News01 luglio 2020 09:08

Palazzo Sisto: la fine della maggioranza

Unita nell’amore non lo è stata mai, ma da ieri possiamo dire che a Savona non c’è più una maggioranza. Lo scontro sulla Tari, con la Lega che in vista delle regionali si affretta ad accodarsi all’opposizione, è solo l’ultimo capitolo di un’amministrazione fallimentare su tutti i fronti

Palazzo Sisto: la fine della maggioranza

A pagarne il prezzo in questi lunghi 4 anni sono stati come sempre i Savonesi, che pur di liberarsi di Berruti e soci avrebbero (comprensibilmente) votato anche belzebù e adesso si trovano a vivere in una città allo stremo. 

Della campagna elettorale condotta al grido di aiutiamo il commercio son rimaste solo vetrine spente e tasse da pagare - compresa l’astuta pensata sulle insegne, che ha dato il colpo di grazia a quel che ancora resisteva del commercio cittadino.

La Tari, diabolica tassa sui rifiuti che ieri ha spaccato la maggioranza, qui viene percepita con particolare antipatia dal momento che Savona negli ultimi anni ha raggiunto livelli di lerciume da favelas: i mucchi di rumenta che i cittadini continuano stancamente a postare sui social sono ormai l’unica macchia di colore in una città sempre più grigia dopo il genocidio dei pochi alberi rimasti.

La crisi morde da tempo la città una volta elegante, e il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria ha fatto il resto. 

Mesi fa, all’inizio della chiusura, la minoranza (quella sì unita, per fortuna) ha proposto a Palazzo Sisto di pensare per tempo alla Tari e calibrarla considerando le difficoltà di imprese e famiglie.

La risposta è stata una pernacchia, e al solito la giunta ha voluto fare di testa sua. 

I risultati li abbiamo visti ieri: a un passo dalle regionali, i furbacchioni della Lega si sono improvvisamente scoperti paladini di cittadini ed esercenti, ed ecco che la maggioranza di piazza Sisto che traballa almeno fin dagli antichi tempi della rimpianta Marozzi è andata in frantumi con un fragore che devono aver sentito pure dalle Albisole.

Tra un anno si vota anche a Savona, e chissà se almeno qui ci verrà risparmiato il mortificante teatrino cui stiamo assistendo per le regionali. 

L’unica certezza è che a far meglio di questi ci vuole pochissimo.

LNS

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