"Scompartimento n.6" di Juho Kuosmanen - tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom, il Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 2021 è un road movie ambientato sul leggendario treno della Transiberiana, dove una giovane finlandese fugge da un’enigmatica storia d’amore.
"Nowhere special" di Uberto Pasolini - ispirato a eventi reali, il nuovo lavoro di Pasolini racconta una commovente e avvincente storia di paternità che, come nel suo precedente "Still life", adotta un approccio delicato e di basso profilo nell'esplorare temi universali.
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Gli orari:
Scompartimento n.6 | |||
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(Hytti Nro 6)
Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 2021
gio 23 dic (15.30 - 20.30)
Mosca, anni '90, sul leggendario treno della Transiberiana che viaggia verso il porto artico di Murmansk, una giovane finlandese fugge da un’enigmatica storia d’amore. Costretta a condividere il lungo viaggio e un piccolo vagone con un minatore russo, l’incontro inatteso porta i due occupanti dello Scompartimento n.6 ad affrontare la verità sul loro ardente desiderio di un legame umano...
Tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom, con un realismo che si rende poesia, "Scompartimento n.6" racconta l'incontro tra due destini ma soprattutto soffia alle anime quello spirito che solo il viaggio sa rappresentare.
«Scompartimento n.6 è un road movie artico, forse potrebbe essere visto come un goffo tentativo di trovare armonia e pace dello spirito in un mondo di caos e ansia. Il cuore della storia sta nel concetto di accettazione. È un compito difficile accettare di essere parte di questo mondo caotico e che si esiste come si è. Il nostro eroe, la studentessa finlandese Laura, intraprende un lungo viaggio in treno per andare a visitare alcuni petroglifi antichi. Cita la frase di una persona che ha incontrato: ”per conoscere te stesso, devi conoscere il tuo passato”. Vorrebbe essere un’archeologa che trova soddisfazione da questo tipo di cose, petroglifi e simili. Ma lei è veramente così? O si tratta solo di un sogno rubato dalla persona che vorrebbe essere? Sul treno incontra Ljoha, un irritante minatore russo che la segue come un’ombra. Voleva conoscere il suo passato e Ljoha ne è l’incarnazione. È spiacevole e banale, ma le cose stanno così. I road movie parlano spesso di libertà. In macchina si può andare dove si vuole, ogni crocevia è una possibilità ma, tendenzialmente, penso che la libertà non sia un numero infinito di opzioni, per me è piuttosto la capacità di accettare i propri limiti. Un viaggio in treno è più come il destino. Non puoi decidere dove andare, devi semplicemente accettare quello che ti dà».
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