News12 giugno 2020 07:33

TARI: cronache dal consiglio comunale

Il Partito Democratico: bene la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario, ma lo psicodramma sulla TARI si poteva evitare. Misterioso il silenzio su ATA: che fine ha fatto il piano industriale?

TARI: cronache dal consiglio comunale

Approvata in Consiglio comunale la mozione che impegna la giunta nella rimodulazione del Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale, approvato dal Consiglio nel 2016. Rimodulazione che sarà da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale e, successivamente, alla sezione regionale della Corte dei Conti.

“Questa iniziativa, insieme alle risorse che verranno grazie alla rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti renderà disponibili risorse per far fronte alle esigenze di cittadini e imprese così da mitigare l’impatto socio economico che la pandemia da COVID-19 avrà ancora per molto tempo sulla nostra città” affermano i Dem che proseguono: “Le relazioni della Corte dei Conti annuali indicano un sacrificio del Comune di Savona superiore a quanto richiesto e questo è stato pagato dai cittadini in termini di riduzioni di servizi e mancati investimenti sulle persone e sulla filiera sociale ed economica”.

Il PD interviene poi sulla questione TARI: “Mentre moltissimi altri comuni piccoli e grandi, vicini e lontani, prendono le misure necessarie per ascoltare le legittime richieste dei loro cittadini, il Comune di Savona da oltre due mesi sta fermo al palo. I commercianti che durante il lockdown hanno chiuso le loro attività e che da mesi fanno - anche loro - legittime richieste non vengono ascoltati e le esenzioni riservate alle fasce più fragili vengono bellamente eliminate.
Due mesi fa insieme a tutti i gruppi dell'opposizione abbiamo fatto un lavoro di studio e abbiamo proposto emendamenti che prevedevano lo sconto del 25% per tutti gli esercizi commerciali chiusi per l'emergenza sanitaria, utilizzando i codici Ateco del decreto. La nostra richiesta è opportuna e necessaria non avendo quegli esercizi usufruito del servizio di igiene urbana.
Ed è proprio questa la motivazione che ha guidato moltissime amministrazioni di ogni colore politico.
Ci viene detto che ci sono problemi legati al piano di riequilibrio e che il software utilizzato non consente un'ulteriore rateizzazione (!). Insomma la nostra proposta non viene neanche presa in considerazione.

Ma il giorno dopo l'assessore al commercio Zunato prende le distanze da questa posizione della maggioranza.

Passano le settimane e insieme ai decreti esce con una circolare una bella opportunità di Cassa Depositi e Prestiti: la possibilità di rinegoziare i mutui. Consigliamo caldamente la giunta di farlo e così succede.
Il Comune libera risorse nuove extra-bilancio per 1.200.000 €. Allora chiediamo di discuterne politicamente affinchè il confronto su come allocare queste risorse sia una vera discussione politica e chiediamo: il saldo tra le maggiori uscite e le minori entrate dettate dall'emergenza sanitaria, i risparmi e uno scenario plausibile di ristori dello stato previsti dai decreti.
Chiediamo fermamente che almeno una parte di quelle risorse vadano lì, a dare una mano alla linfa economica della nostra città. Silenzio.

E siamo a pochi giorni fa. Scoppia giustamente la protesta - (che stupore, chi l'avrebbe mai detto) e il solito assessore al commercio "si schiera al fianco del tessuto economico della città". Ma in che modo, a parole?
Ma in giunta si vedono? si parlano?

Oggi salta la pratica sulla TARI e viene chiesto ai capigruppo un parere sullo slittamento: rispondiamo che si trovino a questo punto concrete soluzioni. Così non si può andare avanti e se i nostri negozi, i nostri esercizi iniziano a non riaprire più è la città che muore. Muoiono le speranze, le aspettative dei suoi cittadini.

Peraltro la TARI è naturalmente legata al servizio di ATA su cui è calato un misterioso silenzio. Un mese fa doveva essere presentato il piano industriale. Chiederemo insieme agli altri colleghi consiglieri una Commissione per fare chiarezza sullo stato dell'arte. Chiedere un piano industriale significa chiedere chiarezza per i lavoratori e un quadro certo sul futuro per la Città.”

LNS

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