Wikipedia "centrale termoelettrica di Vado Ligure" non c’è neppure scritto che i gruppi a carbone son stati sequestrati dalla magistratura l’11 marzo del 2014.

“Tra il 2005 e il 2007 viene costruita ed entra in servizio la Sezione 5, ossia l’unità da 790 MW a ciclo combinato alimentata a gas naturale e dotata di due turbine a gas e una turbina a vapore di tipo tradizionale.

Nel 2016, la proprietà decide di fermare definitivamente le ultime due unità produttive a carbone e di avviare, sulle aree ad esse precedentemente destinate, un’iniziativa di reindustrializzazione con alienazioni e cessioni delle aree dismesse che, dopo il dissequestro vede, nel 2020, lo smontaggio del carbodotto e su una parte di queste, il nuovo casello autostradale di Bossarino per i mezzi pesanti diretti alla piattaforma multifunzionale del porto".

Insomma, troviamo un casello che non c’è e non troviamo un sequestro che c’è (e chissà cosa sarebbe successo se non ci fosse stato).

Ecco, l’idea è che nella vita reale succeda un po’ la stessa cosa che nell’enciclopedia virtuale: il caso Tirreno Power è meglio che stia sotto il tappeto, mentre il Savonese è sempre più servitù e sempre meno decisore.

Tanto i morti non parlano più, e i vivi evidentemente hanno altro da pensare. Tranne i pochi che questa battaglia l’han combattuta davvero.

LNS

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