Salute & Veleni20 marzo 2020 10:35

Gli asintomatici di Costa Luminosa: ora Savona ha paura

Settimane a dirci che il vero rischio sono gli asintomatici, ma a Savona chi “sta bene” può scendere?

Gli asintomatici di Costa Luminosa: ora Savona ha paura

“Luminosa in porto, la Regione avverte: «Scenderà dalla nave solo chi sta bene».” (!) Così titola oggi il Decimonono.

Ciò risulta incomprensibile, ci perdonino le autorità: sono settimane che sentiamo l’allarme degli esperti sugli asintomatici, vero rischio per la salute pubblica.

E adesso dobbiamo sentirci dire che scende solo chi sta bene?

Chi sta bene, tra quelle 1600 persone (tra passeggeri ed equipaggio, stando al Secolo) che arriveranno oggi sotto la Torretta, può essere contagiato oppure no. 

E dubitiamo molto che una semplice visita medica per quanto accurata, senza effettuare tamponi, possa garantire che a scendere sarà solo chi non è stato sfiorato dal virus.

Né ci tranquillizza che il Sindaco parli di auspici, quando a noi servono certezze.

“Auspico - leggiamo sul quotidiano - che le rassicurazioni avute oggi da Costa in merito all'esecuzione nelle 48 ore delle operazioni, in sicurezza, di sbarco e trasferimento dei passeggeri si attuino e che, successivamente, la nave venga trasferita in un altro porto”. 

Una dichiarazione francamente incommentabile.

Sulla pagina di Savona Porto Elettrico un interessante articolo del New York Times tradotto in italiano: "Anche in presenza di passeggeri affetti da COVID19 la Costa Luminosa è stata lenta ad agire per impedire l’infezione a dispetto di due serie epidemie su navi della società madre".

Traduzione: I PASSEGGERI SI AMMALANO DI CORONA VIRUS E LA NAVE SALPA

Anche in presenza di passeggeri affetti da COVID19 la Costa Luminosa è stata lenta ad agire per impedire l’infezione a dispetto di due serie epidemie su navi della società madre.

Di Frances Robles

19 marzo 2020

Un cameriere nell’affollato corridoio di una nave da crociera si reca da un passeggiero isolato con un vassoio di cibo, due bicchieri di succo, mani con guanti di plastica e un tovagliolo bianco sulla faccia.
Il tovagliolo, legato sulla sua bocca come la bandana di un rapinatore di banca in un vecchio western, sarebbe servito, presumibilmente, a proteggere il membro dell’equipaggio della Costa Luminosa, dall’infezione di Coronavirus, che aveva già colpito tre passeggeri. Questo accadeva Domenica 15 marzo, il primo giorno in cui l’equipaggio ha cominciato ad indossare guanti e protezioni davanti la bocca.
Una foto scattata da un passeggero, che circola sui media, riassume i passi falsi di una compagnia di crociera che sembra improvvisare la sua risposta al corona virus, persino dopo disastri di alto profilo che hanno lasciato centinaia di persone malate su altre due navi, la Diamond Princess e la Grand Princess, di proprietà della casa madre Carnival Cruises.
«Abbiamo cominciato a dire ‘faranno meglio. Vedranno cos’è accaduto sulla Diamond e sulla Grand e faranno meglio per noi’ . Ma quello che hanno fatto è stato molto peggio e hanno anche mentito» dichiara Kelea M. Edgar Nevis, 57 anni, dell’Arizona che era sulla nave con suo marito ottantenne. «E’ stato ridicolo».
E’ passata una settimana da quando il primo passeggero in cui si era sospettato il corona virus, una donna italiana, si è ammalata e il momento in cui Costa Crociere ha istituito protocolli sanitari che includevano l’isolamento in cabina, la rilevazione quotidiana della temperatura e l’uso di dispositivi di protezione per gli addetti.
Un altro passeggero in seguito risultato positivo al corona virus era stato sbarcato una settimana prima di lei per altre ragioni di salute.
Mentre la Costa Luminosa attraversava l’Atlantico con più persone che si ammalavano, un’altra nave Carnival, la Grand Princess finalmente ormeggiava a Oakland, California, con ventun passeggeri infetti a bordo dopo essere stata bloccata per giorni.
Citando il registro della nave il Miami Herald riportava mercoledì che almeno ventiquattro membri dell’equipaggio e cinquanta passeggeri della Costa Luminosa erano classificati come malati. Giovedì Carnival ha dichiarato che soltanto sette persone, inclusi due membri dell’equipaggio, mostravano sintomi e che il registro includeva persone che erano in stretto contatto con i malati.
La nave è ora ormeggiata a Marsiglia, Francia e le autorità sanitarie francesi sono salite a bordo per eseguire controlli. Agli americani a bordo è stato detto che un volo charter li riporterà ad Atlanta. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie ha dichiarato che varie agenzie governative sono coinvolte nel decidere come procedere e alcuni stati consentiranno loro l’isolamento a casa, come per alcuni che navigavano sulla Grand Princess. ………………………………..

