Riportiamo alcune dichiarazioni rese ai giornalisti: “Sulla A6, la Torino-Savona - controllata dal gruppo Gavio - abbiamo parecchie situazioni delicate. Ci sono viadotti dove ritenevamo necessarie limitazioni del traffico e una distanza minima di cento metri tra mezzi pesanti. Avevamo ipotizzato la chiusura dello svincolo di Altare. Le misure prese dal concessionario a noi inizialmente sono parse insufficienti”.
“Sulla A10 (Autostrade e Gavio) soprattutto nel tratto tra Genova e Savona i viadotti hanno problemi, ma c’è un discreto margine di sicurezza. Ci sono criticità sull’adeguamento antisismico”.
Un discreto margine di sicurezza.
Parole che già fanno accapponare la pelle, ma il resto è anche peggio: se la situazione della A26 (Genova-Gravellona, Autostrade) è nota e la A7 (Autostrade) è un vespaio di cantieri, a preoccupare più di tutto il resto il tecnico del MIT è la A12 (Genova-La Spezia, Autostrade e Gavio): “Qui la situazione è molto delicata. L’autostrada ha carenze di manutenzione e richiede riduzioni del traffico. Diverse strutture presentano degrado avanzato e il margine di sicurezza è minimo”.
Ma come minimo? Si tiene un’autostrada aperta con un margine di sicurezza “minimo”?
E poi, le barriere antirumore, ora smontate perché “non erano stati fatti i calcoli sull’azione del vento”.