“Le rassicurazioni di Regione Liguria non ci bastano, perché siamo in presenza di un documento scritto, non di voci. E non ci basteranno finché non leggeremo scritto il contrario, ovvero che il reparto Maternità dell’Ospedale San Paolo non verrà chiuso. Parlare coi territori prima di prendere decisioni è un modo per evitare clamorosi errori e retromarce come quella che Regione è costretta oggi a fare”.
Così il sindaco di Savona Marco Russo in una affollata piazza Pertini porta la posizione dei sindaci del comprensorio: nella riunione congiunta del distretto socio-sanitario savonese e delle Bormide è stato approvato un documento comune sulla bozza di piano sociosanitario che prevede, tra l'altro, la chiusura del punto nascite savonese.
tanti i sindaci presenti: qui Monica Giuliano e Gianluca Nasuti
“L'Ospedale San Paolo - si legge - è un presidio sanitario fondamentale per un comprensorio molto esteso e popoloso, e deve essere preservato, valorizzato e sviluppato per renderlo sempre più adeguato ai bisogni di una ampia popolazione.
L'ipotesi di chiudere il punto nascite del San Paolo è irricevibile, perché insostenibile anche da un punto di vista tecnico-scientifico: va ricordato che esso serve un comprensorio molto vasto di circa 160 mila cittadini sia della costa che dell'entroterra e la sua chiusura provocherebbe inevitabilmente la fuga anche fuori regione di ampie porzioni di popolazione.
Tra la folla anche l'ex primario Rugiati
Questa posizione viene fermamente sostenuta non per difesa “di campanile” ma assumendo una visione strategica di area vasta perché sappiamo interpretare il nostro ruolo di sindaci consapevoli del fatto che ogni comune si colloca in un contesto territoriale più ampio.”
Roberto Arboscello
La petizione lanciata dal consigliere regionale dem Roberto Arboscello ha raggiunto le diecimila firme in quattro giorni, tra quelle elettroniche e quelle apposte al gazebo. “Di Savona - osserva Arboscello - si dice che sia una città ripiegata su se stessa, incapace di reagire. Questa piazza e diecimila firme in quattro giorni dimostrano il contrario. Se Toti vuole rassicurarci, venga a Savona a dirci che nessuno toccherà il reparto di Maternità”.
Giampiero Storti
Anche perché, come osserva Giampiero Storti, presidente del Comitato Amici del San Paolo che da anni lotta per impedire il depauperamento dell’ospedale savonese, non c’è da fidarsi: “Abbiamo perso la gastroenterologia, la chirurgia vascolare, la pneumologia. Di recente ci hanno tolto la Pediatria col pronto soccorso pediatrico. Ci diranno dalla Regione che non sono loro a toglierci anche la Maternità, ma il Ministero. Ma non siamo così scemi!”.
Andrea Pasa
Di una necessaria programmazione che tenga presenti le esigenze dei territori parla il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa, che a nome dei sindacati confederali osserva come i sindaci dei due distretti oggi abbiano dato prova di buona politica: oltre a ricordare che il servizio 118 in Italia è nato proprio a Savona, Pasa chiede che la mobilitazione non si fermi e coinvolga tutto il territorio provinciale, perché la salute è un bene di tutti.
E a dimostrazione del fatto che la sanità non vede colori politici parla anche Roberto Molinaro, sindaco di Cosseria in quota centrodestra e vicepresidente della Provincia: “Sono qui oggi perché è doveroso.”
Roberto Molinaro
Presenti alla manifestazione oltre quattrocento persone, diversi consiglieri regionali, Gianni Pastorino per Linea Condivisa, Luca Garibaldi per il Pd e Fabio Tosi per il movimento 5 Stelle, consiglieri comunali (anche di opposizione), il Sindacato di base e molte associazioni savonesi: in foto potete vedere i cartelli del collettivo Savona per il disarmo e Non Una di Meno.