Cose Belle09 settembre 2025 18:39

Nuovofilmstudio: la settimana al cinema

Ecco la programmazione della sala di piazza Rebagliati dal 12 al 18 settembre

Nuovofilmstudio: la settimana al cinema

ven 12 (15.30 ita) (21.00 vos) Cinema Revolution 3.50€

sab 13 (18.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

dom 14 (15.30 - 21.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

lun 15 (18.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

L'ultimo turno

(Heldin)

di Petra Volpe

con Leonie Benesch, Sonja Riesen, Alireza Bayram 

Svizzera/Germania 2025, 92'

L’infermiera Floria lavora con passione e professionalità nel reparto di chirurgia di un ospedale. Ogni suo movimento è perfetto. È sempre in ascolto di tutti i pazienti, anche nelle situazioni più stressanti, e si rende sempre disponibile, facendo fronte a ogni emergenza. Ma nella cruda realtà della sua routine quotidiana, in un reparto sovraffollato e a corto di personale, spesso le situazioni sono imprevedibili. Via via che la notte avanza, il suo lavoro assume sempre più i contorni di una corsa contro il tempo.

Stando a uno studio condotto dalla società di consulenza PwC, entro il 2040 in Svizzera mancheranno circa 40.000 infermieri. Nessun altro settore professionale soffre una tale carenza di personale qualificato. Come conseguenza, un numero sempre più esiguo di infermieri è costretto ad accudire un numero sempre crescente di pazienti.

«Il tema della cura mi interessa da molti anni. Per un lungo periodo di tempo ho vissuto insieme a un’infermiera e ogni giorno sono stata testimone di quello che lei sperimentava sul lavoro, nel bene e nel male, e che in gran parte dipendeva dalle situazioni che diventavano sempre più proibitive. A mio parere dovrebbe essere una professione da tenere in grandissima considerazione e rispettare profondamente. Gli operatori socio-sanitari si prendono cura di noi quando siamo malati e anziani, quando siamo estremamente vulnerabili. Ogni giorno si assumono una responsabilità enorme. Per questo ho voluto fare un film che celebra questa professione. Mi auguro, da un lato, che possa intrattenere dal momento che trascina in un eccitante cavalcata vertiginosa, ma dall’altro che mostri anche cosa significa esercitare questo lavoro. Vorrei ricordare agli spettatori quanto sia importante che una persona professionale ed empatica sia al nostro fianco in quei momenti. Dovremmo tutti essere consapevoli del fatto che la loro lotta per condizioni di lavoro migliori dovrebbe essere anche la nostra lotta».

(Petra Volpe)

Trailer: https://youtu.be/GAfNciUIWCg

ven 12 (18.00 vos) Cinema Revolution 3.50€

sab 13 (15.30 - 21.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

dom 14 (18.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

lun 15 (15.30 - 21.00 ita) Cinema Revolution 3.50€

La riunione di condominio

(Votemos)

di Santiago Requejo

con Clara Lago, Tito Valverde, Gonzalo de Castro

Spagna 2025, 88'

Una “semplice” riunione di condominio a Madrid in cui si discute della sostituzione dell'ascensore si trasforma nell’incubo temuto da tutti quando viene annunciato l’arrivo di un nuovo inquilino con problemi di salute mentale. Questo scatena una serie di divertenti reazioni, scontri e ipocrisie, mettendo in luce pregiudizi e paure nei confronti del possibile nuovo arrivato.

Ispirata a una folle riunione di condominio realmente accaduta, il nuovo film di Santiago Requejo, adattamento del suo pluripremiato cortometraggio "Votamos", si rivolge direttamente allo spettatore: tu, alzeresti la mano? Una commedia dark sul diritto alla casa e alla salute mentale.

«Tutto è iniziato prima di scrivere il cortometraggio originale. Tramite uno psichiatra, ho scoperto la storia di una donna di Madrid con problemi di salute mentale e una vita completamente integrata. Aveva fatto un'offerta per un appartamento ma il proprietario si è tirato indietro a causa del rifiuto dei vicini. L'ho trovato degradante. Quando ho sentito questa storia, non capivo come potessero fare una cosa del genere. Stiamo parlando del diritto ad avere un tetto sopra la testa. Ma poi sono rimasto scioccato nel rendermi conto che forse avrei agito allo stesso modo. È lì che è nata la mia curiosità sul motivo di questo rifiuto e ho iniziato un percorso di incontro con pazienti e professionisti. Ho capito che la mia percezione era piena di pregiudizi, ed è questo l'elemento scatenante del film. Volevo che i personaggi funzionassero come un coro e rappresentassero i diversi colori della società. Quando si solleva il problema in pubblico, le opinioni sono più politicamente corrette rispetto a quando lo si fa nella vita privata. "Votemos" parla di molte cose, ma il filo conduttore è la mancanza di empatia. Possiamo essere corretti finché il dilemma non ci tocca direttamente, poi non è più così semplice essere misericordiosi».

(Santiago Requejo)

Trailer: https://youtu.be/jbi_AoBjDyU

mar 16 set (15.30 - 21.00) Cinema Revolution 3.50€

mer 17 set (18.00) Cinema Revolution 3.50€

Fuori

di Mario Martone

con Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie

Italia/Francia 2025, 115'

Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l'incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere, ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.

Una storia tutta al femminile caratterizzata dalla consapevolezza della propria diversità dal contesto di appartenenza. La Goliarda Sapienza di Mario Martone e Valeria Golino si muove nel montaggio incrociato dei flashback, tra l'esperienza collettiva del carcere e gli amori nati tra le sbarre. 

