News26 marzo 2021 08:44

Savona capitale italiana della cultura?

Con la candidatura, la città riscoprirebbe la propria identità storica e culturale, traccerebbe la direzione verso cui avviare la propria ripresa e costituirebbe il progetto bandiera di una visione nuova e ambiziosa della città proiettata a 10 – 15 anni (di Cristina Bicceri)

Savona capitale italiana della cultura?

Tempo fa, leggendo un articolo del costituzionalista Michele Ainis dedicato alla celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, rimasi a riflettere su un passaggio in cui ricordava come, in mancanza di una buona politica nessuna energia culturale, artistica o scientifica potesse dispiegare la propria forza propulsiva. Immediatamente ho collegato questo concetto a Savona, e alla assenza di una amministrazione in grado di produrre una politica capace di sviluppare il concetto di cultura nel senso più ampio, vivo e produttivo.

Politiche che si occupano di cultura con leggerezza e approssimazione e si accostano con tale approccio alla tutela e valorizzazione dei nostri beni artistici e storici, non saranno mai in grado di sviluppare l’equazione tra la potenza attrattiva di beni culturali e  il turismo.

Allora ho deciso di ripartire dai valori fondanti per trovare un impegno comune, civile, prepolitico, e proporre al “Patto per Savona” di Marco Russo di invertire il paradigma e utilizzare la Cultura, e lo strumento della candidatura di Savona a Capitale italiana, come arma di riscatto, identitario, sociale ed economico della nostra comunità. Marco non solo ha accolto il progetto, ma sin da subito ha ne ha compreso potenzialita’, le ricadute concrete, del tutto compatibili col metodo e nei contenuti col percorso tracciato prima da la Laboratorio, e poi da Patto. 

L’art. 9 della Costituzione promuove lo sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico del Paese. Ed è significativo che la Carta, già nel 1947, promuovesse l’obbligo di proteggere l’ambiente e i beni culturali, in quanto la straordinaria complessità e ricchezza della nostra storia e del nostro patrimonio artistico sono un unicum, ed anche Savona ne possiede quota parte.

Questo primato significa cultura e significa anche economia. Cultura presente e cultura da incentivare attraverso i processi collaborativi pubblico-privato volti alla produzione culturale, all’ampliamento e all’inclusione dei pubblici, all’innalzamento dei consumi culturali tra i giovani, al radicamento della cultura della creatività nella città. Priamar, Palazzo Della Rovere (Santa Chiara) San Giacomo, ex carcere Sant’ Agostino, da luoghi perduti della Storia cittadina, devono rianimarsi nel presente e per il futuro, e numerosi sono i progetti potranno accogliere.

Con la candidatura di Savona a Capitale della cultura, la città riscoprirebbe la propria identità storica e culturale, traccerebbe la direzione verso cui avviare la propria ripresa e costituirebbe il progetto bandiera di una visione nuova e ambiziosa della città proiettata a 10 – 15 anni. I tratti identitari della città confermano una vocazione culturale da recuperare e promuovere in una dimensione più attuale.

Savona è città universitaria, e sede di numerosissime associazioni culturali, che valorizzano il patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico attraverso, conferenze, convegni, pubblicazioni e attività di ricerca. Il teatro Chiabrera propone una ricca stagione di prosa e musicale rivolta al pubblico e al mondo della scuola. 

Il porto, la forma stessa della città e la presenza di edifici storici monumentali significativi sono testimoni di un importante passato e della sua vocazione marittima e mercantile ancora attuale.

La cultura può diventare un fattore decisivo di ripresa della città in una visione ambiziosa ma radicata nella sua identità e nelle sue potenzialità ed il percorso per la candidatura, un fattore di coesione sociale, creatività, innovazione, crescita economica e qualità della vita.

Savona ha vissuto momenti storici di straordinaria ricchezza : quello rinascimentale legato alla presenza dei tre Papi il cui mecenatismo insieme alla fiorente attività mercantile hanno reso Savona centro di scambio affatto secondario rispetto a Genova; quello ottocentesco in cui  Savona collegata politicamente, economicamente e logisticamente a Torino vive da protagonista la prima rivoluzione industriale col proprio porto e il settore siderurgico e la questione sociale legata alle  condizioni della vita della classe operaia e le lotte sociali, e si sviluppa urbanisticamente secondo i modelli europei neoclassici, napoleonici, fino a giungere all’eclettismo del Liberty ed Art Nouveau; la Savona della Resistenza, di Cristoforo Astengo, delle lotte politiche, dell’impegno antifascista e di Sandro Pertini. 

La nostra scommessa sarà ricreare le condizioni politiche in grado di raccogliere, valorizzare ed attualizzare il patrimonio storico, ma soprattutto favorire lo sviluppo e la nascita di nuovi progetti culturali, capaci di rivitalizzare ogni settore della città.

Facile? No. Ma doveroso per chiunque ami profondamente la Savona che è stata, ma che soprattutto, grazie ad uno slancio ambizioso, potrà ritrovarsi e ritrovarci. 

 

Cristina Bicceri, Italia in Comune per Il patto per Savona e Marco Russo Sindaco

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