Cose Belle11 giugno 2025 18:13

Cinema, teatro e musica

Le iniziative della settimana alle Officine Solimano

Cinema, teatro e musica

cinema NUOVOFILMSTUDIO

ven 13 giu (15.30 - 21.00)
sab 14 giu (18.00 - 21.00)
dom 15 giu (15.30 - 21.00)
lun 16 giu (15.30 - 18.00)
COME GOCCE D'ACQUA
di Stefano Chiantini
con Sara Silvestro, Edoardo Pesce, Barbara Chichiarelli
Italia 2025, 97'

Jenny e Alvaro sono padre e figlia. Lei è una giovane promessa del nuoto, lui un uomo silenzioso dal cuore ruvido. Il loro è un rapporto idilliaco fino a quando Alvaro lascia Margherita, la madre di Jenny, generando una profonda rottura con la ragazza. Ma quando Alvaro viene colto da un malore che lo costringe a cure e assistenza quotidiane, Jenny non riesce a voltargli le spalle e quella che in apparenza è una situazione difficile da accettare e gestire si rivela un’occasione per scoprire i lati più celati di entrambi, provare a rinascere e crescere insieme.

"Come gocce d'acqua" ritrae il legame profondo e commovente tra una figlia e un padre, uniti da un affetto istintivo che non sanno dimostrare. Stefano Chiantini coglie i valori più intimi nei rapporti famigliari lavorando per sottrazione, eliminando ogni orpello narrativo per lasciare spazio alla verità dei corpi, dei silenzi, dei gesti minimi. Una scelta stilistica che richiama il realismo poetico del primo Ken Loach e il rigore emotivo di Jean-Pierre e Luc Dardenne.
«Il film ci racconta attraverso lo stile riflessivo della macchina da presa le evoluzioni emotive dei personaggi, il lento precipitare della vita di Jenny e Alvaro, ma anche la loro rinascita. Ci racconta l’amore – l’amore di una figlia verso il padre, ma anche l’amore più “egoistico” verso se stessi – con le sue conseguenze, la resistenza e la capacità di ricominciare a vivere nonostante tutto. Lo sguardo della macchina da presa racconta gli esseri umani, vero paesaggio del film, e ne accompagna le dinamiche psicologiche, i percorsi emotivi e i cambiamenti fisici. Un narrare in cui la rappresentazione dell’azione e della parte immanente della vita si fanno rarefatte, lasciando il posto alle immagini immerse nel silenzio e nel tempo».
(Stefano Chiantini)

Trailer: https://youtu.be/6NoVrhqSuAc


ven 13 giu (18.00 vos)
sab 14 giu (15.00 italiano)
dom 15 giu (18.00 italiano)
lun 16 giu (21.00 italiano)
L'AMORE CHE NON MUORE
(L'amour ouf)
di Gilles Lellouche
con Adèle Exarchopoulos, François Civil
Francia/Belgio 2024, 166'



Anni ’80, nord della Francia. Jackie e Clotaire crescono nella stessa città, nello stesso liceo, intorno alle stesse banchine del porto. Lei studia, lui sta in giro. I loro destini si incrociano e si innamorano perdutamente. La vita fa di tutto per tenerli lontani, ma sono come due metà dello stesso cuore pulsante...

Sei anni dopo la commedia sociale "7 uomini a mollo", Gilles Lellouche ritorna con un grande 'romanzo criminale', un primo amore bruciante e totalizzante.
«"L'Amore che non muore" è una storia che nasce da alcuni periodi della mia adolescenza. Ho sempre provato un particolare interesse per le relazioni amorose contrastate e l’aspetto della lotta di classe che deriva dall’amore che si prova per qualcuno che, in apparenza, non è destinato a te. Questa direzione narrativa era perfettamente in linea con i miei gusti letterari e cinematografici. In un certo senso, è un omaggio indiretto a "Martin Eden", un romanzo che amo. Ricorda anche alcuni film che ho nel cuore, in particolare i film di Coppola degli anni ‘80 come "Rusty il selvaggio" o "I ragazzi della 56a strada". È una sorta di mix agrodolce tra violenza e sentimenti estremi, a metà tra il caldo e il freddo, il dolce e il salato. L’adolescenza è la culla dei nostri desideri, delle nostre aspirazioni e delle nostre fantasie. Poi, anni dopo, arriva un momento in cui si fa il punto della situazione sui propri sogni. Sono diventati accessibili o inaccessibili? C’è stata continuità o c’è stata una frattura? Sono stati anni cruciali per me, perché è durante l’adolescenza che è nato il mio desiderio di fare cinema».
(Gilles Lellouche)

