Salute & Veleni01 luglio 2021 15:17

L'inceneritore, ancora?

Il MODA: "Liguria anno 2021, un nuovo impianto per la combustione di CSS per chiudere il ciclo dei rifiuti? No grazie. Perché insistere su progetti potenzialmente dannosi per la salute quando seguendo i principi dell'economia circolare si potrebbero raggiungere obiettivi di raccolta differenziata anche dell'80 - 90% senza combustioni?"

L'inceneritore, ancora?

La Giunta Regionale Ligure nella seduta N° 3675 del 04/06/2021 approva l'aggiornamento del Piano Regionale rifiuti con la seguente delibera : 

Oggetto: L.R. n. 32/2012, art. 8. Approvazione Rapporto Preliminare relativo all’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche ex D.C.R. 14/2015 (vedi qui allegato Delibera regionale). 

Nello “Schema preliminare aggiornamento PGRB (Piano di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche) 2021-2026 Rapporto Preliminare del 28 Maggio 2021” (vedi allegato Rapporto preliminare ) si legge a pag 51 :

 

FOCUS SU IMPIANTO DEDICATO ALLA VALORIZZAZIONE DEI FLUSSI IN USCITA DAI TMB (Trattamento meccanico biologico) (FRAZIONI DECADENTI DA TRATTAMENTO RIFIUTO INDIFFERENZIATO) 

“ Il principale aspetto di novità dell’aggiornamento del piano, dato l’obiettivo primario di minimizzare il rifiuto a discarica, consiste nell’aver individuato la necessità di integrare nella pianificazione regionale una soluzione impiantistica per l’ottimale valorizzazione delle frazioni decadenti da trattamento rifiuto indifferenziato, …. ” 

“ Le stime più recenti confermano il range di “CSS” potenzialmente producibile a regime in Liguria come compreso tra le circa 91.500 e le circa 143.000 t/anno, cui sommare circa 27.000 di scarti da RD, per un range complessivo compreso tra le circa 118.500 e le circa 170.000 t/anno. …..” 

Si legge poi a pag. 52 (produzione di combustibile CSS e impianto di combustione) “ Anche sulla base di tali considerazioni nelle proposte di Regione Liguria per il Recovery Fund di cui alla D.G.R. 924 del 13 novembre 2020 sono state inserite in prima battuta due iniziative praticabili in tale ottica: 

➢ Impianto per utilizzo frazione ad alto potere calorifico da trattamento di rifiuti urbani con generazione di energia termica ed elettrica 103.347.920,00 ➢ Produzione di idrogeno da gassificazione dei rifiuti -100.000.000,00 €; …..” Inoltre la Regione Liguria nell'Allegato A della delibera (vedi Allegato A) pone come obiettivo regionale dal 2023 fino al 2026 (pag 69) solo il 65% di Raccolta Differenziata, Riciclaggio e Recupero (Obiettivi 1,2,3) mentre l'Obiettivo 4 (Autonomia gestione rifiuto) prevede lo scenario degli impianti di cui sopra. SUBITO DOPO PERO', SEMPRE A PAG. 52, SONO ELENCATI GLI IMPATTI AMBIENTALI , CHE CONDIVIDIAMO PIENAMENTE, DELLA COMBUSTIONE DEL CSS DA RIFIUTO PRIMA PROSPETTATA : 

I principali potenziali impatti connessi con i processi di termovalorizzazione dei rifiuti sono i seguenti: 

−impatti sulla qualità dell'aria da emissioni inquinanti (microinquinanti e macroinquinanti) di tipologia variabile a seconda del materiale in ingresso, della tipologia di impianto e della tecnologia di trattamento fumi; 

−emissioni gas climalteranti; 

−traffico indotto; 

−impatti sul suolo da ricaduta; 

−impatti sui corpi idrici da dilavamento di superfici interessate da movimentazione o ricaduta di rifiuti o da non corretta gestione di eventuali reflui di processo e impatti dovuti al prelievo dell’acqua necessaria;

−impatti da residui solidi anche pericolosi (scorie e ceneri).Le emissioni in atmosfera sono evidentemente l’aspetto ambientale maggiormente significativo, seguite dalla produzione di scorie comunque da gestire  

PERCHE' ALLORA INSISTERE SU PROGETTI DI COMBUSTIONE, POTENZIALMENTE DANNOSI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE (vedi qui allegato ISDE), QUANDO SEGUENDO I PRINCIPI DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, CUI DOVREBBE ISPIRARSI IL PIANO REGIONALE, SI POTREBBERO FACILMENTE RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA ANCHE DEL 90% SENZA COMBUSTIONI DI CSS ED AMPLIAMENTI DI DISCARICHE? 

Ribadiamo quindi quanto più volte da noi sostenuto sulla gestione rifiuti: 

PROGETTO “RIFIUTI ZERO” ELABORATO DAL M.O.D.A.  

PER LA PROVINCIA DI SAVONA  

Per la Provincia di Savona senza produzione di CSS e senza incenerimento di rifiuti, ipotizzando una quantità totale di RSU in Provincia di Savona di circa 200.000 tonnellate/anno: 

➢ Riduzione dei rifiuti alla fonte di produzione per 30.000 t/a (15%) 

➢ Una seria raccolta domiciliare "porta a porta" che permetta di recuperare quasi tutte le 60.000 tonnellate/anno di rifiuto organico (30% del totale) e avviarlo a uno o più impianti di compostaggio con compost da utilizzare come concime in agricoltura. 

➢ Il recupero delle altre frazioni solide (plastica, metalli, carta, vetro, legno) per un totale di 100.000 tonnellate/anno (50% del totale) con raccolta differenziata che potrebbe fruire dei finanziamenti "Obiettivo 2" della Comunità Europea. 

➢ Con queste premesse su 200.000 t/a si potrebbero recuperare almeno 190.000 t/a ed il residuo di 10.000 t/a (5%) potrebbe essere smaltito con sicurezza senza ampliamenti in discarica. 

Savona, 1 Luglio 2021 

 

MODA Savona

Virginio Fadda, Biologo

Ti potrebbero interessare anche: