Cose Belle05 maggio 2023 11:57

Nuovofilmstudio, la settimana al cinema

La programmazione dal 5 all'11 maggio nella sala di piazza Rebagliati

Nuovofilmstudio, la settimana al cinema

Dal 5 al 7 maggio, l'ultima occasione per vedere al Nuovofilmstudio la commedia brillante di François Ozon "Mon crime - la colpevole sono io": il prolifico e talentuoso Ozon, che salta da un genere all’altro a ritmi incredibili, mette in scena la pièce omonima di George Berr e Louis Verneuil in stile "8 donne e un mistero" con un cast stellare, tra cui Dany Boon, Isabelle Huppert e Fabrice Luchini.

 

Lunedì 8, torna sul grande schermo in versione restaurata (in italiano e in inglese con sottotitoli) il capolavoro di Martin Scorsese "Toro scatenato": uscito nel 1980, il film segna la quarta collaborazione tra il regista e Robert De Niro, che veste magistralmente i panni di uno dei più grandi pugili di sempre, il tormentato Jake LaMotta, nella sua parabola di ascesa e caduta, ruolo che gli è valso il suo secondo Oscar. Una storia fatta di sconfitta e resistenza, luce e buio, sofferenza e speranza, capace di diventare sul grande schermo universale ed eterna.


Dal 9 all'11 "Empire of light": Sam Mendes esplora dolcemente i ricordi della sua infanzia mettendo in scena una strepitosa Olivia Colman alle prese con la gestione del cinema Empire, sola via di fuga tra la marea di avversità quotidiane in una cittadina della costa meridionale dell'Inghilterra. Una dichiarazione d'amore alla magia dei film e alle sale cinematografiche.


Il 9 e 10 maggio la storia dell'asinello "Eo", fuggito dal circo in cui viveva per intraprendere un viaggio nell’Europa fino all'Italia: il visionario Jerzy Skolimowski conduce il pubblico dentro la testa del protagonista, silenzioso spettatore della complicata esistenza umana, inducendo gli spettatori a emozionarsi e riflettere sulla sensibilità dell’essere animale. Premio della giuria a Cannes 2022.


Giovedì 10 maggio, alle ore 19.00, ospiti Francesca Micheli, presidente Sister Island ODV ETS e Rossella Pisano, fondatrice del metodo Corpoacqueo, per la presentazione del progetto "Rafiki Maji | Amica Acqua" che nasce dal desiderio di aprire una scuola di nuoto per i bambini, basata sulla sicurezza in acqua.


Sempre Giovedì 10 maggio, alle 21.00, la sala propone, insieme alla Cineteca di Bologna, "Gli ultimi giorni dell'umanità": Enrico Ghezzi lo aveva annunciato e finalmente il suo film, realizzato insieme ad alessandro gagliardo, arriva in sala. Una visione imperdibile per chi si è formato con "Fuori Orario" e non solo; un atto insieme dovuto e voluto, distribuire il film di chi, come nessun altro, ha usato la TV per educare al cinema, creando il gusto di generazioni di spettatori con una programmazione esemplare, senza compromessi, unica e radicale, facendo arrivare ai nostri occhi di spettatori affamati film altrimenti invisibili.

 

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio 

 

Mon crime - la colpevole sono io

 

di François Ozon
con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon
Francia 2023, 102'

 

ven 5 mag (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 6 mag (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 7 mag (15.30 - 18.00 - 21.00)

 

Negli anni ’30, a Parigi, Madeleine Verdier, avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua migliore amica Pauline, giovane avvocatessa disoccupata, viene assolta per legittima difesa. Inizia così una nuova vita, fatta di gloria e di successo, fino a quando la verità non viene a galla...

