Cultura06 ottobre 2019 16:34

I nomi della nostra storia

Cristoforo Astengo, Aurelio Bolognesi, Francesco Calcagno, Arturo Giacosa, Carlo Rebagliati, Aniello Savarese, Renato Vuillermin. Insieme a quei morti del 27 dicembre 1943, tanti altri ne sono stati ricordati da Giuseppe Milazzo stamattina, al Forte di Madonna degli Angeli (foto)

I nomi della nostra storia

E sono gli uomini e le donne che a Savona, tra il ’43 e il ’44, morirono per la libertà: Lina Castelli e Maria Pescio, il 26 luglio 1943, Mannorino Mannori, il 9 settembre 1943.

E ancora: Paolo Antonini, Lorenzo Baldo, Nello Bovani, Giuseppe Casalini, Matteo De Salvo, Francesco Falco, Mario Gaggero, Angelo Galli, Edoardo Gatti, Giuseppe Rambaldi, Pietro Salvo, Arturo Sanvenero e Aldo Tambuscio, il 5 aprile 1944, e Giuseppe Baldessari, Pietro Cassani, Luigia Comotto, Paola Garelli, Franca Lanzone e Stefano Peluffo, il 1° novembre 1944.

Madonna degli Angeli è un luogo intenso, di storia e di memoria: lì ogni anno, il 27 dicembre, Balduino Astengo depone sette rose rosse in ricordo di suo zio Cristofino e degli altri sei martiri trucidati dai fascisti per rappresaglia nel corso di quell’eccidio che prese il nome di strage di Natale.

Lì un anno fa ci siamo ritrovati, in centinaia, per rimettere al suo posto la lapide che era stata violata e distrutta.

Lì siamo tornati il 27 dicembre scorso e lì eravamo anche oggi, in occasione di una passeggiata voluta da Villapiana Antifascista: una camminata che si aggiunge alle iniziative che il gruppo organizza nel quartiere, dal doposcuola gratuito a “Villapiana Antifascista in festa”.

“Io sono tranquilla - scriveva Paola Garelli a sua figlia, negli ultimi attimi della sua vita.

Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonno e gli altri, che mi perdonino per il dolore che do loro.

Non devi piangere né vergognarti per me: quando sarai grande, capirai meglio”.

Il valore della memoria è proprio questo: aiutare chi non c’era, soprattutto i giovani, a capire, per poter decidere in piena consapevolezza quali adulti vogliono diventare.

Concludiamo facendo nostro l’auspicio che ci ha espresso oggi Luciana Bruzzone, la figlia di Francesco, il Prefetto della Liberazione che fu riconfermato dal CLN nel maggio del ’45: che il libro su suo padre, sul suo profondo antifascismo e sull’amicizia che lo legò a Cristoforo Astengo venga letto in tutte le scuole, perché i ragazzi possano conoscere la storia della loro città, e gli uomini e le donne che l’hanno scritta.

Qui, Paola Garelli. Sotto, le foto della mattinata a Madonna degli Angeli.

G.S.

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