La Costa Luminosa aveva lasciato Fort Lauderdale, Florida, per una crociera nei Caraibi, il 24 febbraio, ma il corona virus stava infuriando in Italia e la Giamaica aveva vietato lo sbarco degli italiani per il 28 febbraio. Il giorno successivo uno dei passeggeri della nave, un italiano di 68 anni, era stato evacuato a Grand Cayman a seguito di due attacchi cardiaci.
La nave ha fatto ritorno a Fort Lauderdale, Florida, per scaricare alcuni passeggeri e caricarne altri. Destinazione: Venezia. Avrebbe dovuto essere un evento magnifico con scali ad Antigua, Porto Rico, Malaga, Isole Canarie e Marsiglia.
«Avevamo pianificato il viaggio dei nostri sogni: una crociera di trenta notti e tenta giorni in giro per l’Europa, perché mio marito aveva passato quaranta notti in ospedale lo scorso ottobre e novembre» ci ha scritto in una mail la signora Nevis che era sulla nave con il marito ottantenne.
Kelly D. Edge, sessant’anni, in passato decoratore di HGTV che vive a Miami, aveva prenotato la crociera Last Minute con suo marito Woody Edge.
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Quando sono arrivati per l’imbarco, il 5 marzo, Costa ha inviato loro una mail che l’informava che gli USA non avrebbero permesso alla nave di andare in Italia e che la loro destinazione finale sarebbe stata Marsiglia ……………………………