 

Il prolifico e talentuoso François Ozon, che salta da un genere all’altro a ritmi incredibili, ritorna con una nuova commedia brillante e sofisticata ("8 donne e un mistero", "Potiche").
«Il cinema parlato mi è sempre apparso come l’arte della menzogna per eccellenza ed era da molto tempo che desideravo raccontare la storia di un falso colpevole o di una falsa colpevole. Quando ho scoperto la pièce di Georges Berr e Louis Verneuil, uno dei grandi successi del 1934, ho subito capito di aver trovato la giusta opportunità per confrontarmi con questo tema. Pur mantenendo il contesto storico e politico degli anni ‘30, ho voluto adattare liberamente la trama in modo che al suo interno risuonassero le nostre preoccupazioni contemporanee in merito ai rapporti di potere e al controllo nei rapporti uomo/donna. E ho voluto giocare con i parallelismi che esistono tra teatro e giustizia. In questi tempi di depressione collettiva, ho sentito l’esigenza di ricorrere all’estro e alla leggerezza per meglio sopportare la dura realtà del presente. E da questo è scaturito il mio desiderio di ritrovare lo spirito della screwball comedy, con i suoi dialoghi scoppiettanti e l’uso di situazioni strampalate e scorrette in cui i protagonisti inventano delle astuzie per trarsi da drammatici impacci. Mi è sembrato il genere ideale per raccontare questa storia, con un tono di farsa tenera e ironica, giocando sull’assurdo pur abbracciando una parte di teatralità. I dialoghi cesellati e pieni di arguzia della pièce originale mi hanno riportato alla mente le commedie mordaci di Sacha Guitry in cui gli interpreti brillano e questo film mi ha offerto l’occasione di lavorare con giovani attrici esordienti molto promettenti nei panni delle protagoniste e di circondarle di una farandola di attrici e attori affermati e consolidati in gustosi ruoli di contorno».

(François Ozon)

  

Trailer: https://youtu.be/<wbr></wbr>f8CsDrhHoC8

Toro scatenato

 

(Raging bull)
di Martin Scorsese
con Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty
USA 1980, 129' - versione restaurata in 4k

 

lun 8 mag
(15.15 - 21.00 - in italiano)
(18.00 - in inglese con sottotitoli in italiano)
 

In un camerino, l'ex pugile Jake LaMotta prepara il suo numero comico in un locale ripensando al suo passato sul ring. Cresciuto in una famiglia italo-americana, aveva conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi medi nel 1949, difendendola per due anni e perdendola contro il suo eterno rivale Sugar Ray Robinson. A LaMotta, soprannominato "il toro del Bronx" per la furia dei suoi colpi e per la capacità di incassatore, tornano alla mente i combattimenti principali e momenti di vita quotidiana con il fratello e manager Joey, i rapporti con le due mogli e pure la contiguità con la malavita. Ribelle a qualsiasi condizionamento, rifiutò le protezioni mafiose, gestendo se stesso con il solo aiuto del fratello...

 

Uscito nel 1980, il film segna la quarta collaborazione tra il regista e Robert De Niro, che qui veste magistralmente i panni di uno dei più grandi pugili di sempre, il tormentato LaMotta, nella sua parabola di ascesa e caduta, ruolo che gli è valso il suo secondo Oscar. Una storia fatta di sconfitta e resistenza, luce e buio, sofferenza e speranza, capace di diventare sul grande schermo universale ed eterna.

 

Empire of light

 

di Sam Mendes
con Olivia Colman, Micheal Ward, Tom Brooke
Stati Uniti 2022, 119’

 

mar 9 mag (15.30 - 21.00)
mer 10 mag (18.00)
gio 11 mag (15.30)

 

Margate, 1981. Tempi duri per la Gran Bretagna, precipitata nella recessione e scossa da un razzismo endemico. Il cinema è la sola via di fuga. In questa cittadina costiera dell’Inghilterra, l’Empire è però costretto a chiudere due delle sue quattro sale. La vera anima di questo esercizio è la segretaria coscienziosa Hilary (ruolo che Mendes ha cucito addosso a Olivia Colman): alle prese con una precaria salute mentale, naviga a vista tra proiezioni, a cui non assiste mai per eccesso di zelo, e una relazione tossica con Ellis. A cambiare le cose arriva però Stephen (Micheal Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione, e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità.

