Cose Belle14 giugno 2025 15:09

Objektiv

A Calice Ligure la mostra curata da Margherita Martini

Objektiv

A Calice Ligure, le parole arrivano dopo. Dopo i luoghi, dopo le persone, dopo le storie. Forse perché  qui, più che altrove, le cose sono state fatte prima ancora di essere dette. Così come le parole, anche  questa mostra è entrata alla Casa del Console in punta di piedi: senza invadere lo spazio, ma  ascoltandolo prima di tutto. Nessun ingresso teatrale, nessuna porta spalancata, nessuna  dichiarazione d’intenti. È salita lentamente al piano nobile della Casa del Console, percependo l’aria  farsi più mite, e fermandosi sulla soglia della sala principale, in attesa di attraversarla. 

A Calice Ligure, la soglia non è metafora, ma condizione concreta, reale. È quel punto in cui una casa  diventa spazio pubblico, dove l’arte si fa pratica collettiva e il paesaggio orizzonte comune. Negli anni  Sessanta e Settanta, Calice ha vissuto qualcosa che pochi altri luoghi possono raccontare: una  trasformazione culturale silenziosa ma radicale. Artisti, galleristi, artigiani e cittadini hanno costruito,  quasi senza saperlo, un laboratorio di convivenza artistica. Un progetto che non è nato da un  manifesto, ma da avvicinamenti, incontri. Tentativi. Non un’eredità da celebrare, ma una memoria  che respira ancora e chiede di essere vissuta. 

Objektiv nasce da un varco. Si costruisce sulla soglia tra generazioni, pratiche, sensibilità che si  trovano a condividere un’eredità in movimento articolata in un ventaglio di ritmi e spazi. In tedesco,  “Objektiv” significa sia obiettivo fotografico - ovvero il filtro attraverso cui il mondo viene inquadrato,  isolato, messo a fuoco - sia oggettività, l’illusione di una visione neutra e stabile della realtà. In  questa mostra però, l’obiettivo è volutamente obliquo, sfocato. Di conseguenza l’oggettività si  incrina, si opacizza, si attraversa con il corpo. Objektiv è un titolo bifronte, quasi beffardo: promette nitidezza, ma invita alla deriva; evoca distacco, ma genera immersione. È una lente che non mette a  fuoco, ma invita a sostare in quello spazio incerto che si apre tra vedere e sentire. Una soglia, appunto. 

Ed è proprio la soglia come luogo etimologico di appoggio della “suola” a raccontare le stanze della  mostra, ciascuna delle quali evoca una coppia concettuale in tensione: compressione/espansione,  sedimento/riemersione, permeabilità/impermeabilità, velamento/svelamento, presenza/assenza,  riverbero/assorbimento. Queste polarità non sono opposizioni rigide, ma campi di forze, zone di  contatto in cui le opere si situano non su un asse definito, ma lungo traiettorie mobili. Rappresentano  interstizi fisiologici e percettivi. Sono esperienze incarnate, vissute attraverso il corpo e i suoi sensi: la  respirazione che contrae ed espande, la memoria che affiora dai sedimenti del tempo, il tatto che  cerca la materia, il calore, la resistenza. Ogni coppia riflette un modo di misurarsi fisicamente e percettivamente con il mondo. 

A dare forma a queste soglie, sono le opere di Nicolò Baraggioli, Line Busch, Barbara De Ponti, Meta  Drčar, Jens Fröberg, Marc Angeli, Filippo Moroni, Vanna Nicolotti, Jaime Poblete, Stefano Paulon,  Paweł Zaręba e Susan York. Ciascun artista affronta lo spazio come un corpo da modificare, da  interrogare: chi attraverso superfici piegate e incise; chi usando materiali organici, sedimentati,  porosi; chi scolpendo la luce e il tempo, più che la materia. 

Il Museo Casa del Console, con la sua storia e la sua architettura stratificata, non è un semplice  contenitore, ma un interlocutore attivo: uno spazio che accoglie, trasforma, rilancia. Qui non si tratta  solo di esporre, ma di accordarsi con uno spazio carico di tracce e silenzi: abitare la soglia, nel senso più pieno del termine. 

E forse è proprio questo, in fondo, l’invito di Objektiv: 

non guardare da fuori, 

lasciare che il vedere passi dal corpo,  

sentire con lentezza, 

(re)stare nel mezzo. 

 

OBJEKTIV 

a cura di Margherita Martini 

Marc Angeli, Nicolò Baraggioli, Line Busch, Barbara De Ponti, Meta Drčar, Jens Fröberg,  Filippo Moroni, Vanna Nicolotti, Stefano Paulon, Jaime Poblete, Susan York, Paweł Zaręba 

Casa del Console, Calice Ligure, SV 

Inaugurazione 21 giugno ore 16 - 19  

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