Cose Belle15 febbraio 2023 17:56

Cinema, teatro e musica: la settimana alle Officine Solimano

Al Nuovofilmstudio “Holy Spider”, “Bones and all” e “La signora Harris va a Parigi”. Al teatro "La magica libreria piccola piccola" e tre concerti alla Raindogs House

Cinema, teatro e musica: la settimana alle Officine Solimano
  • Ecco il programma.

NUOVOFILMSTUDIO

ven 17 feb (15.30 - 18.00 - 21.00) - sab 18 feb (15.30 - 18.00 - 21.00) - dom 19 feb (15.30 - 18.00 - 21.00) - lun 20 feb (15.30 - 18.00 - 21.00)

Holy Spider

di Ali Abbasi

con Mehdi Bajestani, Zahra Amir Ebrahimi

Danimarca/Germania/Svezia/Francia 2022, 117’

Palma d’oro per la miglior attrice a Cannes 2022 (Zahra Amir Ebrahimi)

Iran, 2001. Raihimi, una giornalista di base a Teheran, si sposta nella città santa di Mashhad per indagare su un serial killer che uccide le prostitute convinto di liberare le strade dai peccatori per conto di Dio. Nonostante il numero delle vittime continui ad aumentare, le autorità locali non sembrano aver fretta di risolvere il caso e Raihimi si renderà presto conto che potrà contare solo sulle proprie forze...

«"Holy Spider" è un film sull’ascesa e sulla caduta di uno dei più noti serial killer dell’Iran: Saeed Hanaei. In senso più ampio, il film è una critica alla società iraniana perché il killer è un uomo molto religioso e un cittadino molto rispettato. Vivevo ancora in Iran all’inizio degli anni 2000, nei giorni in cui Hanaei uccideva le prostitute di strada nella città santa di Mashhad. Era riuscito a uccidere 16 donne prima di essere arrestato e processato e la storia catturò davvero la mia attenzione durante il suo processo. In un mondo normale non ci sarebbero dubbi che un uomo del genere venga visto come colpevole. Ma qui in Iran era diverso: una parte del pubblico e dei media conservatori iniziò a celebrare Hanaei come un eroe. Sostenevano l’idea che Hanaei avesse semplicemente voluto adempiere al suo dovere di persona religiosa ripulendo le strade della città con l’uccisione di queste donne impure. Fu allora che mi venne l’idea di realizzare "Holy Spider". La mia intenzione non era quella di girare un film su un serial killer ma su una società killer seriale. Volevo parlare della misoginia profondamente radicata nella società iraniana, una misoginia che non è specificamente religiosa o politica ma culturale. In Iran abbiamo una tradizione di odio verso le donne. Nella storia di Saeed Hanaei quest’odio è manifestato apertamente e la sua posizione così esplicita scatena reazioni opposte esemplificative della gamma di opinioni della società iraniana. Hanaei è al tempo stesso una vittima e un criminale. Come soldato in prima linea nella guerra Iran-Iraq ha sacrificato la gioventù per il paese, per renderlo migliore e dare significato alla propria vita. Ma poi si è reso conto che alla società non importa nulla di lui e che i suoi sacrifici durante la guerra non hanno cambiato nulla. Si ritrova in un vuoto esistenziale nonostante la sua fede in Dio. Saeed si reca alla moschea, piange nella casa di Dio e trova una nuova missione, una missione in nome di Allah. Le sue vittime non erano genericamente delle donne di strada. Erano donne ognuna con una propria personalità e la mia speranza è quella di restituire loro una parte della dignità e dell’umanità di cui sono state private».

(Ali Abbasi)

Trailer: https://youtu.be/nuYO73mrJYQ

 

In italiano:

mar 21 feb (21.00) - gio 23 feb (15.15)

In inglese:

mar 21 feb (15.15) - mer 22 feb (18.00) - gio 23 feb (21.00)

Bones and all

di Luca Guadagnino

con Taylor Russell, Timothée Chalamet

Italia/USA 2022, 130'

Vision Distribution

Leone d’argento a Venezia 2022

Lee e Mareen sono due giovani emarginati alla ricerca della propria identità, dal cui incontro scaturirà un amore anomalo e divoratore che li condurrà nei meandri periferici di un’America viscerale, capace di accogliere nel suo ventre anche le creature più marginali. Bisognosi ed affamati di amore, i protagonisti intraprenderanno un viaggio catartico per allontanarsi da un passato doloroso e trovare un posto nel mondo, imparando ad amare e ad amarsi, al di là delle alterità...