Trailer: https://youtu.be/GUxz7BoUtt4


mar 17 giu (15.30 - 21.00)
mer 18 giu (18.00)
Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna
LUMIÈRE - L'AVVENTURA DEL CINEMA
(Lumière, l’aventure continue!)
di Thierry Frémaux
con la voce di Valerio Mastandrea
Francia 2024, 105'
120 film inediti e restaurati dal laboratorio "L’Immagine Ritrovata"



Direttore del Festival di Cannes e dell’Institut Lumière di Lione, Thierry Frémaux torna sui fratelli Lumière con Lumière – L’avventura del cinema: una celebrazione della nascita della settima arte, 130 anni dopo il primo film girato da Auguste e Louis Lumière, Sortie d’usine nel 1895. Un lavoro che raccoglie 120 film inediti dei cineasti francesi, che andremo a scoprire grazie al testo e alla voce narrante di Frémaux (doppiato in italiano da Valerio Mastandrea). Le 120 “vedute” sono state restaurate dal laboratorio della Cineteca di Bologna L’Immagine Ritrovata: un restauro che trasforma il modo di pensare al cinema dei Lumière e che possiamo finalmente tornare a vedere, come gli spettatori dell’epoca, nella loro bellezza originaria. Come il lavoro precedente, il film si compone di immagini girate da Auguste e Louis, compiendo un passo ulteriore: questa nuova opera ci racconta la genesi del cinema, ritrovando nell’arte dei due pionieri già tutte le componenti tecniche, narrative ed estetiche che saranno del cinema a venire. Ed è proprio il rapporto con l’audiovisivo contemporaneo a stupire: le storie di 50’’ dei fratelli Lumière (formato unico per tutti i film da loro girati tra il 1895 e il 1905) sono, mutatis muntandis, le storie dei social media di oggi. Dopo 130 anni e mille strade percorse, le immagini “tornano alle origini”. Come commenta lo stesso Frémaux: “Sì, i Lumière hanno inventato anche i video dei gatti”! Una vera e propria lezione sull’importanza di questa forma d’arte, la più giovane tra tutte, e sul suo potere evocativo.

Trailer: https://youtu.be/pi2SjT6u-lU


mar 17 giu (18.00)
mer 18 giu (15.30 - 21.00)

THE LAST SHOWGIRL
di Gia Coppola
con Pamela Anderson, Kiernan Shipka, Brenda Song
USA 2025, 88'



Le ballerine dello show "Le Razzle Dazzle" vengono avvisate che il loro spettacolo, l'ultimo del suo genere, chiuderà dopo due settimane. La notizia è un duro colpo per Shelly, che si è unita allo show negli anni '80 e considera ciò che fa una forma d'arte a sé stante. Per oltre 30 anni, Shelly ha conosciuto l'emozione del palcoscenico e il calore di una famiglia dietro le quinte, dalla sua cara amica ex showgirl Annette, alle nuove arrivate come Mary-Anne e Jodie. Ora che si trova a un bivio, la donna si aggrappa alla speranza mentre si prepara a cercare un nuovo lavoro come ballerina e cerca di stringere un legame con Hannah, la figlia che per via delle sue scelte non ha potuto crescere.

Diretto da Gia Coppola, "The last showgirl" è un ritratto intimo e ricco di sfumature di un gruppo multigenerazionale di donne che si trovano ad affrontare un futuro incerto. Un’incredibile storia di resilienza, strass e piume, con protagonista un’inedita Pamela Anderson, acclamata dalla critica di tutto il mondo per la sua toccante performance.
«Las Vegas non funziona come qualsiasi altra città. È consumismo e magia messi insieme. Quando ero al college, attraversavo il Paese per andare a scuola a nord di New York e mi fermavo sempre a Las Vegas per scattare delle foto. Mi chiedevo quale fosse la realtà quotidiana di queste persone che danno vita a queste illusioni. Ho sempre avuto in mente di fare un film in questa ambientazione e volevo farlo in modo intimo. La pièce di Kate Gersten ti porta in questo mondo chiuso delle showgirl, di cui non sapevo nulla. È stato emozionante scoprire il livello di maestria che c'è in queste produzioni che vanno avanti per anni, il modo in cui le showgirl devono stare in piedi e ballare con costumi che possono pesare oltre i 30 chili. Era una storia molto intima, che descriveva davvero la vita quotidiana di queste persone che ero così curiosa di conoscere. E i personaggi avevano una profondità incredibile. Un'opera teatrale è ben applicabile a un film indipendente in quanto non ci sono molte location, non ci sono troppi personaggi e la narrazione è contenuta. Così ho detto a Kate che volevo mantenere il formato della pièce. Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta, conoscevo il punto di vista della figlia. Poi, quando sono rimasta incinta e ho avuto mio figlio, ho compreso la sceneggiatura in un modo completamente diverso. È molto difficile essere una madre lavoratrice. Quindi mi ha affascinato molto la domanda: Shelly è egoista? Non è egoista? Sono riuscita a provare compassione sia per Shelly che per Hannah».
(Gia Coppola)

