Esplode una (sbagliata) polemica tra l’Associazione Veterani Sportivi e l’attuale società che vanta la proprietà del marchio “Savona 1907 FBC”: polemica sorta a proposito dell’intitolazione alla memoria di Rinaldo Roggero (del quale sarebbe meglio precisare la carriera sportiva) del piazzale antistante la tribuna dell’ex-stadio Valerio Bacigalupo.
All’uopo appare necessario precisare alcuni punti fermi:
L’acquisto di un marchio non significa l’acquisto di una storia: questo assioma vale in generale ma tanto più nel caso di una società sportiva;
Il marchio “Savona FBC 1907” non rappresenta la denominazione originaria della società. Così come l’appellativo “Vecchio delfino” che non è vecchio ma venuto fuori in tempi recenti. L’appellativo dell’antico Savona FBC è “striscioni”, data l’originalità della maglia (bianca con due grandi strisce blu).
Il calcio a Savona è sorto nel 1898 per merito di uno Sport Club Savona dai colori bianco-rossi (colori dello stemma cittadino).
Nel 1907 viene fondata (mese di giugno) una sezione giochi della Fratellanza Ginnastica che aveva scelto i colori bianco-blu in omaggio alle ceramiche. I calciatori dispongono le strisce in verticale per distinguersi dai ginnasti che le portavano orizzontali come usava all’epoca;
All’inizio della stagione 1914-15 (la seconda giocata a livello di Divisione Nazionale) la Sezione Giochi si stacca dalla FGS per fondare il Savona FBC (ovviamente senza aggiungere 1907)
All’inizio della stagione 1926-27 il direttorio fascista impone allo Speranza di confluire nel Savona FBC. In ossequio alle direttive del regime (comuni in tante altre città d’Italia dove vengono imposte fusioni tra le diverse squadre cittadine) viene fondata l’Associazione Calcio Savona denominazione che prosegue fino al campionato 1942-43
Alla LIberazione per precipuo impegno di Stefano Del Buono, del colonnello Salvi, del tenente Madini, di Prezioso, Roggero (presidenti prima Isidoro Bonini poi Dotta) viene rifondato il Savona FBC.
La denonimazione Savona FBC resiste fino al torneo 1986-87 con il fallimento propiziato del nefasto duo Binacchi-Quartaroli. Enzo Grenno rileva la società e muta la denominazione in Savona – Rio Basco e poi Savona Sport Diffusione mantenuta anche nel periodo della presidenza Piro
Al fallimento seguito alla conclusione dell’esperienza Piro e altre vicissitudini il gruppo diretto dall’avv.Romani rileva la società e (con un colpo di genio) la denominazione sociale viene mutata in Savona 1907 FBC (per la prima volta compare il 1907).
Nell’estate del 2020 la squadra non viene iscritta al campionato di Serie D. A questo punto si rileva una interruzione di continuità che non si era mai verificata e si spezza definitivamente la storia iniziata (con varie insegne nel 1907). E’ la mancata iscrizione al campionato che rappresenta il punto di esiziale frattura non recuperabile.
Tutti i successivi tentativi per quanto lodevoli per impegno non possono rivendicare questa storia semplicemente perché l’acquisizione di un marchio non puà valerla: del resto la città è già ampiamente rappresentata da altre società allo stesso o similare livello di categoria.
Tutto questo per precisione nell’assegnazioone storica, al di fuori di qualsivoglia ricerca di primazia o progenitura.
In copertina: Rinaldo Roggero in maglia azzurra: Olimpiadi di Anversa 1920, Italia – Norvegia 2-1. Con Roggero esordiscono in azzurro “Viri” Rosetta e Luigin Burlando. Si precisa che viene attribuita a Roggero una militanza nel Casale con la stagione 1918-19. Deve essere precisato che la stagione 1918-19 non si è mai svolta, tutte le attività erano sospese a causa della prima guerra mondiale (salvo una Coppa Federale vinta dal Milan nel 1916). Il calcio giocato ripresa con il campionato 1919-20 e Roggero si trovava al suo posto nelle fila del Savona FBC.