Il filmato recentemente ritrovato di Fabrizio De André con la PFM diventa per mano di Walter Veltroni un docufilm dedicato a quella indimenticabile pagina della storia della musica italiana. Proiezioni alle 15.30, 18.00 e 21.00. Nostro gradito ospite (alle proiezioni delle 18.00 e 21.00) sarà l'aiuto regista del film Marco Panichella.
A grande richesta "Fabrizio De André e PFM - Il concerto ritrovato" verrà proiettato anche lunedì 24 febbraio alle ore 21.00.
L'appuntamento "Giovedì di genere - giovedì de/generi" di Roberto "Keller" Veirana con la proiezione del capolavoro di Alejandro Jodorowsky "Santa Sangre", prevista per domani, giovedì 20 febbraio, è posticipato a giovedì 5 marzo sempre alle 21.00!
Martedì 25 e mercoledì 26 febbraio, per il ciclo "Arte al Cinema", insieme agli amici del Gruppo Fai Giovani Savona "Il Peccato - il furore di Michelangelo": Andrey Konchalovskiy restituisce la passione violenta della creatività di Michelangelo; un punto di vista originale che frantuma l'universo rinascimentale messo in scena dal cinema e dalla televisione fino a oggi. Introduzione di martedì alle 21.00 a cura del FAI Giovani Savona.
Sempre martedì 25 e mercoledì 26 febbraio, arriva al Nuovofilmstudio il "Pinocchio" di Matteo Garrone, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto e il piccolo Federico Ielapi in quelli del burattino più famoso della storia. Nel film c'è tutto l'amore e la reverenza che Garrone ha verso il testo di Collodi e il suo equilibrio nel dosaggio degli elementi narrativi e nella caratterizzazione di personaggi, tra cui il Gatto e la Volpe Rocco Papaleo/Massimo Ceccherini e il credibilissimo Mangiafuoco Gigi Proietti.
Giovedì 27 febbraio l'incredibile restauro, a cura della Cineteca di Bologna, del capolavoro di Francis Ford Coppola "Apocalypse Now - Final Cut", nell'edizione del 2019 che Coppola definisce la versione perfetta del film. Con gli strepitosi Martin Sheen, Marlon Brando e Robert Duvall.
ven 21 febbraio (18.00)
sab 22 febbraio (15.30 - 21.00)
dom 23 febbraio (15.30 - 21.00)
lun 24 febbraio (18.00)
Memorie di un assassino
(Salinui chueok)
di Bong Joon-ho
con Song Kang-ho, Sang-kyung Kim, Roe-ha Kim
Corea del sud 2003, 131'
In un piccolo villaggio, nel 1986, viene trovato il cadavere di una giovane ragazza. Due mesi dopo, un crimine molto simile, attira l'attenzione dell'opinione pubblica. Lo spettro di un assassino seriale fa sprofondare l'intera regione nel terrore. L'inadeguata polizia locale, intenta più a cercare un capro espiatorio che a trovare il vero colpevole, indaga con mezzi poco ortodossi sugli omicidi. Si unirà alla investigazione un terzo detective, in arrivo direttamente da Seul. Penserà di poter risolvere il caso ma, fra errori e false piste, verrà trascinato negli abissi di un'indagine senza apparente risoluzione.
Sull'onda dell'incredibile successo di "Parasite", arriva per la prima volta in Italia il capolavoro di Bong Joon Ho, un thriller avvincente in cui il regista miscela perfettamente, proprio come in "Parasite" i registri comico e drammatico. In "Memorie di un assassino" infatti emerge dirompente una delle cifre caratteristiche del regista sudcoreano: la straordinaria capacità di far collimare grottesco e tragedia. Elemento deflagrante che qui immerge in un'atmosfera cupa e disincantata, paradigma di un disagio nazionale. Partendo da un fattaccio di cronaca nera, Bong non si nasconde dietro le allusioni e si colloca esplicitamente nello stesso periodo degli eventi criminali. Mette al centro poliziotti dai modi fin troppo spicci, impegnati in un'indagine che procede secondo le regole dell'istinto e le leggi della strada. Se da una parte sceglie un approccio in cui il registro farsesco serve a sottolineare l'ordinaria miseria dell'umanità, dall'altra usa il racconto locale per interpretare e amplificare un dramma del Paese. Nel vortice di un caso senza soluzione, si fissano gli occhi dei sospetti per coglierne l'eventuale sincerità. Come fa il beffardo e lucido detective interpretato dal grande Song Kang-ho, antieroe destinato a convivere con la perenne impossibilità di scoprire la verità. Song, uno dei migliori attori della sua generazione, guarda in camera attonito e si rivolge direttamente al pubblico. Come è possibile che l'uomo possa compiere atti simili? O forse, se una nazione intera vive all'insegna della violenza e dell'ingiustizia, quanto avviene non è che una naturale conseguenza?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=sj2dx5wYJiY
ven 21 febbraio (21.00)
sab 22 febbraio (18.00)
dom 23 febbraio (18.00)
lun 24 febbraio (15.30)
Parasite
(Gisaengchung)
di Bong Joon-ho
con Song Kang Ho, Lee Sun Kyun, Cho Yeo Jeong
Corea del Sud 2019, 131'
Film vincitore di 4 premi Oscar: miglior film, miglior regista, miglior film straniero, miglior sceneggiatura originale
Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori e della sorella rende le condizioni abitative difficoltose, ma l'affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l'opportunità di sostituirlo come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato e la villa del signor Park, dirigente di un'azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ma una serie inarrestabile di disavventure e incidenti giace in agguato...
