La sala gremita del Nuovo Filmstudio ci ha commosso profondamente: ma come ha detto ieri Mimmo Lombezzi, ideatore del progetto, non abbiamo portato avanti questo lavoro per proiettarlo, sentirci dire “che bel documentario” e dimenticarlo.
L’abbiamo fatto perché possa servire a qualcosa.
È la società civile, quella dell’Arci, della Fondazione De Mari, dell’Unione Industriali, della Camera del Lavoro, ad averci permesso di realizzare “Crisi Complessa”.
Il nostro primo ringraziamento va doverosamente a loro, che per primi hanno creduto in un progetto complicato e ambizioso.
A tutti coloro che hanno voluto raccontarci la propria storia, mettendosi a nudo davanti alla macchina da presa, che del nostro lavoro costituiscono la spina dorsale e l’anima.
A Deca, Federico De Caroli, che ha inondato le immagini di emozione regalandoci le sue magiche armonie.
Al Nuovo Filmstudio, resistente baluardo della cultura cittadina, e alla sua ostinata disponibilità a sostenere qualsiasi iniziativa in favore del territorio per amore di Savona e dei Savonesi.
A tutti coloro che ieri, molti perfino in piedi, hanno assistito alla prima.
A tutti i giornalisti e gli amici che ci hanno aiutato a diffondere l’iniziativa, restituendo a Savona quel senso profondo di comunità che è sempre il primo, necessario fondamento per la costruzione di un futuro possibile.
A Tatti Sanguineti, la cui sola presenza in sala è stata per noi motivo di orgoglio.
Augurandoci che il suo ammonimento venga ascoltato, e che questo film costruito sul rispetto e sull’amore per Savona, montato e mixato nella nostra piccola redazione, non resti nei cassetti della memoria ma venga davvero diffuso, promosso, utilizzato ovunque per il fine che ci eravamo proposti all’inizio: aiutare un territorio che non merita di sprofondare.