 

Il vincitore dell’Academy Award Sam Mendes ("1917", "Revolutionary Road", "American Beauty") ha scritto "Empire of light" durante gli anni della pandemia, periodo in cui è tornato con la mente a indagare la sua infanzia. La squadra di filmmaker comprende alcuni collaboratori di lunga data di Mendes, tra cui la produttrice Pippa Harris e il direttore della fotografia Roger Deakins ("1917", "Blade Runner 2049", "Skyfall", "Le ali della libertà").
«Molte persone ritengono che i loro anni più formativi siano stati quelli dell’adolescenza. Ho vissuto la mia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: la musica, i film e la cultura pop di quel periodo hanno contribuito in larga parte a formare la persona che ero. Fu un periodo di grandi sollevazioni politiche in Regno Unito, con molte politiche razziali controverse che infiammavano gli animi, ma allo stesso tempo fu un periodo meraviglioso per la cultura in generale: un periodo molto creativo, molto politicizzato e pieno di energia. Il lockdown è stato un periodo pieno di intense riflessioni personali per tutti noi. Ognuno di noi si è trovato a riesaminare la propria vita. E per me, questo significava fare i conti con alcuni ricordi con cui stavo lottando fin dall’infanzia».
(Sam Mendes)
 

Eo

 

di Jerzy Skolimowski
con Sandra Drzymalska, Mateusz Kosciukiewicz, Isabelle Huppert
Polonia, Italia 2022, 86’

 

Premio della giuria a Cannes 2022

 

mar 9 mag (18.00)
mer 10 mag (15.30 - 21.00)

 

L’asino Eo, fuggito dal circo in cui viveva, intraprende un viaggio nell’Europa fino a giungere in Italia. Dai suoi grandi occhi emerge il ritratto di un’umanità variopinta che presenta sprazzi di bontà e carità, ma il più delle volte si rivela cinica, violenta e ingiusta. Il visionario Jerzy Skolimowski ci conduce dentro la testa dell’asino, silenzioso spettatore della complicata esistenza umana, inducendo gli spettatori a emozionarsi e riflettere sulla sensibilità dell’essere animale...

 

I would like to thank all my donkeys - «Vorrei ringraziare tutti i miei asini» è la frase d’esordio del regista, pronunciata durante la cerimonia di premiazione al 75° Festival di Cannes (Premio della Giuria); con essa Jerzy Skolimowski mette al centro dell’attenzione i suoi protagonisti, sei asini con diverse sfumature caratteriali, dalla cui cooperazione nasce Eo. Regista iconico della new wave polacca e maestro del surrealismo cinematografico, Skolimowski inventa un percorso narrativo influenzato da due grandi pilastri della cultura francese quali "Au Hasard Balthazar", di Robert Bresson e, indirettamente, "Le Candide" di Voltaire. "Eo" indaga la relazione tra l’animale e l’uomo attraverso la soggettività dell’asino, osservatore impotente e innocente del mondo e filtro per gli astanti che guardano nella sua stessa direzione, assistono alle medesime assurdità, diventando partecipi ed empatici mediante gli occhi di una creatura che non può fingere di essere diversa e discostarsi dalla sua natura più profonda e primordiale. "Eo" non solo è un’esperienza audiovisiva senza compromessi, in cui l’incidenza della parola cede il passo al rapporto tra immagine e suono, ma anche un’opera poetica capace di fare breccia nel cuore e nell’intelletto di chi è disposto ad accettare i limiti e le incongruenze della condotta umana, infine, un inno d’amore sconfinato per la natura e per gli animali, vittime emarginate di uno specismo che li relega all’oblio.