"Parasite" è un'opera solida, coesa e stupefacente, visivamente ricercata ma sempre al servizio del tema che sceglie di mettere in scena. L'intrigante intreccio si sviluppa nell'incontro e contrasto tra due famiglie, alternando con sapienza un fondo di thriller e una forte anima di commedia che si fonde con il dramma, in un equilibrio che sorprende per la sua perfetta gestione: i Park sono ricchi, puliti e corretti quanto i Ki-taek sono poveri e sporchi. Se da una parte gli uni lottano quotidianamente per tirare avanti, improvvisando e cercando le scorciatoie necessarie per arrivare a qualcosa di concreto, gli altri sono abituati a essere serviti, a pagare lautamente per ogni propria esigenza, dalla governante alle lezioni di inglese e arte per i propri giovanissimi figli. Due facce della polarizzante medaglia che è il contesto sociale della Corea del Sud. Nel film di Bong Joon-Ho c'è inoltre, e non è trascurabile, una cura e ricercatezza nella messa in scena che lascia senza parole per composizione e costruzione, con immagini di grande impatto e movimenti di macchina che non sono mai fini a se stessi. "Parasite" è un'opera coinvolgente che tiene incollati allo schermo con il suo equilibrio perfetto tra generi e la sua profonda e sorprendente riflessione.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=50rW4RAyYBs
mar 25 febbraio 15.30 - 21.00
mer 26 febbraio 18.00
Gruppo Fai Giovani Savona e Nuovofilmstudio presentano
Arte al Cinema
Il Peccato - il furore di Michelangelo
di Andrey Konchalovskiy
con Alberto Testone, Jakob Diehl, Francesco Gaudiello
Russia/Italia 2019, 134'
introduzione di martedì alle 21.00 a cura del FAI Giovani Savona
Quali sono i segreti nascosti dietro a una grandiosa opera d'arte? Ci sono passione, talento, aspirazione, lavorìo frenetico, determinazione, maestosità dell'impatto estetico e storia, ma esistono poi i retroscena tangibili che dimostrano che realizzare una scultura non è un mestiere semplice. Soprattutto se il fautore è un artista come Michelangelo. Lo scultore aretino, già noto e apprezzato più dei suoi colleghi per la realizzazione della volta della Cappella Sistina nel 1506, è chiamato alla corte dei Della Rovere già conteso anche da un'altra famiglia al potere, quella dei Medici a Firenze.
"Il Peccato - il furore di Michelangelo" di Andrei Konchalovsky ci restituisce la passione violenta della creatività di Michelangelo, sempre in bilico tra la grazia divina, un dono inspiegabile e l'ambizione scaltra, la voglia di primeggiare che non si ferma davanti a niente, neanche ai propri sentimenti. Quello che l'autore ci offre è un punto di vista originale che frantuma l'universo rinascimentale messo in scena dal cinema e dalla televisione. Nel racconto di Konchalovsky le mani sono tornate sporche e le unghie rotte dal lavoro, i capelli impregnati di sudore, della polvere di marmo, delle foglie d'oro e dell'azzurro dei lapislazzuli con cui gli artisti del Rinascimento cambiarono il volto del mondo. Il film narra l'alternanza tra due grandi commissioni scultoree, quella della tomba di papa Giulio II Della Rovere, già committente della "Sistina", e quella, accettata per boria e denaro, della monumentale facciata della chiesa di San Lorenzo. Roma e Firenze dunque: due realtà a cui Michelangelo non riesce a sottrarsi, giocando alle spalle dei suoi colleghi rivali, perché l'artista sapeva di essere il più bravo di tutti e non voleva cessare di dimostrarlo.
