Mezza politica02 ottobre 2020 08:03

Chiabrera: un teatro e non averlo

Strascichi dal Consiglio comunale, dove Sindaca e Assessora contraddicono se stesse (e dimenticano lo stile)

Chiabrera: un teatro e non averlo

“Rispetto al bando del Comune per individuare la figura che sostituirà Roberto Bosi alla guida del Chiabrera, abbiamo sollevato la questione mesi fa sperando che ci fosse lo spazio per una riflessione ulteriore, necessaria e richiesta da più fronti: quello politico, quello civico e quello del mondo della cultura di cui l’assessorato dovrebbe essere riferimento importante”, dichiarano dal gruppo PD savonese.

“L’esito della terza commissione e della mozione portata insieme ai colleghi nell’ultimo Consiglio lascia qualche interrogativo soprattutto sull’atteggiamento del Primo cittadino. 

Che ha prima difeso la scelta del bando, poi attaccato i firmatari della lettera di conflitto di interesse "avevo la fila alla porta", - con una certa caduta di stile - poi detto che i firmatari non sono credibili perchè non sono abbonati (!) per poi votare a favore della mozione contraddicendo quello che aveva affermato sia lei stessa che il suo Assessore alla cultura pochi minuti prima. 

Viene da dire, delle due l’una: se ne traggano le conseguenze. 

Colpisce poi l'assillante e strambo richiamo alla "trasparenza": anche gli incarichi temporanei si possono dare attraverso una procedura di assoluta trasparenza magari con la nomina di una commissione di alto profilo culturale.

Vediamo i vari passaggi: ci sarebbe stato e c’è tutto il tempo per aprire un confronto con la città e studiare le possibili opzioni su una scelta così importante per le politiche culturali.
Era importantissimo che questo passaggio non fosse interpretato come una semplice sostituzione di personale: stiamo parlando del teatro Civico che riteniamo debba avere un’importanza profondissima nella formazione dei cittadini di domani.

Il bando lasciava perplessi soprattutto per due ordini di motivi:

1. si cerca in un'unica figura la competenza amministrativa di gestione e quella artistica di programmazione.

2. a tempo indeterminato: meglio e più in linea con i tempi una selezione per un numero limitato di anni a cui affidare e richiedere risultati misurabili sia in termini quantitativi che qualitativi.

C’è oggi la possibilità di aprire un nuovo ciclo, ispirandosi a tanti diversi modelli di gestione di teatri civici in Italia.

Perchè modelli che funzionavano molti anni fa oggi, con i cambiamenti nel panorama culturale italiano e internazionale e con le maggiori incombenze in ambito amministrativo, potrebbero risultare decisamente vincolanti per la vivacità culturale della nostra città.

Se apriamo le porte a esperti di alta qualità riconoscibili nel panorama artistico nazionale, gettiamo ponti di opportunità anche per le nostre esperienze e produzioni culturali cittadine, aprendoci verso l’innovazione. Sarebbe un peccato che Savona si privasse della figura di un direttore artistico, magari un nome di spicco inserito nel panorama nazionale che quindi in quel panorama possa fare dialogare e attivare collaborazioni di rilancio e crescita per Savona.

I modelli a cui ispirarsi sono molti.

Fermarsi, condividere e perché no, cercare sinergie e collaborazioni con le realtà a noi più vicine – penso alle principali Fondazioni - alla ricerca di un modello innovativo, prima di compiere una scelta determinante come questa non è un gesto di debolezza ma di dimostrazione del valore che si vuole dare alla cultura nella nostra Città. Lieti che il Consiglio abbia fatto unanimemente un passo in questa direzione. Dispiaciuti che sia la direzione opposta di Sindaco e Assessore che dovrebbero essere i riferimenti e i primi a porsi quest’ordine di interrogativi.

 Savona ha fame di cultura e il Teatro è un'espressione importantissima delle sue politiche culturali: faccia un passo verso l'innovazione si apra alla città e al futuro in maniera dinamica.”

Gruppo PD in Consiglio comunale

com

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