Crisi Complessa12 marzo 2019 17:59

Crisi complessa, le lungaggini rischiano di compromettere gli investimenti

La CGIL, reduce dall'audizione al Senato, si dice preoccupata che l'immobilismo della politica romana e ligure possano fare allontanare gli investitori

Crisi complessa, le lungaggini rischiano di compromettere gli investimenti

Audizione Decima commissione Senato a Roma di Cgil, Cisl e Uil di Savona sull'Area di crisi industriale complessa del Savonese.

Molto importante l'audizione di oggi presso la commissione del Senato, ringraziamo l'onorevole Ripamonti per averla richiesta.

Importante perché ci dà modo di riportare all'attenzione un'opportunità che per il nostro territorio è fondamentale se si vuole rilanciare l'economia e l'industria, ma che da troppo tempo è immobile in attesa di decisioni politiche - da parte del Ministero dello sviluppo economico e della Regione Liguria.

Ricordo a tutti che il riconoscimento dello status e i denari di finanziamento pubblico - oltre 40 ml di euro - esistono solo e soltanto perché Cgil Cisl Uil di Savona insieme alle lavoratrici e i lavoratori dell'industria Savonese hanno manifestato, scioperato, e si sono mobilitati a maggio del 2016.

La Regione non era d'accordo a fare la richiesta. Quindi ora non mettiamo tutti e tutto sullo stesso piano.

Ci sono organizzazioni che hanno svolto un ruolo propulsivo e decisivo, come appunto Cgil Cisl e Uil di Savona e altri - istituzioni regionali e nazionali - che a cose fatte si gonfiano il petto. Ora la Politica, che in questi giorni si gongola rispetto a questo importante risultato ha la responsabilità di portare a casa il risultato, cioè gli investimenti e nuova occupazione.

Nell'ultimo anno poco si è fatto, la burocrazia rischia di uccidere quanto di buono c'è stato negli anni precedenti.

Il ministero e il governo devono decidere la graduatoria per erogare gli investimenti, la Regione Liguria - praticamente immobile da oltre 1 anno - deve sbloccare l'iter delle politiche attive, della formazione e della riqualificazione e finalmente pubblicare i bandi - oltre 20 ml di euro per le nuove attività produttive per  investimenti sotto il 1,5 ml di euro.

Siamo fortemente preoccupati che l'immobilismo della politica nazionale (MISE) e della Regione possano fare allontanare parte di quei (16) soggetti che hanno richiesto fondi pubblici per nuove attività o per rafforzare l'esistente. 

Oggi abbiamo consegnato una "memoria" e spiegato ai componenti della Commissione lo stato di avanzamento dell'iter e ciò che rischia il territorio senza una presa di posizione forte della politica.

È necessario un forte intervento anche dei comuni interessati dallo strumento - sono 21 in tutta la provincia - e della Provincia stessa, devono pretendere dalla politica nazionale e regionale una presa di posizione forte al fine di sbloccare l'iter burocratico e questa desertificazione progettuale istituzionale che ha fatto precipitare il nostro territorio in una crisi occupazionale ed industriale drammatica.

Andrea Pasa 
Cgil Savona

com

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