News29 gennaio 2021 12:12

L’antifascismo non può più attendere

Dopo i fatti di Cogoleto tornano di attualità le proposte di legge presentate nel 2018 - a inizio legislatura - dal deputato di Liberi e Uguali Luca Pastorino: non sono mai state neppure calendarizzate

L’antifascismo non può più attendere

“Disposizioni in materia di sospensione dell'attività, scioglimento e confisca dei beni di gruppi, organizzazioni, movimenti, associazioni e partiti di carattere fascista o che propugnano la discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”: la proposta di legge presentata il 31 ottobre del 2018 - a pochi mesi dall’inizio di questa tormentata legislatura - dal deputato di Liberi e Uguali Luca Pastorino giace tuttora in prima Commissione.

Stessa sorte ha subito l’altra proposta che Pastorino presentò quell’autunno: l’istituzione di un Osservatorio nazionale per il monitoraggio della rete internet allo scopo di chiudere le pagine che inneggiano all’odio con la violenza verbale o, come spesso accade, con immagini e video dai contenuti inaccettabili.

Due proposte che dovrebbero essere alla base della legislazione di un paese civile: come ricorda Pastorino, i meccanismi oggi in vigore sono previsti in “disposizioni distinte, farraginose, inefficaci e, purtroppo, di fatto inapplicate”. 

Invece non sono mai state non solo approvate ma neppure calendarizzate, né al tempo del governo gialloverde né in quello “giallorosa” che è seguito.  

A confermarcelo è lo stesso Luca Pastorino, che dopo i saluti romani nel Consiglio comunale di Cogoleto torna sulla necessità di affrontare la questione del neofascismo anche in Parlamento, dal punto di vista normativo. 

“Bisogna mettere fuori legge le organizzazioni che si richiamano all'ideologia fascista e avviare progetti culturali, coinvolgendo il servizio pubblico, per contrastare il ritorno di partiti dichiaratamente fascisti. L'iter è fermo da troppo tempo, serve un sussulto dell'intero Parlamento. 

È necessario introdurre un unico procedimento, semplificato e sottratto alla discrezionale iniziativa dell'esecutivo che è condizionata per natura dalla maggioranza politica del momento.”

In attesa che il Parlamento sblocchi l’iter al più presto, ricordiamo che è possibile firmare la proposta di legge di iniziativa popolare che il Sindaco di Stazzema (la città toscana teatro di una delle più efferate stragi nazifasciste che il Paese ricordi, il 12 agosto 1944) ha depositato il 19 ottobre scorso in Cassazione, finalizzata a disciplinare pene e sanzioni verso coloro che attuano propaganda fascista e nazista con ogni mezzo, in particolare tramite social network e con la vendita di gadget.

Servono 50 mila firme per portare la legge in Parlamento: diecimila sono già state raccolte.

Le altre, ne siamo certi, arriveranno. 

Qui il link http://www.santannadistazzema.org/news.asp?idn=1644 

 

LNS

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