News13 novembre 2022 11:38

Punto nascite, Regione nella bufera

Il comitato Amici del San Paolo: "Pare che chi governa non abbia idea di cosa sta trattando, i punti nascita debbono essere posti dove c’è più popolazione e non essere spostati perseguendo obiettivi altri dagli interessi dei cittadini"

Punto nascite, Regione nella bufera

"Lo sconcerto di noi savonesi nell’apprendere i disegni della regione relativi il futuro della città di Savona, non solo nel campo sanitario, nasce dal fatto che chi manovra tiene ben nascosti i progetti e li fa calare con il contagocce senza dibattito sgranando lentamente il tessuto socioeconomico del distretto savonese"

Così Giampiero Storti, Presidente del comitato Amici del San Paolo che prosegue:

"Un primo esempio sono i collegi elettorali che spezzano perfino il savonesato , un pezzo verso il ponente e un pezzo verso il levante a statuire l’inconsistenza del territorio!

Una riprova si legge nell’articolo de Il Secolo XIX di oggi 13 novembre - pagina genovese - dove si afferma che le future mamme savonesi avranno facilità ad andare a partorire all’ospedale di voltri più vicino a Savona o a Pietra ligure con la chiusura sia del punto nascita del San Paolo che di quello di Villa Scassi.

Pare che chi governa non abbia idea di cosa sta trattando, non conosca i territori, si limiti a statuire ipotesi tecniche prive di confronti con le realtà istituzionali dei territori preferendo la creazione di elementi di contrapposizione invece di armonizzare le esigenze delle popolazioni.

I presupposti del decreto Balduzzi (bacino di utenza –epidimiologia attesa) vengono disattesi a favore di disegni tecnocratici o clientelari.
La struttura dei servizi, i dati statistici degli attuali punti nascita, le distanze che debbono percorrere le partorienti per raggiungerli andrebbero coniugati con le esigenze delle future mamme, i mesi di preparazione al parto, la fiducia verso i professionisti, la libertà di scelta di andare a partorire dove si ritiene meglio.

In questo contesto nel rispetto della legge Balduzzi i punti nascita debbono essere posti dove c’è più popolazione cercando di migliorarne l’offerta e non essere spostati perseguendo obiettivi avulsi dagli interessi dei cittadini."


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