La nave era piena a metà. Il 7 marzo, due giorni dopo essere salpati da Fort Lauderdale, una donna italiana di 68 anni che era già stata dal medico di bordo per una cefalea è tornata dal medico per un “aggravamento delle condizioni respiratorie” dichiara Rossella Carrara, un portavoce di Costa. (un precedente comunicato della compagnia dichiarava che la paziente aveva sintomi da raffreddamento.)
La signora era stata evacuata a Porto Rico l’otto marzo, mentre più di 1400 passeggeri, compresi 168 italiani e 233 americani, si erano riversati nelle strade della vecchia San Juan per godere di una giornata di tempo libero.
La signora Carrara sottolinea che gli stretti contatti della passeggera evacuata erano stati isolati.
Costa Crociere ha dichiarato che il protocollo è stato stringente e la reazione rapida.
«sottolineiamo che la paziente era già stata posta in isolamento a bordo».
Il giorno successivo Antigua ha rifiutato l’attracco della nave e l’uomo evacuato alle isole Cayman aveva cominciato a sviluppare una tosse secca ed era stato testato per il corona virus.
Da allora la navigazione della Costa Luminosa si è trasformata in una crociera transatlantica verso il nulla con Antigua e la Spagna che respingevano la nave mentre gli addetti minimizzavano la situazione a bordo e davano ai passeggeri informazioni fuorvianti. La palestra è rimasta aperta e sono continuate le gare di ping-pong.
L’11 marzo la crociera ha fermato le attività di gruppo come lounge e party in piscina.
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Il 12 marzo il paziente evacuato è risultato affetto da Covid19.
Non è chiaro se la compagnia di crociera sia mai stata avvisata, ma il casinò, il piano bar, la piscina, il karaoke e la palestra sono rimasti aperti secondo quanto dichiarato dai passeggeri.
«Gli sgabelli del bar erano guancia a guancia» ci ha detto la signora Nevis.
Alle nove del mattino di venerdì 13 marzo, cinque giorni dopo l’evacuazione a Porto Rico della signora italiana, il governatore di Porto Rico in conferenza stampa ha annunciato che la signora e suo marito erano risultati positivi al test per il corona virus. La notizia si è diffusa rapidamente sulla nave attraverso i social e i report dei notiziari. Ma, a detta dei passeggeri, Costa Crociere non ha preso ulteriori precauzioni a parte togliere dal buffet le posate di servizio.
Alle 14:15 la compagnia ha dichiarato al NYT che non aveva ancora ricevuto comunicati ufficiali dalle autorità sanitarie locali. La compagnia ha dichiarato in una mail «comunque, siamo consapevoli che stanno circolando informazioni non ufficiali sulla presunta positività della coppia di nazionalità italiana, ospedalizzata a Porto Rico l’8 marzo».
Il passeggero Morgan Battisti, 51 anni dall’Oregon, ha detto «ho mostrato al nostro cameriere al ristorante il tweet sulla positività del test ed era assolutamente la prima volta che sentiva parlare dei risultati, quindi probabilmente anche l’equipaggio era tenuto all’oscuro».
Interrogato sabato a proposito di Costa Luminosa, l’ufficiale medico capo di Carnival, Grant Tarling, ha risposto: «quale nave?» e ha dichiarato che la Costa Luminosa sarà gestita in Europa.
Lo stesso giorno ai passeggeri non è stato consentito di sbarcare alle isole Canarie. Sono stati comunque evacuati tre passeggeri, due cin problemi respiratori e uno con febbre. I passeggeri a bordo hanno scattato foto delle ambulanze e degli uomini con tute protettive all’esterno.
Nella stessa notte sono giunte notizie anche peggiori. L’uomo sbarcato alle isole Cayman per attacco cardiaco era morto di corona virus.
Il 15 marzo la compagnia ha istituito il protocollo stabilito per un’epidemia a bordo.
Ai passeggeri viene misurata la temperatura ogni giorno e tutti i 1421 passeggeri sono isolati nelle loro cabine. Il cibo viene consegnato nelle cabine. L’equipaggio ha cominciato ad indossare maschere e guanti e alla fine grembiuli sopra gli abiti.
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La signora Carrara, portavoce della compagnia, ha tenuto a precisare che era stato rispettato un rigido screening pre imbarco che includeva il controllo della temperatura di ciascuno e restrizioni per le persone provenienti da aree colpiti.
Non ha risposto alle domande circa l’essere stata informata sulla malattia del paziente sbarcato alle Cayman o sul perché la compagnia abbia spettato le notifiche ufficiali da parte delle autorità sanitarie prima di istituire protocolli sanitari più rigidi. ………………………………………
Uno dei problemi incontrati dalla nave è la mancanza di chiarezza su chi avrebbe dovuto farsi carico delle notifiche ufficiali che avrebbero dovuto attivare i protocolli.
Secondo i protocolli dell’OMS i passeggeri positivi e i loro stretti contatti devono essere sbarcati e non possono affrontare viaggi internazionali. E’ incoraggiato il distanziamento sociale come l’eliminazione del buffet. Ma cosa accade se i risultati del test arrivano dopo diversi giorni? ………..............
Una delle domande che ho ascoltato era: «chi ha autorità su di noi? Costa? L’Italia? Gli USA o il nostro paese d’origine? Quando sei in acque internazionali la risposta diventa nebulosa».

Molti passeggeri sono stati sbarcati giovedì a Marsiglia e caricati su autobus con scarse informazioni riguardo a come sarebbero stati portati a casa. Non è chiaro se sarà loro richiesta la quarantena e dove.

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