Il tre dicembre del 1938, a soli ventisei anni, moriva suicida la poetessa e fotografa Antonia Pozzi.
Tutti i suoi testi lirici e in prosa, nonché la sua tesi di laurea dedicata a Gustave Flaubert, sono stati pubblicati postumi; la sua opera fotografica è tuttora in corso di studio e catalogazione.
Del tutto ignorata in vita - spiega l'autrice Chiara Pasetti - negli ultimi anni la sua figura di donna, di poeta, di fotografa è stata oggetto di una crescente e clamorosa riscoperta, sia in Italia che nel mondo.
Antonia Pozzi è ormai riconosciuta come una delle voci liriche più importanti del Novecento. Saggi, film, romanzi, docufilm, reading, mostre hanno voluto indagare, talvolta con risultati notevoli, il suo ricchissimo immaginario femminile, il suo linguaggio raffinato, stregato, spesso straziato, la dolente sensibilità, la capacità di fermare attimi, paesaggi, volti attraverso la penna e la macchina fotografia.
A ottant’anni dalla sua scomparsa, questa produzione dell'Associazione culturale Le Rêve et la vie vuole renderle omaggio attraverso le sue poesie e le sue lettere.
Il ritratto di Antonia Pozzi è di Colette Deblé, esposto per la prima volta in Italia nella mostra Scrittura, arte e vita: Camille Claudel, Séverine, Antonia Pozzi (30 settembre - 15 ottobre 2016) presso Centro Sociale ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto, a cura dell’Associazione culturale Le Rêve et la vie e I.M.F.I.
1 dicembre 2018
Genova
Teatro Garage – Sala Diana, ore 21