News02 luglio 2020 15:02

Porti, riparte il traffico extra Schengen. Il SIAP: carenze organizzative e rischi per la sicurezza

"La Polizia di Frontiera andrà incontro ad un estate particolarmente difficile: solo per il mese di luglio ci saranno da gestire più di 40 navi per tratte Tunisia/Marocco, oltre le varie navi da crociera e i traghetti per le isole che vedranno la movimentazione di migliaia di viaggiatori. E l'aeroporto perde i cani antisabotaggio"

Porti, riparte il traffico extra Schengen. Il SIAP: carenze organizzative e rischi per la sicurezza

"Il SIAP (Sindacato maggiormente rappresentativo presso la Polizia di Frontiera di Genova) esprime forte preoccupazione per le condizioni operative dei poliziotti che devono garantire il proprio servizio istituzionale specialistico inerente i controlli di frontiera ma anche la sicurezza all’interno del Porto di Genova."

Così il dirigente Roberto Traverso, che prosegue: "In tempo Covid19 stanno arrivando al pettine, in modo ancora più acuto, le croniche problematiche di uno dei porti più importante del Mediterraneo dove garantire sicurezza (security e safety) è sempre più complesso a causa di oggettive carenze infrastrutturali ma soprattutto per le logiche privatistiche che negli ultimi anni stanno condizionando pericolosamente aspetti organizzativi e protocolli di sicurezza fondamentali anche per la salvaguardia dell’incolumità delle persone.

Si tratta di un argomento che tra l’altro abbiamo affrontato durante il proficuo e costruttivo incontro tenutosi qualche giorno fa con il Prefetto di Genova.

In Porto, la Polizia di Frontiera di Genova andrà incontro ad un estate particolarmente difficile visto che solo per il mese di luglio ci saranno da gestire oltre  40 navi solo per tratte Tunisia/Marocco.

A queste andranno aggiunte le varie navi da crociera ed i traghetti per le isole che vedranno la movimentazione di migliaia di viaggiatori.

L’aspetto più preoccupante sotto il profilo della sicurezza è rappresentato dalla mancanza di adeguate strutture anche mobili, installate nelle aree sterili interessate ai controlli di frontiera dove i passeggeri saranno costretti a sostare a lungo in attesa delle verifiche che in tempo Covid19 risultano ancor più complicate sotto il profilo sanitario, siccome i criteri d’accoglienza nei vari Paesi d’arrivo variano in base ai diversi protocolli vigenti in quei Stati.

Ieri pomeriggio è già andato in scena il primo assaggio delle conseguenze della disorganizzazione denunciata dal SIAP, visto che una nave in partenza per la Tunisia non ha fatto imbarcare per molte ore coloro che non erano in possesso della documentazione sanitaria richiesta nel paese d’arrivo.

Momenti di tensione e pericolosi assembramenti in barba ad ogni regola anti Covid19, che hanno reso necessario anche l’intervento del 6 ^Reparto Mobile della Polizia di Stato.

Si tratta di situazioni a nostro parere ampiamente prevedibili e quindi riteniamo davvero grave che non sia stato approntato un protocollo di sicurezza adeguato per gestire situazioni di questo tipo che hanno creato e creeranno anche problemi di ordine pubblico all’Interno del Porto e dell’Aeroporto di Genova.

Inoltre emerge ancora una volta la mancanza di tutela per la sicurezza dei poliziotti quando lavorano fuori dalle cosiddette “Aree Riservate della Polizia di Stato” previste dal D.vo 81/08. Infatti la normativa vigente, che per il SIAP deve essere urgentemente modificata, esclude la valutazione del rischio lavorativo specifico quando i poliziotti lavorano fuori dai propri uffici.

Ciò significa che i poliziotti pur essendo esposti a rischi oggettivi (ieri in porto anche a rischio Covid19, visto il gravissimo assembramento di persone verificatosi e gli interventi fatti per calmare gli animi delle persone) non possono beneficiare delle tutele previste che gli RLS hanno la possibilità di far rispettare.

Inoltre i poliziotti della Polizia di Frontiera, subiscono da sempre la beffa di non percepire nessuna indennità economica connessa alla Specialità della Polizia di Stato rivestita, a differenza di quanto è previsto per la Stradale, Polfer e Postale.

Inaccettabile che gestori privati come Stazioni Marittime oltre a non investire in sicurezza continuino a fruire della professionalità della Polizia di Stato senza corrispondere alcun corrispettivo convenzionale al Ministero dell’interno, per il lavoro dei poliziotti.

Una Specialità quella della Polizia di Frontiera genovese che purtroppo soffre le suddette problematiche dovute alle logiche privatistiche anche presso l’Aeroporto di Genova dove non è mai stato costruito il canile per i Cinofili, previsto, tra l’altro, da un decreto ministeriale e che adesso si vede costretta a chiudere il proprio settore specialistico addirittura per la mancanza di cani anti sabotaggio.

Infatti in questi giorni abbiamo ricevuto una risposta scritta da parte della Prima Zona di Frontiera di Torino che confermerebbe la volontà di far confluire le poche risorse a disposizione all’interno dei cinofili della Questura di Genova che trovano collocazione presso la Caserma Nino Bixio di Bolzaneto.

Una scelta che il Siap non condivide sia per l’ulteriore ridimensionamento che ricade sulla Polizia di Frontiera genovese ma anche per la miope e antieconomica progettualità in atto sui cinofili della Questura del capoluogo ligure, visto che sono stati spesi ingenti fondi pubblici per rendere nuovamente agibile un canile che si trova allocato in un punto della caserma del 6^ Reparto Mobile di Bolzaneto notoriamente colpito dagli effetti del dissesto idrogeologico presente in quella zona: infatti molto probabilmente in occasione della prima pioggia torrenziale si allagherà nuovamente.

Il SIAP interverrà presso il Dipartimento dell’Interno per evidenziare con forza queste problematiche".

com

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