Cultura26 settembre 2020 16:05

Le parole non bastano

Riparte il video progetto (di Chiara Pasetti)

Le parole non bastano

Rubrica più stringata del solito, oggi, causa tonsillite acuta… per una persona che parla sempre, probabilmente troppo, la giusta punizione!

Solo due notizie, dunque, in qualche modo correlate.

Ieri è uscito il nuovo album di Achille Lauro, 1969 Achille Idol Rebirth, speciale riedizione dell’album 1969 dello scorso anno.

Alle tracce già presenti si aggiungono Me ne frego, 16 marzo composta durante il lockdown, di cui abbiamo scritto su questa testata, Bam bam twist e Maleducata, colonna sonora della terza edizione della serie “Baby”; e ancora Maledetto lunedì e la struggente, splendida C’est la vie, qui cantata insieme a Fiorella Mannoia.

Torneremo presto sul disco, in particolare sulle nuove tracce.

Ci preme informare i nostri lettori anche del fatto che il video progetto condotto da Mario Molinari insieme a chi scrive, incentrato sull’epidemia e sulle sue conseguenze, riparte la prossima settimana.

Non sappiamo ancora con precisione con quale cadenza faremo uscire i video, e quali saranno le collaborazioni che abbiamo intenzione di intrecciare (tante). Quali e quanti saranno i temi che tratteremo.

Ma sappiamo che le parole non (ci) sono mai bastate e non bastano davvero più per raccontare il covid-19, che ha monopolizzato l’informazione ponendosi prepotentemente al centro delle nostre esistenze.

Leggendo i giornali e ascoltando qualsiasi dibattitto televisivo, ma anche soltanto una conversazione tra amici, le parole che risuonano quotidianamente sono epidemia, contagi, positivi, tamponi, mascherine, morti…

Il coronavirus è stato da subito non solo una malattia seria e pericolosa da sconfiggere e da cui proteggersi, ma una minaccia intorno alla quale ruotano le nostre stesse vite.

Vorremmo provare a capire, con il video progetto nuovo, se è possibile raccontare non soltanto il virus con i suoi numeri, tabelle e decreti ma anche le persone, tutti noi, che dobbiamo tornare al centro di una narrazione in cui l’emergenza covid-19 è una delle moltissime emergenze, e forse non la più grave, che quest’ultima ha messo prepotentemente in luce e delle quali è urgente quanto l’altra occuparsi. Adesso.

Grazie alla musica, alle immagini e alle persone stesse, protagoniste di questo momento-cambiamento, vorremmo provare a raccontare i tanti “virus”, ma anche i tanti “vaccini”, della nostra società.

Non certo per crederci ancora invincibili e allontanare il pensiero dell’invecchiamento e della morte in ogni modo, anzi, ma per capire fino in fondo, e accettare, il nostro essere umani.

Troppo umani per sperare di non morire, troppo sognatori per non sperare di voler vivere meglio di quanto abbiamo fatto finora.

 

Ricominceremo con Achille Lauro… squadra vincente non si cambia! E con i giovani, perché è con loro che il progetto era iniziato a marzo, e deve continuare.

 I giovani stanno pagando un prezzo molto alto di scelte e comportamenti che gli adulti hanno condotto negli ultimi anni; è giusto che siano ascoltati e sostenuti affinché non ereditino, oltre che un pianeta malato, anche del tutto privo di idee, speranze, futuro.

Il titolo generale sarà “aspetto la fine”, e come nella prima fase del progetto ogni corto avrà un sottotitolo. Per gli amanti di Achille Lauro è una frase nota, tratta da C’est la vie.

Tutti noi aspettiamo la fine della pandemia e non sappiamo quando avverrà, né come.

Possiamo solo cercare di fare del nostro meglio per proteggere noi stessi e gli altri.

Non solo a parole, ma con cuore e testa.

Tenendo il più possibile gli occhi aperti dentro e fuori di noi.

Per citare Antonia Pozzi, spalancando «la porta dell’anima».

 

Tu lo vedi, sorella: io sono stanca,

stanca, logora, scossa,

come il pilastro d’un cancello angusto

al limitare d’un immenso cortile;

come un vecchio pilastro

che per tutta la vita

sia stato diga all’irruente fuga

d’una folla rinchiusa.

Oh, le parole prigioniere

che battono battono

furiosamente

alla porta dell’anima

e la porta dell’anima

che a palmo a palmo

spietatamente

si chiude!

(da La porta che si chiude, 10 febbraio 1931)

 

Nella speranza di tornare sabato prossimo senza tonsillite, ancora un appello (silenzioso!): il nostro progetto culturale è stato ed è no profit. Per realizzarlo servono idee, le competenze di un regista, l’aiuto di professionisti, le visioni di chi sogna da sempre… E anche tanto, tanto tempo.

Se chi ci legge avesse voglia di sostenerci con qualsiasi cifra, per noi sarà un aiuto prezioso.

Grazie in anticipo a chiunque vorrà darci una mano:

Associazione culturale Le Rêve et la vie (www.lereveetlavie.it) link associarsi, oppure direttamente dal sito de La Nuova Savona.

 

«È la più grande storia raccontata mai»…

Achille Lauro in C’est la vie, qui sotto nella nuova versione da 1969 Achille Lauro Rebirth:

https://youtu.be/G18fYwPhy-Q

 

Recensione di 16 marzo:

https://www.lanuovasavona.it/2020/04/03/leggi-notizia/argomenti/cose-belle-1/articolo/16-marzo.html

 

La playlist dei primi 18 video “io resto a casa-aspettando”:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLfUc9aPeRqz6hLNNbyAx5EMviL-P_0jNe

 

Chiara Pasetti

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