Trailer: https://youtu.be/BskYk0HrTPY


gio 19 giu (21.00 - ingresso a offerta libera)

LA TRILOGIA DEL GATTO SELVATICO
Incontro con i fotografi documentaristi Paolo Rossi e Nicola Rebora
proiezione di tre brevi film con tante chiacchere in mezzo

Nella serata verranno proiettati:

TRA LE CASE ABBANDONATE
I protagonisti del film sono i nuovi abitanti di alcuni paesini fantasma dell'Appennino delle Quattro Province: per dodici mesi le nostre video-trappole hanno ripreso animali selvatici in movimento tra i ruderi delle case un tempo abitate dall'uomo. Un grande noce cresce dentro un vecchio camino, uno scoiattolo rosso visita un nocciolo che si è fatto strada tra le crepe nei muri e alcune volpi si muovono tra le rovine in cerca di un luogo riparato dove riposare. Siamo sicuri che sia giusto definire questi luoghi "abbandonati"?

FILMARE DOPO LA MORTE
A metà strada tra realtà e fantascienza, il film riguarda due documentaristi che muoiono improvvisamente. Una delle loro camere nascoste però, continuerà a filmare la vita nel bosco: riuscirà da sola a portare a termine l'obbiettivo che si erano prefissati i due film-maker!?

IN ATTESA DI UN FANTASMA
Per oltre un anno una delle nostre video-trappole è rimasta nascosta nei boschi allo scopo di filmare (di giorno) il predatore più schivo dell'Appennino Ligure: Il Gatto selvatico europeo.

teatro dei cattivi maestri

Prossimamente i comunicati stampa per WROOM FEST - FESTIVAL DI TEATRO PER L’INFANZIA e la rassegna di tre appuntamenti TEATRO SUL PRATO.

Per info: Francesca Giacardi 3492984973



RAINDOGS HOUSE musica

Sabato 14 giugno ore 20.30
A GRATEFUL DEAD CELEBRATION – MAGNOLIA & RADOSLAV LORKOVIC
Attenzione agli orari!
Apertura porte ore 20:00
1st set acustico sulla bella terrazza ore 20:30
2nd set elettrico in da house ore 22:00
Toast, birrette e cocktail sempre a disposizione.
ingresso Up To You! (ad offerta libera coscienziosa) con tessera arci

https://youtube.com/@gratefuldead
https://youtu.be/hsScJrT-RV8?si=jQ-rfLJCHno-XsjW
https://www.ondarock.it/rockedintorni/gratefuldead.htm

“L’eredità dei Grateful Dead va ben oltre la musica: è una religione senza credi né frontiere, che dal 1965 non smette di fare proseliti. E così, 60 anni dopo, siamo ancora qui, alla Raindogs House a celebrare come un rito sciamanico la controcultura che più ci rappresenta. “In this life, I choose fun”, diceva Jerry Garcia, anche se i Dead sono molto di più. E così, per la terza volta, i Deadheads di tutta Italia si ritroveranno sempre più numerosi per condividere buone vibrazioni a Savona, in una serata memorabile. Perché la controcultura dei Grateful Dead è viva più che mai e oggi ne abbiamo sempre più bisogno.” Antonio “Easy” Bergero

I Magnolia ( Zac, Nicola, Sem, 3K e Davide ) interpretano la musica popolare nord americana ai tempi della contestazione libertaria e delle esperienze psichedeliche collettive. A dargli manforte in questo lungo e meraviglioso viaggio tanti amici del Rain e un ospite d’eccezione, Radoslav Lorkovic, pianista straordinario e fisarmonicista eccelso, già al fianco tra gli altri di Odetta e Jimmy La Fave, in possesso di un ampissimo scenario musicale grazie alla sua moltitudine di influenze e stili che vanno dalla classica al jazz, dal blues al boogie-woogie e dal country al folk. Il punto di svolta nella vita di Radoslav però è uno show dei Grateful Dead a cui assiste. Lui e l’amico Phil comprano subito degli strumenti, una chitarra Gibson SG ed un amplificatore, la chitarra è per Phil, Radoslav invece suona un piccolo pianoforte verticale nel salotto di casa sua e presto imparano a memoria il disco The Grateful Dead Europe 72, un triplo album live!

