News06 febbraio 2021 11:38

La negazione dei fatti per tentare di riscrivere la storia

Attacco all’ANPI che “organizza corsi di formazione per docenti sulla cosiddetta Resistenza”: ma la Storia è materia scientifica, e non può essere riscritta a piacimento

La negazione dei fatti per tentare di riscrivere la storia

Fabrizio Marabello, sul suo profilo FB, si autodefinisce “v. Coordinatore Liguria Riva Destra in Fratelli d'Italia, Responsabile Dipartimento Cultura e Innovazione FDI Savona e Provincia, Portavoce "Fondazione Giorgio Almirante" e Responsabile CulturaIdentità Liguria”, ma leggendo la lettera inviata ad IVG, pare che si occupi attivamente di revisionare la Storia ed attaccando l’ANPI che “organizza corsi di formazione per docenti sulla cosiddetta Resistenza”.

Egli però, come responsabile del Dipartimento Cultura di Fratelli d’Italia, dovrebbe sapere che la Storia è una materia scientifica, e consta di una serie e di una sequenza di fatti inequivocabili, salvo le interpretazioni che ognuno tenta di dare per giustificare ciò che non è possibile perdonare.

Ad esempio il 25 aprile, giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione dal nazifascismo, per i nazifascisti è ovviamente una giornata di lutto, ed infatti egli, nella sua lettera, contesta proprio il concetto stesso di “guerra di liberazione”, così come pone in discussione la stessa sussistenza della democrazia.

Gli strumenti cui ricorrono notoriamente i negazionisti consistono in pochi tratti:

– non considerano le prove addotte dagli storici

– screditano in ogni modo i testimoni

– leggono in modo approssimativo ovvero a loro favorevole gli stessi documenti posti alla base della ricostruzione storica.

Ed è così infatti che alcuni  fascisti da operetta, di ieri e di oggi, cercano di travolgere i fatti, e rendono onore ai caduti della Repubblica Sociale Italiana, si recano ad omaggiare le spoglie dei fascisti al Campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano, vanno in pellegrinaggio a Predappio, e così via in una nostalgica ed impossibile rivisitazione dei fatti storici accaduti.

Solo per citare alcune delle vittime del fascismo:

  • 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale;

  • coloro che subirono 28.000 anni di carcere e confino politico;

  • 80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani;

  • 700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive "operazioni di polizia". I combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna;

  • 350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale;

  • tutti i combattenti degli eserciti avversari ed i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste;

  • 45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno;

  • 640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi in tutte le parti del mondo;

  • 110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all'estero;

  • le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.

Fra le “opere” del fascismo che nessun democratico dovrebbe mai dimenticare, c’è l’istituzione nel 1926 del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, un organo che giudica gli oppositori antifascisti con condanne esemplari e che diventa uno strumento di repressione nel quale i 5.619 imputati che vi incappano non dispongono di alcuna garanzia e poi… ci sono le leggi razziali del 1938.

Pietà per tutti i morti, ma opposte sono state le cause della loro morte: i Resistenti combattevano per la libertà, i nazifascisti per l’oppressione. 

Il fascismo, così come il nazismo, non è un ideale che merita rispetto, come egli afferma, né si può tentare di distorcere le pagine peggiori della nostra Storia per un pugno di voti.

Come scriveva Italo Calvino: “…dietro il milite delle brigate nere più onesto, più in buona fede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni, l’olocausto… mentre dietro il partigiano più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società più pacifica, più democratica e ragionevolmente più giusta”.

La lettera pubblicata da Marabello dimostra quanto sia assolutamente fondamentale la raccolta di firme per l’iniziativa di legge popolare contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti al fascismo.

SEGRETERIA ANPI PROVINCIA DI SAVONA

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