"L'asta tenutasi martedì scorso per l'aggiudicazione di un'ampia zona del versante della collina sovrastante il porto di Vado Ligure è andata deserta. Nessuno si è presentato per acquistare uno degli ultimi punti incontaminati sulla costa vadese, offerto a un prezzo minimo di 235.000 euro. Questa vendita ha allarmato molti, che come noi temono una futura destinazione edilizia, perché l’area, sebbene per ora soggetta a vincoli, è caratterizzata da boschi e macchia mediterranea alta, un habitat raro e di pregio, particolarmente ben conservato e contiguo alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) di Bergeggi, di cui rappresenta un corridoio ecologico fondamentale".
Così Laura Bertolino e Marco Brescia, co-portavoci di Europa Verde provinciale di Savona e Luigi Lanza, segretario provinciale di Sinistra Italiana di Savona.
"Ricordiamo poi che, con l’entrata in vigore del Regolamento europeo sul Ripristino della Natura (UE 2024/1991), anche l’Italia dovrà predisporre entro il 2026 un piano nazionale per il ripristino degli habitat degradati, con obiettivi ambiziosi al 2030, 2040 e 2050.
Gli amministratori - ancor di più in territori che hanno subito molto degrado ambientale – saranno invitati a indirizzarsi verso progettualità volte al ripristino ambientale e alla valorizzazione naturalistica, e quest’area ha tutti i requisiti per esserne interessata".
"La zona inoltre è caratterizzata da un valore archeologico e un potenziale turistico notevole. Sono infatti conservate tracce dell’antica viabilità romana, in parte visibili, in parte sepolte. Tale presenza è in continuità con altre due aree di rilevanza archeologica e sotto tutela della Soprintendenza dei beni culturali: il Castrum romano nella vicina zona di San Genesio, e il Castellaro, nella collina del forte Sant’Elena. Il restauro di questi sentieri e percorsi storici e naturalistici rappresenterebbe un interessante nuovo itinerario escursionistico che andrebbero a formare un circuito turistico sostenibile di grande richiamo.
Per queste ragioni riteniamo opportuno che il Comune di Vado Ligure partecipi alla prossima asta, per aggiudicarsi quest’area di chiara rilevanza pubblica e di rara bellezza, che avrà un prezzo base nettamente inferiore, garantendone la tutela futura e destinandolo a fruizione pubblica.
Sarebbe un gesto importante di resistenza civica e ambientale da parte di un Comune che, negli anni, ha pagato un prezzo esorbitante a una industrializzazione che ha avvelenato i suoi cittadini per anni e sfigurato il volto di una bellissima cittadina sul mare della Liguria. Un’occasione di ricostruzione di un futuro fondato sulla qualità ambientale e sul turismo sostenibile".











