News21 luglio 2023 12:02

Come al solito, a caso

Ancche sulla vicenda del rigassificatore risalta e pesa l'improvvisazione complessiva nelle scelte, sempre dettate da esigenze di potere e di accordi elettorali, l'assenza di una pianificazione, la debolezza dei rapporti istituzionali tra la Regione e il territorio (di Franco Astengo)

Come al solito, a caso

Premesso che la pubblicazione del "memorandum Piombino" rispetto all'installazione a Vado Ligure della nave-rigassificatore non rappresenta alcun invito a stabilire una piattaforma di contrattazione e premesso ancora che è necessario stabilire un meccanismo di coinvolgimento democratico da e con le istituzioni, le organizzazioni del territorio, le cittadine e i cittadini nel pieno rispetto di itinerari di partecipazione e condivisione democratica ecco di seguito:

Il memorandum di Piombino

"Dei dieci punti del memorandum, il primo riguarda un finanziamento di almeno 145 milioni di euro per completare l’infrastruttura portuale, in base alle previsioni del Piano regolatore portuale, nonché sia per “compensare” l’occupazione della nuova banchina della darsena nord da parte della nave Golar Tundra, sia per non penalizzare le attività di itticoltura e turismo. In questo capitolo, le indicazioni prevedono 50 milioni di euro per l’adeguamento della banchina ovest, altrettanti per rigenerazione, sistemazione, messa in sicurezza e bonifica delle aree Sin demaniali marittime portuali e retroportuali, e altri 50 milioni per le banchine pubbliche Area Variante II/Pontile Acciaierie, al fine di consentire le attività logistiche portuali altrimenti compromesse dal rigassificatore.

Altro punto rilevante è la richiesta di agevolazioni per almeno il 50% sulle bollette energetiche per imprese e famiglie residenti nei Comuni compresi nell’area di crisi industriale complessa (dunque Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto). A tale scopo, nel memorandum si ravvisa la necessità di un intervento normativo/autorizzativo per praticare delle agevolazioni in termini di ricadute territoriali derivanti dalla presenza del rigassificatore.

Fra gli altri punti del memorandum figurano la messa in sicurezza pubblica della falda nel Sin di Piombino, la rimozione e gestione dei cosiddetti cumuli ex siderurgici, 100 milioni di euro per un parco delle energie rinnovabili, il completamento dei due lotti di collegamento del porto alla SS 398, l’approvazione definitiva della proposta di Zona logistica semplificata (Zls) e contestuale riconoscimento Zes, rifinanziamento di un fondo nazionale di 30 milioni per agevolazioni ad investimenti di imprese locali e politiche attive del lavoro."

Il tutto ancora fatto salvo il ragionamento minimale riguardante il fatto che se si apre un discorso di compensazioni è evidente che si presumano dei danni da compensre.

 

Analisi e proposte

Esaminiamo allora un solo punto del memorandum, quello relativo alle agevolazioni sulle bollette energetiche, con una premessa: anche Piombino si trova in una situazione di area di crisi industriale complessa (come Vado Ligure e alcuni comuni della Val Bormida e non Savona).

In linea teorica le agevolazioni per almeno 50% sulle bollette energetiche per imprese dovrebbero rappresentare un forte incentivo per attirare imprese ad alta tecnologia con vocazione di voracità energetica.

Ricordato che l'agevolazione dovrebbe eventualmente riguardare tutti i comuni del comprensorio savonese e della Val Bormida, le aziende eventualmente impegnate in questo tipo di iniziative si troverebbero di fronte ostacoli non rimossi:

1) l'isolamento di cui soffre il nostro comprensorio sul piano infrastrutturale: strade e ferrovie, in particolare sotto questo secondo aspetto verso il Nord-Ovest (Torino e Milano via Alessandria).

2) la disponibilità di aree attrezzate e bonificate emerse dal processo di de-industrializzazione (sempre per restare a Piombino sono emersi problemi enormi riguardanti la presenza di amianto).

3) Le questioni di assetto idro-geologico, di difesa ambientale e dell'ambiente marino.

 

Ancora una volta risalta e pesa l'improvvisazione complessiva nelle scelte sempre dettate da esigenze di potere e di accordi elettorali, l'assenza di una pianificazione, la debolezza dei rapporti istituzionali correnti tra la Regione e il territorio, mancante la capacità di intermediazione dell'Ente di governo d'area vasta, come si è reso ben evidente nei giorni scorsi toccando, grazie all'iniziativa della CGIL, il tema della sanità pubblica che in questa sede non si affronta per ragioni di pura economia del discorso.

Franco Astengo

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