Salute & Veleni21 ottobre 2025 15:49

L'insulto

Il Coordinamento No inceneritore Valbormida: "Le dichiarazioni di Ripamonti sono inaccettabili. Collegare la costruzione di un impianto ai lavori sui fiumi è una presa in giro per un territorio già martoriato"

L'insulto

 

"Le dichiarazioni dell’assessore Ripamonti sono sconcertanti.
Sostenere che la costruzione di un inceneritore possa servire a “mettere in sicurezza i fiumi” è un’affermazione che rasenta l’assurdo e dimostra una superficialità di analisi che lascia senza parole.
Promettere bonifiche e interventi idrogeologici in cambio di un impianto altamente inquinante è una presa in giro nei confronti di un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali e sanitari" dichiarano dal Coordinamento No inceneritore Valbormida ligure e piemontese.

"Se i dati reali restano confermati, dimostrano tutt’altro: l’impianto del Gerbido di Torino, citato spesso come esempio, nel 2016 ha prodotto oltre 113.000 tonnellate di rifiuti tossici, ha consumato più di un miliardo di litri d’acqua di falda e bruciato quasi otto milioni di metri cubi di metano, restituendo nell’aria e nelle acque decine di sostanze inquinanti.

In Val Bormida un inceneritore non ha alcun senso logico né economico:

perché si trova lontano dai centri di produzione dei rifiuti (in gran parte genovesi),

perché comporterebbe costi di trasporto enormi e un aumento del traffico pesante,

e perché aggraverebbe una rete viaria già congestionata e fragile.

A tutto questo si aggiunge il rischio sanitario e ambientale, in una valle che da decenni attende bonifiche vere, non nuove servitù.
Se Ripamonti vuole “parlare con coraggio”, cominci col dire la verità: l’inceneritore in Val Bormida è una follia, non una soluzione" concludono dal Coordinamento.

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