Dopo il successo di “Chiamami col tuo nome” (2017) e “Suspiria” (2018), Luca Guadagnino torna alla regia con un racconto di formazione basato sull'omonimo romanzo di Camille DeAngelis. Leone d’Argento per la regia a Venezia, “Bones and All” mette al centro della propria lente i temi della solitudine e della diversità, utilizzando il cannibalismo come singolare metafora di crescita e perdita dell’innocenza. Guadagnino dirige un road movie dalle tinte horror ambientato nell’America degli anni ‘80, incentrato sugli aspetti più reconditi della coscienza umana. Un senso di colpa atavico grava costantemente su Lee e Mareen, isolati nella condizione di cannibali e, contemporaneamente, desiderosi di vivere e sperimentare le infinite possibilità di un futuro incerto, ma, in parte, tangibile. La fragilità della vita stessa si delinea nei loro corpi, esili, spigolosi e, spesso, insanguinati: il legame con il sangue non è spaventoso né orrorifico ma, anzi, vicino a una condizione di dipendenza che permette ai due giovani di conoscersi e ri-conoscersi vicendevolmente. L’istinto di sopravvivenza è ciò che li accomuna, l’amore ciò che li può salvare: in quest’opera poesia, tenerezza e gore si sovrappongono e si rincorrono senza forzature, sullo sfondo delle praterie di un Midwest desolato, popolato da un’umanità dagli appetiti selvaggi, la cui malinconia è accentuata dall’immersiva colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross.

Trailer: https://youtu.be/zMrTn5lCyL0

 

mar 21 feb (18.00) - mer 22 feb (15.30 - 21.00) - gio 23 feb (18.00)

La signora Harris va a Parigi

(Mrs Harris goes to Paris)

di Anthony Fabian

con Lesley Manville, Isabelle Huppert, Lambert Wilson

Gran Bretagna, Ungheria 2022, 115'

Universal Pictures

Nella Londra che ha da poco superato la Seconda Guerra Mondiale, Ada Harris si guadagna da vivere pulendo appartamenti. Conduce una vita solitaria da quando l’adorato marito Eddie è venuto a mancare durante il conflitto, ma lei non è il tipo che si piange addosso. Quando nota un adorabile abito Christian Dior appeso nella camera da letto di un ricco cliente, rimane sorpresa dall’aver provato un travolgente impeto di desiderio. Con qualche lavoretto extra Ada può finalmente partire alla volta di Parigi per visitare la prestigiosa casa di moda. Ma l’ostile direttrice Madame Colbert non concepisce l’idea che una comune donna del popolo possa indossare un abito d’haute couture...

Il romanzo di Paul Gallico, pubblicato nel 1958, “Mrs. ’Arris goes to Paris”, è il primo capitolo di quattro libri dedicati a un’eroina travolgente, capace di riempire di gioia innumerevoli lettori nel corso dei decenni. Il regista Anthony Fabian conosceva bene la storia, non solo la deliziosa Mrs. Harris ma anche la ricca produzione letteraria di Gallico, uno fra i suoi autori preferiti. Avendo vissuto a Parigi da ragazzo, per poi trasferirsi in Inghilterra per gli anni del college, Fabian ha avuto modo di apprezzare entrambe le culture che sono nel cuore di questo racconto. «Ho potuto conoscere questi due mondi in profondità, tanto Londra che Parigi. Ero convinto che ci fosse una storia da poter portare al cinema in maniera autentica. Il libro non approfondisce il colpo di fulmine. Non spiega nel dettaglio i motivi per cui Mrs. Harris voglia questo vestito, sembra una scelta semplicemente frivola e superficiale, ma deve esserci qualcosa di più profondo. Il mio film lavora sui contrasti che emergono fra il mondo genuino della protagonista - l'attrice britannica Lesley Manville, molto apprezzata nel capolavoro di Paul Thomas Anderson “Il filo nascosto” - e l’ambiente con cui si confronta in Francia. Un’interprete del calibro di Isabelle Huppert, francese fino al midollo, incarna perfettamente l'antagonista della storia. Il cuore di Ada trova sollievo in questo viaggio. È una donna vedova che ha congelato le proprie emozioni e l’abito è un oggetto inanimato che può amare senza tradire il marito. In qualche modo, il vestito è un feticcio che le permette di riaprire il cuore e tornare ad amare ancora». 

