News27 dicembre 2019 18:13

Finte autostrade, veri pedaggi, mezzi fascisti

È stato il terzo giorno nerissimo, oggi, per la rete cosiddetta “autostradale” ligure. Come scrivevamo già la sera di Natale, ormai ci vogliono un paio d’ore per 40 chilometri e pare che la faccenda rischi di protrarsi per tutte le vacanze. Toti e il suo assessore Berrino fanno la voce grossa contro il governo, e nei pressi dei caselli appaiono nuovi striscioni di origine controversa

Finte autostrade, veri pedaggi, mezzi fascisti

 “Visto che la Liguria sta pagando colpe non sue, visto che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha ancora convocato il tavolo più volte richiesto per l’organizzazione e programmazione dei cantieri, visto che i liguri e i turisti hanno diritto alla sicurezza ma anche alla mobilità, chiediamo la gratuità dei pedaggi sull’intera tratta ligure e la razionalizzazione dei cantieri con turni di lavoro sulle 24 ore”.

Così l'assessore al turismo Gianni Berrino, che scopriamo oggi essere anche delegato alla Tutela dei Consumatori. 

Il dubbio, per noi che dubitiamo per mestiere, è che alla fine Autostrade per l’Italia acconsenta magnanimamente (e non per sempre, intendiamoci) alla gratuità dei pedaggi su autostrade che non hanno mai avuto il diritto di esser considerate tali.

La rivolta popolare dopo le dichiarazioni di uno dei loro manager che affermava “Per i liguri abbiamo già fatto molto” (!) non ha tardato ad arrivare, quindi tanto vale prendere il toro per le corna.

Così fa bella figura Toti, fan bella figura i concessionari il cui improvviso volto umano commuoverebbe le folle, le automobili starebbero in coda decenni lo stesso ma nessuno potrebbe dir più niente perché “cos’altro volete, viaggiate già gratis”. 

E pazienza se la manutenzione è quella che è, se ci troveremo tutti in fila su mulattiere promosse ad autostrade facendoci il segno della croce ad ogni viadotto.

E non è tutto: a sostenere il presidente Toti nella richiesta di pedaggi gratuiti c’è da oggi una pagina facebook nuova nuova, dal logo che ricorda molto da vicino quello di Casapound, che inaugura un nuovo tipo di politica: il populismo autostradale.

Il giornalista Marco Preve di Repubblica pare esser stato l’unico finora a farsi domande sulla improvvisa origine del provvidenziale “Comitato ligure per le autostrade”, che fino a ieri non esisteva.

Stiamo a vedere che succede, ma si ricordino tutti quanti che la Liguria ha un disperato bisogno di strade che funzionino.

Non c’importa molto di viaggiare gratis se il viaggio è un incubo e dura tre volte quel che dovrebbe.

E la piattaforma di Vado Ligure deve ancora iniziare a scaricare TIR sulla viabilità ordinaria e non solo.

Leggi anche https://genova.repubblica.it/cronaca/2019/12/27/news/genova_nasce_comitato_contro_autostrade_ma_dietro_potrebbero_esserci_i_neofascisti-244481431/?ref=fbplge&fbclid=IwAR2z2AAxc-vFruHiwecQ8L4TEPof6U-M4iSi35eiLoRaRfcfDGwYA43jc7Q

LNS

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