Come è noto nello “Schema preliminare aggiornamento PGRB (Piano di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche) 2021-2026 Rapporto Preliminare del 28 Maggio 2021” della Regione Liguria si legge a pag. 51:“Il principale aspetto di novità dell’aggiornamento del piano, dato l’obiettivo primario di minimizzare il rifiuto a discarica, consiste nell’aver individuato la necessità di integrare nella pianificazione regionale una soluzione impiantistica per l’ottimale valorizzazione delle frazioni decadenti da trattamento rifiuto indifferenziato, …. ”
Si legge quindi a pag. 52 (produzione di combustibile CSS e impianto di combustione): ... nelle proposte di Regione Liguria per il Recovery Fund di cui alla D.G.R. 924 del 13 novembre 2020 è stato inserito un impianto per utilizzo frazione ad alto potere calorifico da trattamento di rifiuti urbani con generazione di energia termica ed elettrica 103.347.920,00 €... Riteniamo tale soluzione impiantistica di incenerimento dei rifiuti come CSS, poco opportuna per il grave inquinamento dell'aria con l'emissione di diossine e metalli pesanti, per le ceneri residue dall'incenerimento (ricche di diossine e di metalli pesanti) da smaltire in discarica e per l' emissione di CO2 responsabile del riscaldamento globale. Inoltre l'incenerimento di rifiuti non promuove la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali dell'economia circolare promossa dalla UE .
Dal Documento 2024 Rete Ambiente Lombardia, ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) e Altri, Convegno di Brescia del 9 Novembre 2024 - pag 3 e 4
EMISSIONE DI INQUINANTI DA INCENERITORI
“… Evidenziamo che sul tema del monitoraggio delle emissioni da incenerimento permane una forte distorsione: la valutazione delle emissioni stesse avviene sempre in termini di concentrazione degli inquinanti nei fumi emessi al camino, mentre quello che conta, rispetto a inquinanti persistenti e/o bioaccumulabili, è il flusso di massa complessivo che porta tali inquinanti ad accumularsi nei comparti ambientali e nelle catene alimentari attorno agli inceneritori. Inoltre gli inceneritori dotati di sistemi di abbattimento emettono polveri con diametro aerodinamico di frazioni di micron che dal punto di vista tossicologico sono particolarmente critiche anche perchè a queste frazioni sono adesi gli inquinanti più tossici come diossine e metalli pesanti. In effetti accumuli significativi di diossine e PFAS, alcuni dei quali riconosciuti come carcinogeni certi dallo IARC, sono stati dimostrati negli ecosistemi prospicienti inceneritori di nuovissima generazione (The true toxic toll, Zero Waste Europe, 2021) Si deve poi considerare che, i rifiuti inviati ad incenerimento generano a loro volta rifiuti che debbono essere trattati e o conferiti in discarica. Ad esempio l'inceneritore di Brescia tratta oltre 730.000 t di rifiuti che generano 133.000 t/a di scorie e 33.000 t/a di ceneri volanti (rifiuti pericolosi).”
EPIDEMIOLOGIA RELATIVA A INCENERITORI
ANCHE DI RECENTE COSTRUZIONE
“Gli studi sugli inceneritori. anche di recente costruzione, hanno spesso evidenziato un impatto negativo sulla salute in particolare sugli esiti della gravidanza (parti pre-termine, basso peso alla nascita, piccole malformazioni (Moniter Regione Emilia Romagna, 2011; Ashworth D C et al. 2014; Trentalange et al 2025; Hao Y et al 2021) e sulle malattie cardiache e respiratorie (Romanelli
A M et al 2019; Ancona C et al 2015). Gli studi sulla malattia oncologica sono limitati dall’incongruità del tempo di osservazione ma rilevano segnali di aumentato rischio per alcune tipologie di tumori (linfomi, tumore del fegato e della mammella) (Minichilli F et al 2017; Ancona C et al 2015). A fronte di questi dati un forte richiamo al principio di precauzione è imprescindibile.....”
link per ottenere il documento integrale:
https://www.isdenews.it/inceneritori-lombardia-urge-tavolo-di-confronto-con-le-associazioni/
Per ottenere i fondi Europei inoltre occorrerebbe rispettare il principio DNSH (non creare un danno significativo all’ambiente), principio che non sembra potersi applicare all'incenerimento e al coincenerimento dei rifiuti nei termovalorizzatori e nei cementifici come ribadito autorevolmente dal Vicepresidente della Commissione Europea Dombrovskis.
Sarebbe invece obiettivamente proficuo ed opportuno utilizzare i fondi disponibili del Recovery Fund nell’ambito del PNRR per ammodernare le strutture utili al recupero ed al riciclaggio, nel rispetto dei principi dell’Economia circolare.
A questo proposito segnaliamo il più moderno impianto d' Europa per i riciclo della plastica in attività presso Brescia che è in grado di riciclare a freddo ben il 95% delle plastiche (il doppio della media europea) vedi TG3 Nazionale h19 del 27/11/2022 al minuto 27 .
L'impianto, senza alcun tipo di combustione, sarebbe finanziabile con i fondi del Recovery Funds. Il tutto dovrebbe essere poi completato portando la Racccolta Differenziata complessiva in Regione Liguria almeno al 90% (rispetto allo scarso obiettivo del 65% previsto dalla Regione) e superare così in modo definitivo il conferimento in discarica di rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero che, per le norme Ue (Direttiva 2008/98/EC), non sarà più consentito a partire dal 2030. Vedi link:
https://www.lanuovasavona.it/2021/07/01/leggi-notizia/argomenti/saluteveleni/articolo/linceneritore-ancora.html
MODA
Virginio Fadda (Biologo)
Marco Caviglione (Medico)









