News19 luglio 2023 15:04

Vado Ligure: il cortile stracolmo

WWF Liguria, Arci Provinciale Savona, Uniti per la Salute ODV, Comitato Savonese Acqua Bene Comune e Attac Savona sul rigassificatore annunciato in quel di Vado

Vado Ligure: il cortile stracolmo

"Quale sindrome Nimby... il nostro cortile è già stracolmo!" Così le associazioni, che spiegano:

"Da quanto apprendiamo dalla stampa, risulta che il presidente Toti avrebbe annunciato la  destinazione del rigassificatore (il secondo in Liguria) a soli quattro chilometri dalla costa di  Vado Ligure. 

Premesso in termini generali che la scelta di un altro rigassificatore significherebbe puntare  ancora per anni su combustibili fossili e climalteranti come il metano, che andrebbe quindi in  netto contrasto con le chiare indicazioni dell’Unione Europea in merito alla non più  procrastinabile lotta ai cambiamenti climatici, c'è una questione ulteriore che attiene alla  prevista localizzazione dell'impianto. 

E' semplicemente paradossale infatti che la Regione, invece di sostenere e cercare un qualche  recupero di queste zone sinora tanto penalizzate, ipotizzi addirittura di localizzare un nuovo  intervento dall'indiscutibile impatto ambientale ed antropico. 

Il presidente Toti non può non essere a conoscenza del fatto che su questo territorio, in pieno  centro abitato, ha operato per decenni una grande centrale ad olio combustibile e a carbone, e  che è in corso un processo per disastro ambientale e sanitario nel cui contesto è emerso lo studio CNR (commissionato dalla stessa Regione Liguria) che certifica un impressionante eccesso di mortalità del 49%, oltreché di malattie respiratorie e all'apparato cardio-circolatorio nella popolazione residente. Ricordiamo peraltro che in questo processo si sono costituiti come  parti civili i Ministeri dell’Ambiente e della Salute, ma non la Regione Liguria: l'ennesima  evidente dimostrazione di una scarsa attenzione per questo territorio e per la sua popolazione,  che rischia ora di ripetersi. 

Inoltre, solo per citare alcuni dei molti fattori di impatto già esistenti, basti ricordare che abbiamo la presenza di diverse industrie a rischio incidente rilevante, di una grande centrale a  turbogas, di due discariche di rifiuti (di cui una in ampliamento), della piattaforma  multipourpose, nonché la prevista costruzione dei cassoni per la diga foranea genovese…e  quindi nessuno ci accusi di “sindrome Nimby” perché il “nostro cortile” è già stracolmo! 

Abbiamo letto che il presidente Toti tende a minimizzare i problemi per il territorio destinato  ad ospitare il rigassificatore (ritenuto a "bassissimo contenuto di rischio"): in realtà i rischi e i problemi esistono e a noi sembrano evidenti persino nelle sue stesse parole quando promette con enfasi l'arrivo di "compensazioni". 

Le "compensazioni" null'altro sono se non un parziale risarcimento di danni, prevedibili ed  evidentemente ben previsti. 

Queste modalità di decisione le abbiamo purtroppo dolorosamente già sperimentate e ci  evocano la spiacevole immagine di perline elargite in cambio d'oro. 

Basta perline, signor presidente: questo territorio ne ha già fatto il pieno! 

Per questo faremo tutto, ma proprio tutto quello che è nelle nostre possibilità, con ogni azione  legalmente consentita, per conservare quel che resta del nostro "oro", che è la salute e la  sicurezza delle persone, la salubrità dell’ambiente e un minimo di serenità" concludono le associazioni. 

 

com

Ti potrebbero interessare anche: