“Non è servito a nulla portare all’attenzione del Consiglio regionale le immagini atroci che arrivano da Gaza. Non è servito a nulla appellarsi al diritto internazionale, al rispetto della vita, alla voce delle organizzazioni umanitarie. Neppure un gesto simbolico, neppure una presa di distanza per dire che la Liguria vede e chiede: fermate questo massacro.”
Così Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” in Consiglio regionale e rappresentante di Linea Condivisa, commenta il respingimento da parte della maggioranza di centrodestra dell’ordine del giorno che chiedeva di sospendere ogni rapporto istituzionale tra Regione Liguria e il governo israeliano in ragione delle gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza .
“Nonostante la presenza di chi, anche tra i banchi della maggioranza, in aula ha ben compreso cosa sta succedendo a Gaza, ma non ha trovato il coraggio di giustificare l’assenza politica di Giorgia Meloni e del suo governo, i nostri atti sono stati comunque respinti - prosegue Pastorino - È la sconfitta della coscienza di questo Paese.
Il documento che ho presentato in aula richiama le parole della Corte Internazionale di Giustizia, che ha definito coerenti con il concetto di genocidio le azioni in corso nella Striscia di Gaza. Di fronte a ospedali rasi al suolo, bambini mutilati, famiglie sterminate, fame e assedio scientifico ai più fragili – incalza Pastorino – non c’è più spazio per l’ambiguità.
In pochi mesi Gaza sarà cancellata. E allora non resteranno che le immagini, quelle atroci, e il peso di non aver detto, non aver fatto, non aver preso posizione. E saremo tutte e tutti responsabili. Anche chi oggi ha preferito voltarsi dall’altra parte”.
“Queste mostruosità sono inaccettabili per chiunque. Sono certo che anche i consiglieri di centrodestra siano feriti dalle immagini di terrore e morte che arrivano da Gaza. Questa mattanza lascerà una scia di odio: oggi avevamo la possibilità di mandare un segnale tangibile di vicinanza alle vittime. Israele si muove fuori da ogni regola internazionale: interrompere le relazioni internazionali è il minimo che si possa fare per dimostrare il nostro dissenso”, aggiunge Jan Casella, consigliere regionale di AVS.
“È vergognoso che il governo israeliano impedisca la distribuzione degli aiuti alla popolazione civile e, nei pochi casi in cui la concede, i militari sparano sulle persone in attesa. Siamo stufi di sentirci impotenti. Dobbiamo essere pronti a mettere in campo una grande rete di solidarietà, raccogliendo fondi e viveri da inviare appena saranno ripristinati i collegamenti umanitari con la Striscia di Gaza”, conclude Casella.