I Grateful Dead sono stati un gruppo musicale rock statunitense. Furono tra gli artisti chiave della cosiddetta Summer of Love.

Nati alla metà degli anni Sessanta, furono fra gli artisti fondamentali della storia di quello che veniva chiamato acid rock o rock psichedelico.Divennero celebri per il loro stile eclettico, che univa elementi di rock, folk, bluegrass, blues, country e jazz e dal vivo era caratterizzato da interminabili e lisergiche improvvisazioni modali. Dalla metà degli anni settanta attorno ai Grateful Dead nacque una sorta di “culto”; alcuni loro fan, chiamati Deadhead, seguirono il gruppo in concerto per anni, vivendo di fatto come nomadi in onore della loro “devozione” verso “The Dead”.

Il chitarrista solista Jerry Garcia veniva generalmente identificato come leader del gruppo, sebbene egli rifiutasse questa interpretazione. Era cresciuto a San Francisco, nell’Excelsior District. Il suo stile era evidentemente influenzato dalla musica bluegrass, e col banjo Garcia suonava anche nel gruppo bluegrass Old and in the Way insieme al mandolinista David Grisman. Phil Lesh, che suonava il basso, aveva studiato la tromba, ricevendo un’istruzione musicale di tipo classico e interessandosi sin da ragazzo alla musica elettronica (fu allievo anche di Luciano Berio). Bob Weir, il membro più giovane del gruppo, suonava la chitarra ritmica. Ron “Pigpen” McKernan suonava l’organo Hammond B-3, l’armonica a bocca e cantò fino al 1973, anno in cui morì prematuramente a 27 anni. Garcia, Lesh, e Weir contribuivano alle voci e saltuariamente cantavano. Bill Kreutzmann suonava la batteria e nel 1968 entrò al suo fianco un secondo batterista, il newyorkese Mickey Hart, che suonava anche una grande varietà di percussioni. Hart abbandonò i Dead nel 1971, imbarazzato dalla condotta scorretta del padre, che era stato per qualche tempo amministratore finanziario del gruppo; ma rientrò nel 1975. Tom “TC” Constanten suonò le tastiere insieme a Pigpen dal 1968 al 1970. Alla fine del 1971 entrò nel gruppo un terzo tastierista, Keith Godchaux, che suonava il pianoforte da concerto. L’anno successivo, la moglie di Keith, Donna Jean Godchaux, entrò nel gruppo come corista. Keith e Donna abbandonarono nel 1979 (un anno prima della morte, in un incidente d’auto, dello stesso Keith), e Brent Mydland entrò come tastierista e voce e vi rimase per 11 anni, fino all’anno della sua morte, il 1990 (fu così il terzo tastierista dei Dead a morire). Il posto vacante venne preso da Vince Welnick dei Tubes, che per un anno e mezzo fu assistito al pianoforte dallo special guest Bruce Hornsby. I testi del gruppo erano scritti soprattutto da Robert Hunter e John Perry Barlow e Owsley “Bear” Stanley che fu per anni il loro ingegnere del suono (e uno dei loro principali fornitori di LSD).

Venerdì 20 giugno
OUT OF CONTROL ARMY + FRENCI VIBES & IL CAP DJ SET
Apertura porte ore 21:00 – Inizio ore 22:00
ingresso 10e con tessera arci, under 25 ingresso 8e
Domanda iscrizione – Biglietti On Line

https://youtu.be/j978OO7vPsk?si=Qg-Jzd1uaRfWDJ_y
https://youtu.be/7cjADbFbfSc?si=OEzcrHANfJDO6CMC
https://youtu.be/-gUzxhZYltM?si=RbzVi6WvoPW3_-u9

Spicy Ska from Mexico City

È una delle band più rappresentative della nuova ondata di Ska in tutto il mondo. La band messicana Out of Control sta facendo scalpore nelle scene musicali ska e reggae ormai da tempo.

La band ha sede a Città del Messico, una città rinomata per la sua scena musicale diversificata e il ricco passato culturale. Grazie a ciò, la band è stata in grado di creare un suono distintivo che combina elementi tradizionali messicani con suoni reggae e ska. Out of Control è riuscita a fondere le migliori sfaccettature della musica ska e reggae per produrre un suono unico. Le loro melodie orecchiabili, ritmi energici e testi socialmente impegnati definiscono la loro musica. Il gruppo ha sviluppato un nutrito seguito per le sue esuberanti esibizioni dal vivo intrise di ritmi allegri.

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