«L’estate di due amiche che si sono incontrate in carcere e il loro lasciarsi andare felicemente alla deriva, questo è il soggetto di Fuori, tutt’altro che un biopic su Goliarda Sapienza. È tratto da due suoi libri in cui lei mescola verità e immaginazione, e ho fatto lo stesso anch’io. Ho girato nella sua vera casa, nel carcere romano di Rebibbia con le detenute, ho rievocato la Roma del 1980 senza ricostruzioni, scavando con la macchina da presa nella città di oggi. Fuori mi ha permesso di muovermi senza costrizioni, di lavorare su lunghe sequenze che non dovevano per forza approdare a qualcosa di concluso. Di lasciarmi andare alla deriva anch’io, portato dal vento di Goliarda Sapienza e delle donne protagoniste di questo film, Ippolita di Majo che l’ha scritto con me, Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie». (Mario Martone)

Trailer: https://youtu.be/v1FlEyHn5dQ

mar 16 set (18.00)

mer 17 set (15.30 - 21.00)

Lucky Red, Cineteca di Bologna e Nuovofilmstudio si uniscono per celebrare uno dei più grandi maestri del cinema di tutti i tempi, David Lynch, scomparso lo scorso 16 gennaio.

Velluto blu

(Blue velvet)

con Isabella Rossellini, Kyle MacLachlan, Dennis Hopper, Laura Dern

USA 1986, 120' - versione restaurata in inglese con sottotitoli in italiano

Jeffrey Beaumont, tornando a casa dopo una visita al padre in ospedale, trova un orecchio mozzato in un campo. Questo macabro ritrovamento lo porta a indagare nel lato oscuro della sua tranquilla cittadina, Lumberton, scoprendo un mondo fatto di criminalità, violenza e perversioni. Jeffrey concentra in particolare le sue attenzioni sulla cantante di nightclub Dorothy Vallens. 

"Velluto blu" è un’opera soave e voluttuosa, perversa e dolcissima, in cui la tragedia si stempera in ironia allucinata; armonia di opposti che, come dichiarato da David Lynch, sono germinati da frammenti concettuali sparsi. Con questo film Lynch inizia a creare una mitologia visionaria che annienta il costrutto logico della storia, esasperata da ossessive ripetizioni acustiche, crepitii e ruggiti, e sovralimentata dalle canzoni di Angelo Baladamenti che ricoprono la dimensione ossessiva e ironica del sogno della patina illusoria proveniente da un tempo perduto. Cinema di dettaglio e d’atmosfera, Velluto Blu astrae e decompone la materia narrativa, saltellando dal ripetitivo e stucchevole sogno americano all’incubo di provincia, prima che Twin Peaks ne raccolga l’eredità oscura.

«È un thriller psicologico e anche un film noir, con un criminale e dei poliziotti. È un film violento, duro, e la reazione degli spettatori, per la paura o per il disgusto, può essere altrettanto violenta. Ma è proprio questo lo scopo di un film: far sentire e provare qualcosa in modo profondo». (David Lynch)

Trailer: https://youtu.be/tqoVg8o6FjU

gio 18 set (h.20.30 ingresso libero - h.21.00 soci sostenitori 5€; soci ordinari 6€; non soci 7€)

Cinelibro - V appuntamento 

La zona del crepuscolo 

quarantacinque strani racconti 

Appuntamenti per approfondire il rapporto tra Cinema, Narrativa e Saggistica 

Maurizio Galeazzo, appassionato di fantascienza e surreale, presenta il suo libro "La zona del crepuscolo", una raccolta di racconti ispirata alle suggestioni della serie televisiva americana cult "The twilight zone", trasmessa a cavallo degli anni Cinquanta e i Sessanta negli stati uniti e dal 1962 in Italia col titolo "Ai confini della realtà". Come nei celebri episodi, anche nei suoi testi il quotidiano si intreccia con l’ignoto, aprendo varchi in cui l’impossibile diventa plausibile e ogni certezza viene messa in discussione. Le storie di Galeazzo trasportano il lettore in mondi straordinari, abitati da esseri umani e non, reali o immaginari, dove accadono eventi che sfidano i confini della realtà, appunto, e invitano a riflettere sulla condizione umana. 

h.20.30 - Maurizio Galeazzo presenta il suo libro 

h.21.00 - Proiezione del film "Ai confini della realtà" 

Maurizio Galeazzo è nato a Genova nel 1955, dove vive tuttora. Laureato in Lettere e Scienze Politiche, ha iniziato a scrivere durante il lockdown del 2020. Da allora ha pubblicato varie opere tra fantascienza e surreale, tra cui "L’ultimo millennio", "I trecento bambini" e "Le due vite di Damiano Carletti", oltre a testi di altro genere. 

Ai confini della realtà 

di John Landis, Steven Spielberg, Joe Dante, George Miller 

con Dan Aykroyd, Vic Morrow, Scatman Crothers, Kathleen Quinlan, John Lithgow

USA 2017, 152'

Quattro storie, quattro sguardi sul mistero e sull’ignoto, firmati da Landis, Spielberg, Dante e Miller. Ai confini della realtà riprende lo spirito visionario della celebre serie di Rod Serling e lo porta sul grande schermo, guidando lo spettatore in un viaggio tra paure ancestrali, meraviglia e paradossi, dove l’ordinario si trasforma in straordinario e ogni certezza vacilla.

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