“Da ferroviere - dice Michele - da un mese a questa parte osservo che i treni verso Genova sono particolarmente intasati, e che da parte della cittadinanza c’è una forte richiesta di potenziare i mezzi pubblici.
Le parti politiche si interessano, ma con i loro tempi (biblici ed elettorali, ndr).
La petizione chiede sì autostrade gratis, ma quel che mi importa non sono tanto gli sconti o la gratuità: certo a tutti interessa risparmiare, ma non è solo quello. Quel che sta succedendo mostra che questa potrebbe essere l’occasione per potenziare tutto il servizio pubblico, ed è questo il vero obiettivo della petizione che ho lanciato: almeno iniziare a far viaggiare un po’ meglio i pendolari”.
Chiediamo a Michele cosa ne pensa dell’avvio delle attività sulla piattaforma Maersk di Vado Ligure, e sospira: “su questo discorso si apre un mondo, ho seguito la vicenda anche tramite il sindacato Orsa Liguria a cui appartengo: l'infrastruttura attuale non può certo sopportare tutto il carico di merci che si prevede arrivi a Vado.
Tra Savona e Genova non tutti i tipi di container potranno passare, sarà quindi necessario fare dei lavori, e anche la Savona - Torino vista la forte pendenza non può certo sopportare ogni carico: non è una linea moderna come per esempio il raddoppio da Andora in poi. Come potranno sopportare l’incremento di traffico ferroviario dato dalle merci?
Non saranno forse lavori di anni, ma vanno fatti per forza e c’è solo da sperare che la piattaforma non entri immediatamente a pieno regime, o non so cosa potrebbe accadere, mentre il Terzo Valico sarà pronto solo nel 2023 (se tutto va bene).
Nel frattempo cosa si fa? Mandiamo tutto su gomma? Non oso immaginare altre centinaia di TIR che si aggiungono a tutti questi disagi.”
“Questa petizione - conclude Pellegrini - pone dei quesiti importanti.
Il discorso autostrade in fondo è marginale, perché se vogliamo davvero una riconversione ecologica ci vuol altro.
Stiamo aumentando l’inquinamento a vista d’occhio e tutti subiremo un disagio sempre peggiore. Da qui la necessità di potenziare il servizio pubblico, che possibilmente non inquini”.