Alla promozione della cultura si preferisce l'obbiettivo di "fare utili", ancora meglio se a farli saranno dei manager che sponsorizzano direttamente i politici che li nominano.
Una mercificazione della cultura ben distante dallo spirito dell'art. 9 della costituzione che recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità· e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Articolo che denota come i nostri Costituenti scelsero di investire su cultura e progresso scientifico, addirittura annoverandoli tra i principi fondamentali.
Le madri e i padri della Carta Costituzionale infatti, erano consapevoli della loro importanza come strumenti di emancipazione anche rispetto a logiche impositive arbitrarie, oltre che rappresentare un valido “motore” di crescita socio-economica del Paese.
Con le dichiarazioni di Toti e la scelta dei membri della Fondazione l'arte sparisce nello sfondo e la Fondazione del Ducale da domani dovrà occuparsi "anche di eventi aziendali".
Siamo molto preoccupati e giudicheremo il Ducale dai fatti.
Ma la rivendicazione della nomina da parte del Presidente della Regione che parla di "neonominati", come se volesse sottolineare che dovranno rispondere non alla città e ai genovesi ma agli amministratori, diciamo che non è stato proprio un buon viatico.
Vero che per anni la destra ha tentato di depotenziare con ogni mezzo la cultura, considerato che, come ricordava Pasolini, istruzione e cultura sono le sole armi in grado di difendere il cittadino.
Possiamo forse non ricordare che nel ventennio berlusconiano si è massificato, decostruito e distrutto ogni presupposto culturale in nome del consumismo ad ogni costo?
O che la promozione della cultura e la tutela del paesaggio per anni è stato un simulacro, del tutto vuoto, per colpa di una politica sostanzialmente inadempiente, sia a livello centrale che territoriale?
Ma forse passare dal “Con la cultura non si mangia” (frase a torto o ragione attribuita al Ministro Tremonti) al dinamismo totiano per mangiarsi il Ducale pare troppo.
Luca Amato e Simona Simonetti - Coportavoci Verdi
Carla Nattero - Coordinatrice Regionale Sinistra Italiana
Maria Gabriella Branca - Segreteria Nazionale Sinistra Italiana