News24 giugno 2021 11:45

Campo nomadi: lesa dignità.

L'urlo delle associazioni: "L'uso della forza davanti a minori, donne e anziani come anche la gratuita distruzione dei loro beni è un atto grave e irreparabile. Noi neppure avvisati. Non si ripristina la legalità ledendo i diritti e la dignità delle persone". E dal 30 giugno niente più acqua potabile

Campo nomadi: lesa dignità.

Mercoledì mattina abbiamo assistito con sgomento ad un’azione di forza  spropositata messa in campo dalla Polizia Municipale e da numerose altre forze  dell’ordine per la demolizione dei manufatti abusivi presso il campo nomadi  della Fontanassa. 

All’alba i residenti sono stati svegliati e fatti uscire dalle loro abitazioni per  procedere all’identificazione e allo sgombero delle proprie cose nelle baracche  oggetto di abbattimento, senza essere stati preavvisati. 

Neanche sono state avvisate le associazioni che lavorano a vario titolo per il  campo, che da mesi interloquiscono con l’Amministrazione comunale circa le  criticità da sempre presenti ed aggravate con il nuovo regolamento, e che  tentano di proporre soluzioni di buon senso per conciliare le legittime richieste  dei residenti e le esigenze rappresentate dal Comune. 

Solo alcuni rappresentanti sono stati ammessi, dopo lunghe insistenze, a  presenziare alle operazioni di sgombero. 

Sono mesi che si discute nuovamente sull’area della Fontanassa, che ci si  confronta sulle alternative e si presentano proposte, attraverso i canali  democratici dell’intervento in commissione, della presentazione di emendamenti  al regolamento, e financo del ricorso contro il regolamento. 

Ma quello che ci preme oggi non è tornare su questi argomenti, ma denunciare  il modo incivile con cui si è dato seguito all’abbattimento. 

Ciò a cui abbiamo assistito in prima persona al campo è qualcosa che non appartiene alla nostra cultura e al rispetto dei diritti umani e che vorremmo  non appartenesse alla nostra amata città di Savona. 

L’azione di forza di ieri è un segnale grave, che incoraggia chiusura e durezza  immotivate: non si ripristina la legalità ledendo i diritti e la dignità delle persone. 

L'uso della forza davanti a minori, donne e anziani come anche la gratuita distruzione dei loro beni è un atto grave e irreparabile. 

Resta ora drammaticamente aperta la questione della sospensione dell’acqua  potabile confermata entro il 30 giugno, che andrebbe a colpire tutti i residenti  del campo, oltre alle famiglie oggetto dell’intervento odierno, in un momento di  particolare disagio per il caldo e per l’emergenza covid che, ricordiamo, è comunque ancora in corso. 

Auspichiamo da parte di tutti la capacità di fermarsi per una riflessione  costruttiva e condivisa sul futuro di questi nostri concittadini. 

ACLI 

ANED 

ANPI 

ARCI

CARITAS DIOCESANA 

COMITATO ANTIFASCISTA VILLAPIANA 

COMUNITA’ DI SANT’EGIDIO 

FONDAZIONE DIOCESANA COMUNITA’ SERVIZI UFFICIO MISSIONI E MIGRAZIONI- DIOCESI DI SAVONA NOLI

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