Ingresso aperto a tutti 10 euro - soci FAI e soci sostenitori 8 euro - durante la serata sarà possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione al FAI a soli 15 euro fino ai 35 anni.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=cTM4_qYLwpE
mar 25 febbraio 18.00
mer 26 febbraio 15.30 - 21.15
Pinocchio
di Matteo Garrone
con Federico Ielapi, Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo
Italia 2019, 125'
"Pinocchio" torna al cinema in un nuovo adattamento firmato da Matteo Garrone, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto e il piccolo Federico Ielapi in quelli del burattino più famoso della storia. Ci sono tutti, i personaggi principali del romanzo di Collodi, nel "Pinocchio" di Garrone: Geppetto e il suo burattino di legno, Lucignolo, Mangiafuoco, la Fata Turchina, il Grillo Parlante, il Gatto e la Volpe, fino all'Omino di burro, il Tonno e la Balena. Perché questo ennesima trasposizione di una delle favole italiane più note nel mondo è enormemente rispettosa dell'originale, come già era stato "Il racconto dei racconti" al testo di Gianbattista Basile. C'è una cura devota nella ricerca delle facce giuste, negli scenari che chiunque abbia letto il libro ha immaginato, nei dettagli dei costumi, del trucco, degli effetti speciali artigianali, utilizzati solo quando narrativamente necessari. In questa cura c'è tutto l'amore e la reverenza che Garrone ha verso il testo di Collodi, il suo perfetto equilibrio nel dosaggio degli elementi narrativi e nella caratterizzazione di personaggi che sono diventati archetipi, verso quell'ingranaggio drammaturgico che vede il percorso di iniziazione alla vita di un burattino che sogna di diventare un bambino (e dunque un uomo). Gli interpreti son perfetti: Benigni trattenuto e straziante (come già il Nino Manfredi del Pinocchio televisivo di Luigi Comencini), il piccolo Federico Ielapi minuto ma tosto, sempre in equilibrio fra intraprendenza e desiderio di appartenere, disobbedienza e lealtà. E poi Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo, nati per diventare la Volpe e il Gatto, Gigi Proietti credibilissimo come il burbero Mangiafuoco dallo starnuto facile. Il film è visivamente bellissimo e lascia negli occhi l'incanto della favola in cui si sentono gli scricchiolii del legno, dove gli scivoli del Paese dei Balocchi sono ricavati dalle macchine agricole e Pinocchio smaschera i cattivi salutandoli con un gesto della mano e un tenero (ma risolutivo): "Addio, mascherine!".
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=gmwwrfzFDNs
gio 27 febbraio 15.30 - 21.00
Il Cinema Ritrovato - al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna
Apocalypse Now - Final Cut
di Francis Ford Coppola
con Marlon Brando, Martin Sheen, Robert Duvall
USA 1979, 183' - restauro in lingua originale con sottotitoli in italiano
Restaurato in 4K nel 2019 da American Zoetrope in collaborazione con L'Immagine Ritrovata presso il laboratorio Roundabout a partire dal negativo camera originale.
A Saigon, durante la guerra in Vietnam il capitano dei corpi speciali Benjamin Willard riceve dai superiori l'ordine di trovare ed eliminare il colonnello Walter Kurtz che - uscito con i suoi soldati dai ranghi dell'esercito americano - sta combattendo una guerra personale ai confini fra il Vietnam e la Cambogia. Scortato da alcuni uomini, Willard risale un fiume a caccia del colonnello. Dopo varie peripezie il capitano individua Kurtz all'interno di una sorta di reggia-tempio protetta dalla vegetazione e da numerosi indigeni armati...
Capolavoro titanico, visionario, wagneriano."Coppola compie la scelta strategica di collocarsi non solo al di fuori della tradizione del war film, ma al di fuori di ogni ipotesi di tipo mimetico. "Apocalypse Now" è ispirato a "Cuore di tenebra" di Conrad, ma si rifà a una vasta gamma di testi letterari (Eliot, Kipling, Frazer) e soprattutto attinge all'immaginario del romanzo americano ottocentesco. Nel Vietnam di Coppola, la massa scura degli alberi si configura come il simbolo di una natura arcaica e terribile, che si fa beffe della ragione della Storia che l'uomo vorrebbe imporle" (Giaime Alonge). Secondo Francis Ford Coppola, dopo quella del 1979 e la monumentale Redux, Final Cut è finalmente la versione perfetta. "È stata anche l'occasione per applicare al film le moderne tecnologie, per renderlo quanto più possibile viscerale e coinvolgente. È un'esperienza sensoriale straordinaria, con colori profondi e un suono sfaccettato che amplifica l'effetto ipnotico del film" (John DeFore).
Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=h3LxUVcffO8