(Anthony Fabian)

Trailer: https://youtu.be/agUJQorpWMc

 

 

cattivi maestri

Domenica 19 febbraio, ore 17

La magica libreria piccola piccola
... Dove le storie prendono vita e saltano fuori dalle pagine dei libri...
Di e con Chiara Tessiore, Associazione Baba Jaga

C’era una volta il signor Primo, un libraio piccolo piccolo che, nella sua libreria piccola piccola, teneva i libri in ordine di ... simpatia ... cosa vuol dire? E’ semplice: ciascun libro doveva avere accanto soltanto libri con cui andare d’accordo e stare tranquillo! Un giorno arrivano dei signori ricchi ricchi, proprietari del “Big Big Market”; e comprano la libreria piccola piccola e per prima cosa tutti i libri in ordine alfabetico, classificandoli scientificamente per autore, genere e collana. Quella notte, quando i libri si risvegliano (...Eh sì, in questa storia i libri si risvegliano!) succede un cataclisma. I personaggi prendono vita, cominciano a litigare e, tra pagine strappate e copertine lacerate, scoppia un vero finimondo!
Uno spettacolo che propone al giovane pubblico la grande letteratura in un modo avvincente e giocoso. Ogni libro, ogni storia, ha un carattere; e così, incontrando i buffi personaggi che balzano fuori dalle pagine di carta, i bambini potranno conoscerli, avvicinarli, ridere di loro e con loro, per poi riuscire - forse - ad innamorarsene da grandi

Pubblico: dai 5 anni - Genere: teatro d’attore per ragazzi - Durata: 50 minuti

 

BIGLIETTI
Bimbi € 5, adulti € 8, adulti soci Arci € 6.

ABBONAMENTI
Carnet 5 spettacoli (1 bimbo + 1 adulto) € 50, soci Arci € 40.

SCONTI E OMAGGI
Biglietto ridotto per gli adulti iscritti al FAI: € 6.
Compleanno a teatro: il giorno del tuo compleanno ti regaliamo il biglietto dello spettacolo.

TESSERAMENTO: Costo tessera Arci € 12. Costo tessera Socio Sostenitore Officine Solimano € 25.

PRENOTAZIONI: Telefona a: 392 1665196, 349 2984973, 347 5860670, o manda una mail a cattivimaestri@officinesolimano.it.

 

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Sabato 25 febbraio, ore 20.30

Horror Vacui, un’indagine paranormale vera all’85%

Straligut Teatro

Sabato 4 marzo, ore 18

Domenica 5 marzo, ore 17

Bella e la bestia

Cattivi Maestri Teatro

Sabato 11 marzo, ore 20.30

I monologhi della vagina

Cattivi Maestri Teatro

Domenica 19 marzo, ore 17

Fagioli

Teatri Soffiati

RAINDOGS HOUSE

Venerdì 17 febbraio ore 22.00

Eugenia Post Meridiem

https://www.youtube.com/watch?v=z-IIowZjJ1Y
https://www.youtube.com/watch?v=qJMRWs045ao
https://www.youtube.com/watch?v=cszAIRKwkkA

Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 22:00
ingresso 5e con tessera arci
Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house

Eugenia Post Meridiem: “Like I Need A Tension” è il nuovo album uscito il 18 novembre 2022 per Bronson Recordings, anticipato dai singoli Willpower, Around My Neck e Whisper.
La tensione è una forza potente. Spinge le cose in avanti e il suo attrito produce risultati inaspettati. Soprattutto, alimenta la creatività, fornendo ispirazione e concentrazione in egual misura. Sicuramente, funziona così per la band Eugenia Post Meridiem – non a caso il nuovo album, in uscita in CD, vinile e digitale il 18 novembre 2022 per Bronson Recordings, si intitola like I need a tension. “È proprio la tensione che ci aiuta a focalizzarsi su ciò che stiamo facendo e a compiere le scelte migliori“, afferma la cantante e chitarrista Eugenia Fera. “Ci permette di mettere da parte le nostre preferenze personali e trasmettere alle canzoni ciò di cui hanno bisogno“.
Fera si riferisce al differente apporto stilistico di ciascun componente del quartetto ligure: l’esperienza del bassista Matteo Traverso nella musica elettronica, le tendenze psichedeliche del chitarrista e tastierista Giovanni Marini e il profondo amore per il jazz del batterista Matteo Gherardi Vignolo. Poi c’è la stessa Fera, la cui musica e i cui testi sono influenzati dal soul, dall’indie, dalla psichedelia degli anni ’60 e ’70 e dalle trame sonore degli anni ’90. Tutti questi elementi sono reindirizzati in un meraviglioso caleidoscopio di stati d’animo in like I need a tension, un disco che veste la sua natura eclettica come un distintivo d’onore. “È come esplorare una giungla”, dice Traverso. “Non sai mai cosa dovrai affrontare nel mezzo“.
Il progetto Eugenia Post Meridiem prende forma nell’estate del 2017 quando Fera, dopo mesi di viaggi e intensa elaborazione di brani a Lisbona, incontra Traverso, Marini e Gherardi Vignolo. like I need a tension fa seguito al primo album In Her Bones del 2019, registrato al Big Snuff Studio di Berlino e pubblicato da Factory Flaws, oltre al doppio singolo LIFE SLEEPER del 2021 e a vari concerti in Italia e all’estero, inclusa la partecipazione a festival in Olanda, Austria, Portogallo e Germania.

