News21 maggio 2020 18:00

Coronavirus, gli aggiornamenti

Sono 156 le vittime di oggi, di cui 11 in Liguria (oggi la regione con la crescita percentuale più alta di casi rispetto a ieri, secondo Youtrend). Lo studio dell'INPS: il periodo dal 1° marzo al 30 aprile 2020 registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 che sarebbero stati attesi valutando la media degli scorsi anni

Studio INPS - Percentuale di decessi a livello provinciale rilevati nel periodo 01.03.2020 - 30.04.2020 rispetto alla baseline riferita al medesimo periodo

Studio INPS - Percentuale di decessi a livello provinciale rilevati nel periodo 01.03.2020 - 30.04.2020 rispetto alla baseline riferita al medesimo periodo

I dati della Protezione civile

A oggi, 21 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 228.006, con un incremento rispetto a ieri di 642 nuovi casi.

Il numero totale di attualmente positivi è di 60.960, con una decrescita di 1.792 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi, 640 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 36 pazienti rispetto a ieri.

9.269 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 355 pazienti rispetto a ieri.

51.051 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 156 e portano il totale a 32.486. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 134.560, con un incremento di 2.278 persone rispetto a ieri.

Regioni con la crescita percentuale più alta rispetto a ieri (elaborazione Youtrend)

Liguria +0,6%
Lombardia +0,4%
Piemonte +0,4%
Lazio +0,3%

Lo studio dell'INPS

L'INPS ha diffuso lo studio "Analisi della mortalità nel periodo di epidemia da Covid-19", integralmente scaricabile QUI

Nelle conclusioni si legge:

"La quantificazione dei decessi per Covid-19, condotta utilizzando il numero di pazienti deceduti positivi fornito su base giornaliera dal Dipartimento della Protezione Civile, è considerata, ormai, poco attendibile in quanto influenzata non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall’esecuzione di un test di positività al virus.

Inoltre, anche il luogo in cui avviene il decesso è rilevante poiché, mentre è molto probabile che il test venga effettuato in ambito ospedaliero è molto difficile che questo venga effettuato se il decesso avviene in casa.

Il periodo dal 1° marzo al 30 aprile 2020 registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi.

Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo sono state di 27.938. A questo punto ci si può chiedere quali sono i motivi di un ulteriore aumento di decessi pari a 18.971.

Tenuto conto che il numero di decessi è piuttosto stabile nel tempo, con le dovute cautele, possiamo attribuire una gran parte dei maggiori decessi avvenuti negli ultimi due mesi, rispetto a quelli della baseline riferita allo stesso periodo, all’epidemia in atto"

LNS