Riccardo Zelatore ha curato la mostra “Il carattere riflessivo della pittura” che si sarebbe dovuta inaugurare ai Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo sabato scorso.
Poi, la doccia fredda: a causa delle ultime disposizioni - ancora precedenti al Dpcm firmato domenica - la mostra non si potrà visitare.
Scrive Zelatore “Si parla, da tanto, della necessità di dare priorità alla ‘rinascita culturale’ e alla sua centralità ‘per società inclusive, resilienti e sostenibili’.
Bellissime espressioni ma resta la consapevolezza, non di ora, di essere tra le attività non essenziali e, di conseguenza, tra le prime a essere penalizzate.”
Una rassegnazione diligente ma addolorata che stiamo vedendo, in questi mesi, in molti operatori della cultura locale che si sono autotassati e adoperati per rendere sicure le sale cinematografiche, i teatri, i concerti mentre vedevano la serie A ricominciare a giocare tra un cluster e l’altro.
Il mondo dello spettacolo, dell’arte, della musica non merita di affondare nell’indifferenza di chi considera attori e musicisti, seri professionisti, come simpatici guitti da lasciare in frigo in attesa di tempi migliori.
Perché rinunciando alla cultura con tutto quel che comporta in termini di socialità, apprendimento, consapevolezza e umanità i tempi migliori non arriveranno più.
i lavoratori dello spettacolo manifestano a Milano