 

Sabato 18 febbraio ore 22.00

WUCAN

https://youtu.be/heNQyc_RbPU
https://youtu.be/5UkAS0oIo_Q
https://youtu.be/6DF4ggRHIq4
https://youtu.be/7L4D_EvFIXc

Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerto ore 22:00
ingresso 12e con tessera arci – under 25 ingresso 8e con tessera arci
Biglietti online: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house

Allé! Qui si parla di hard rock carico di influenze blues, psych, strutture progressive e influenzato da kraut rock e acid folk, tra suoni vintage e riff che sembrano provenire direttamente dagli anni 70: i tedeschi WUCAN arrivano al Rain con il loro Heavy Flute Rock!

 

Mercoledì 22 febbraio ore 21.30

Jesse Malin & Band with Special Guest Trapper Shoepp
“The Fine Art of Self Destruction” 20th Anniversary

https://youtu.be/-WjBvrgndCI
https://youtu.be/iPmh_BHJQ_g
https://youtu.be/3Ifb_Zs0X9s
https://youtu.be/vxGi-1YtJmI

Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialitàInizio concerto ore 21:30ingresso 15e con tessera arci – under 25 ingresso 10e con tessera arciBiglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-houseTorna in Italia Jesse Malin, beniamino della New York del Punk e dell’Underground, per il ventesimo anniversario del suo primo disco “The Fine Art of Self Destruction”.Jesse Malin non è solo un cantautore e front-man di grande personalità, ma anche una figura chiave del rock della Grande Mela. Rispettatissimo e molto apprezzato dai colleghi, Malin esordisce con il fulminante “The Fine Art of Self Destruction” prodotto dall’amico Ryan Adams, in cui troviamo Melissa Auf Der Maur degli Smashing Pumpkins ai cori. Il suo lavoro di maggior successo è “Glitter in the Gutter” in cui duetta con Bruce Springsteen in “Broken Radio” e che presenta il contributo alle chitarre di Josh Homme dei Queens of the Stone Age. Nel 2019 Malin ha dato alla luce “Sunset Kids”, lavoro prodotto da Lucinda Williams con la partecipazione di Billie Joe Armstrong dei Green Day. Lo spirito indipendente di Malin e la sua travolgente carica nei concerti ne fanno una sorta di personaggio di culto underground!Lo special guest dell’intero tour sarà il cantautore di Milwaukee Trapper Schoepp, già spalla di Jesse Malin in Europa nel 2016, e apprezzato folksinger in procinto di pubblicare il nuovo album “Siren Songs”, prodotto da John Jackson (Jayhawks) e Patrick Sansone (Wilco), e registrato al Cash Cabin di Hendersonville, Tennessee. “Siren Songs” è fortemente ispirato all’irish folk, e vede la partecipazione – oltre ai sopra citati Jackson e Sansone – del grande fisarmonicista Jim Hoke, già in prima linea con Dolly Parton e Paul McCartney. Dopo un decennio di concerti, di palchi condivisi con Wallflowers, Frank Turner, Jayhawks e tanti altri, ma anche con l’onore di aver co-scritto il brano “Oh Wisconsin” con Bob Dylan che gli è valsa l’attenzione di molti importanti magazine americani, Schoepp è pronto a tornare on the road con nuove canzoni e rinnovata energia.

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