 

«Sono piccole persone mute, un immenso popolo muto, e generalmente mite, ma senza un diritto al mondo, e di cui ciascuno può fare ciò che vuole, e lo fa, macchiando la terra di un solo interminabile delitto, per il quale non c’è mai un castigo».
(Anna Maria Ortese, Le Piccole Persone)

 

Progetto Rafiki Maji | Amica Acqua: 
la gestione dell'elemento in ottica salvavita - sull'isola di Zanzibar

 

gio 11 mag (19.00 - ingresso libero)

 

Ospiti Francesca Micheli, presidente Sister Island ODV ETS e Rossella Pisano, fondatrice del metodo Corpoacqueo

  

Il progetto "Bakari swim school" nasce dall'incontro tra Francesca Micheli, Sister Island in Zanzibar, e Rossella Pisano, allenatrice di nuoto Fin e counselor Ipso, e dal desiderio comune di aprire una scuola di nuoto per i bambini del centro, basata sulla sicurezza in acqua e la prevenzione dall'annegamento. Il progetto è dedicato alla memoria del piccolo Bakari. L'acqua è un ambiente meraviglioso perché ci dona gioia, gioco ed è un mondo a parte dove possiamo sentirci bene, ma ha delle regole fisiche diverse rispetto alla terra e se non ne siamo coscienti può essere molto pericolosa. È importante che i bambini possano diventare acquatici il prima possibile per poter essere consapevoli dei rischi e per essere capaci di affrontare situazioni di pericolosità e imprevedibilità. Una cultura di sicurezza in acqua è indispensabile. Conoscere le regole fisiche del galleggiamento, della respirazione e del movimento acquatico garantisce una sicurezza di valutazione e gestione dei rischi. La presenza degli adulti è necessaria per accompagnare i bambini in acqua. Un adulto competente e sensibilizzato ha gli strumenti per insegnare a nuotare e osservare i segnali di pericolo.

 

Il progetto prevede:
- una scuola nuoto per i bambini e i ragazzi di Sister Island con un approccio graduale e delicato.

- una proposta di incontri in acqua con le mamme e i loro neonati.

- una formazione per adulti accompagnatori e maestri/e di nuoto.

Cineteca di Bologna presenta
Gli ultimi giorni dell'umanità

 

di enrico ghezzi, alessandro gagliardo
con le voci di Adelchi Ghezzi, enrico ghezzi, Toni Servillo; musiche originali di Iosonouncane
Italia 2022, 196’

 

gio 11 mag (21.00)

 

enrico ghezzi lo aveva annunciato, addirittura nel lontano 1994, in "Piccoli Orrori" di Tonino De Bernardi: "Farò un film!" E finalmente "Gli ultimi giorni dell'umanità", realizzato insieme ad alessandro gagliardo, arriva al cinema. A ghezzi le definizioni stanno strette: critico radicale, raffinato intellettuale, autore di epocali programmi tv, sorprendente regista sperimentale. Una visione imperdibile per chi si è formato con "Fuori Orario" e non solo; un atto insieme dovuto e voluto, distribuire il film di chi, come nessun altro, ha usato la TV per educare al cinema, creando il gusto di generazioni di spettatori con una programmazione esemplare, senza compromessi, unica e radicale, facendo arrivare ai nostri occhi di spettatori affamati film altrimenti invisibili. Presentato a Venezia 2022, questo monumentale (non)film deve la sua ossatura all’archivio privato di enrico ghezzi: una vita videocamera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. A questi preziosi ed eterogenei materiali si sono aggiunti, in quattro anni di ricerca e montaggio, estratti dai film di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub & Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Kōji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini e altri grandi autori, in un dialogo serrato e geniale tra cinema e vita, passato e presente, immagini, parole e suoni. Un autentico Blob cinefilo, un'esperienza audio-visiva immersiva e totalizzante.

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